Ars: 41 deputati su 90 chiedono Tfr dopo legge spending review - QdS

Ars: 41 deputati su 90 chiedono Tfr dopo legge spending review

Patrizia Penna

Ars: 41 deputati su 90 chiedono Tfr dopo legge spending review

venerdì 07 Febbraio 2014

I segretari del Cobas/Codir: "Vergognoso". Cancelleri (M5S): "Noi non lo chiederemo"

PALERMO – Quando vogliono, i deputati dell’Assemblea regionale siciliana, sanno essere tempestivi. Dall’entrata in vigore (il 1° gennaio 2014), della legge sulla Spending Review che ha “modificato” il rapporto contrattuale tra Parlamento e deputati, è passato poco più di un mese.
 
In base alla suddetta legge, è possibile richiedere entro il termine massimo di sei mesi, la liquidazione del Tfr che altrimenti rimarrebbe nel fondo con i pagamenti previsti a fine mandato, nel 2017. Un tempo troppo lungo per i nostri onorevoli: così, 41 di loro, su un totale di 90, hanno pensato bene di richiedere immediatamente la liquidazione del Tfr all’amministrazione del Parlamento, anche se per poco più di un anno di legislatura. Della serie, “non si sa mai”.
La norma riduce all’1% circa la quota a carico del singolo deputato da versare al fondo calcolato sulla parte lorda dell’indennità (un ulteriore 7% circa è a carico dell’Assemblea) a fronte del 6,70% di quanto versava in passato e su un imponibile maggiore.
La Ragioneria di Palazzo dei Normanni sta facendo i conti e ancora non c’è una stima precisa dell’ammontare da liquidare al momento: per un deputato, con una legislatura alle spalle e senza avere percepito anticipazioni, si calcola una cifra intorno a 40 mila euro.
 
La richiesta è facoltativa ma, per carità, assolutamente regolare, secondo quanto previsto dalla legge. Sarà, ma l’istanza dei 41 parlamentari regionali, seppur legittima, ha scatenato un vero e proprio putiferio.
"In Sicilia fare il politico è un mestiere ben retribuito, la richiesta del Tfr, pur prevista dalla legge, dimostra che i deputati regionali non sono disposti a rinunciare a nulla in un momento in cui 30 mila dipendenti di enti e consorzi della Regione sono senza stipendio perché non ci sono fondi. I deputati prima, nel pieno dell’emergenza, si sono presi l’indennità grazie a un ‘tesoretto’ adesso si prendono anche la liquidazione, perché non si sa mai cosa può accadere: è vergognoso". Lo dicono i segretari del Cobas/Codir, Marcello Minio e Dario Mastranga, in merito alla richiesta del Tfr fatta da quasi la metà dei parlamentari regionali dopo la legge sulla spending review, in vigore dal primo gennaio. "Questa vicenda – aggiungono i due sindacalisti – dimostra che i politici sono all’Ars non per i siciliani ma per i propri interessi".
 
I 14 deputati del M5S, attraverso Giancarlo Cancelleri, si dissociano dalla discutibile iniziativa dei 41 colleghi onorevoli: "Nessuno di noi ha chiesto all’ Assemblea siciliana la liquidazione del Tfr e non la chiederà".
Rispetto al taglio netto nella busta paga dei deputati con l’entrata in vigore della legge sulla spending review Cancelleri aggiunge: "E’ stata solo un’operazione di maquillage, l’avevamo detto e lo confermiamo adesso". "Personalmente – prosegue – perdo 600 euro netti".

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