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Palermo – Suap, digitalizzazione indigesta: rivoluzione con falsa partenza

Gaspare Ingargiola

Palermo – Suap, digitalizzazione indigesta: rivoluzione con falsa partenza

venerdì 07 Febbraio 2014

Il consigliere Bruscia: “Difficoltà per gli imprenditori”. Replica dell’assessore Di Marco: “Numeri parziali”. Crollo delle pratiche lavorate o esitate: un terzo rispetto al biennio 2011/2012

PALERMO – È partita decisamente col piede sbagliato la rivoluzione digitale della “Burocrazia zero” per le imprese promossa dall’assessorato Attività produttive del Comune di Palermo. Il provvedimento è stato deciso a settembre dalla giunta retta da Leoluca Orlando per sveltire le pratiche e far scomparire per sempre moduli e scartafacci lasciando posto ai più pratici file pdf da spedire via mail. Un intento lodevole e ancor più caldeggiato dagli ultimi due esecutivi nazionali Monti e Letta attraverso apposite leggi. A queste si ispirava la direttiva di settembre dell’amministrazione, che ha chiuso materialmente lo Sportello unico attività produttive di via Ugo La Malfa e trasferito interamente sulla rete web la possibilità per gli utenti di contattare e porre quesiti ai funzionari comunali.
I primi due mesi della svolta digitale, tuttavia, hanno portato ben pochi frutti, stando ai dati forniti dagli stessi uffici comunali in risposta scritta all’interrogazione avanzata dal consigliere Felice Bruscia, capogruppo di Cantiere popolare a Sala delle Lapidi nonché ultimo assessore alle Attività produttive dell’era Cammarata. I dati contenuti nell’interrogazione (“che presto diventerà una mozione per impegnare il sindaco a cambiare le cose”, ha detto Bruscia) sono eloquenti e allarmanti: prendendo in considerazione lo stesso periodo di tempo, dal 16 ottobre (il giorno di entrata in vigore del provvedimento) al 31 dicembre, a fronte di un numero di pratiche grosso modo costante sia nel 2011 (3.012) sia nel 2012 (2.713) che nel 2013 (2.811), c’è stato un crollo nella percentuale di istanze lavorate o esitate: nel 2011 ne sono state condotte a termine 2.214, nel 2012 2.056, l’anno scorso appena 821, poco più di un terzo rispetto al biennio precedente.
Sempre comparando il periodo dal 16 ottobre al 31 dicembre, nell’arco dei tre anni in tutti i settori si registrano cali vertiginosi delle pratiche andate a buon fine: nel commercio su area privata si passa da 666 a 219, nella somministrazione alimenti e bevande da 241 a 119, nel commercio su area pubblica da 293 a 145, nelle attività artigianali e ricettive da 242 a 63, negli impianti distributori e autorimesse da 107 a 49, nei mercati rionali da 50 a 17, nel rilascio concessioni suolo pubblico e pubblicità da 122 a 30, nelle autorizzazioni per le affissioni da 360 a 51, negli scavi e ponteggi da 9 a 67 (unico dato positivo), nelle autorizzazioni per i passi carrabili da 91 a 21. Ma non finisce qui: analizzando il report emerge che su 17 istanze presentate nel settore mercati rionali addirittura 16 hanno avuto esito negativo, soltanto una si è “salvata”.
 
Le percentuali sono al ribasso anche in altri settori: alle attività artigianali nel 2011 sono state rigettate appena 8 pratiche, stessa cifra nel 2012, ben 23 (su 63, quasi il 40%) nel 2013. Nella somministrazione alimenti e bevande la percentuale di richieste esitate precipita nel biennio dal 90,04% al 43,70%, nel commercio su area privata dal 90,54% al 69,41%. Altrove le cose vanno meglio, con una definizione delle domande percentualmente in linea con gli anni precedenti ma sempre a fronte di un crollo del loro numero.
“Volevano azzerare la burocrazia – ha attaccato il consigliere Bruscia – e hanno azzerato l’attività economica di questa città. Mi domando come sia possibile creare tali difficoltà agli imprenditori in un momento di crisi come questo. Doveva essere previsto un periodo di transizione prima di eliminare il Suap”.
“La direttiva sulla burocrazia zero – ha affermato in replica l’assessore Marco Di Marco – non è stata calata dall’alto. Per un anno e mezzo abbiamo affiancato associazioni di categoria, ordini professionali e singoli professionisti con stage e corsi di formazione. I dati di Bruscia sono parziali, nel 2013 abbiamo portato avanti 15 mila pratiche. Cittadini e imprenditori possono sempre colloquiare con l’Urp e, previo appuntamento, con impiegati e funzionali comunali”

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