La riforma del Governo che istituisce i Liberi consorzi ha passato lo scoglio della pregiudiziale di incostituzionalità. Ma per Franco Rinaldi, deputato regionale del Partito democratico, il testo - così com'è - è contrario alla Legge fondamentale
Il ddl sui Liberi consorzi (leggi qui i punti fondamentali) passa lo scoglio della pregiudiziale di incostituzionalità sollevata dal capogruppo della Lista Musumeci-verso Forza Italia, Santi Formica. L’Assemblea ha respinto la pregiudiziale, votata per alzata e seduta. A favore della pregiudiziale erano intervenuti Vincenzo Vinciullo (Pdl-Ncd) e Gino Ioppolo (Lm-verso Fi) mettendo in guardia il governo Crocetta dalla scure del commissario dello Stato ritenuta "certa" da parte di pezzi dell’opposizione.
Prima del voto, l’assessore alle Autonomie, Patrizia Valenti, ha illustrato all’aula gli emendamenti del governo che modificano in gran parte il testo esitato dalla commissione Affari istituzionali. A sala d’Ercole adesso è in corso la discussione generale che si concluderà questa sera (e contestualmente scadrà il termine per gli emendamenti), mentre per i subemendamenti il termine è stato fissato alle 12 di domani.
Intanto sul testo del governo si apre qualche crepa nella maggioranza, nonostante l’accordo trovato l’altro ieri a Roma. Il deputato del Pd, Franco Rinaldi, infatti ha definito “il ddl sui Liberi Consorzi, così com’è, incostituzionale”.
Prendendo la parola in aula, durante la discussione generale sul testo, Rinaldi ha sostenuto che “è necessaria l’elezione diretta del presidente del Consorzio o dell’Assemblea, io propenderei per quest’ultima”. E ha avvertito: “L’eventuale impugnativa del commissario dello Stato di questo testo emendato sarebbe un disastro”.