Garante della persona disabile in Sicilia è una carica invisibile - QdS

Garante della persona disabile in Sicilia è una carica invisibile

Maria Francesca Fisichella

Garante della persona disabile in Sicilia è una carica invisibile

giovedì 13 Febbraio 2014

La posizione è vacante dal gennaio 2013, nonostante le sollecitazioni del Forum del terzo settore. L’istituzione della figura si deve alla L.r. 47/12 pubblicata sulla Gurs nell’agosto 2012

PALERMO – “È istituito presso l’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, l’autorità garante della persona con disabilità (…).” Così riportava la legge regionale n. 47/12, relativa all’istituzione dell’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e dell’autorità garante della persona con disabilità, pubblicata sul supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (p. I) n. 34 del 17 agosto 2012 (n. 35). Figura rimasta, però, sulla carta o quasi.
Nel 2012, prima della conclusione del governo Lombardo, venne nominato Edoardo Barbarossa garante della persona con disabilità, che secondo la legge avrebbe dovuto ricoprire la carica per cinque anni. Ma nel gennaio 2013 è avviata la procedura di revoca, da parte della Regione, ormai sotto il governo Crocetta. Da quel momento non si muove più foglia. La Sicilia resta in attesa della nuova nomina.
È dello scorso 29 gennaio l’ultima lettera inviata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, dal Forum del terzo settore Sicilia, in cui si ricorda al governatore siciliano che le persone con disabilità attendono ancora il loro garante. La lettera, però, sta ancora aspettando una risposta.
Alla revoca della nomina del garante, da parte dell’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, non tardò a manifestarsi l’indignazione dei rappresentanti del Coordinamento H per i diritti delle persone con disabilità nella Regione siciliana, della fondazione Odigitria e delle componenti siciliane di Cittadinanzattiva, Fli (Federazione logopedisti italiani), Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e Aif (Associazione italiana fisioterapisti). La nomina del garante rappresentava uno strumento di tutela dei diritti dei più deboli.
Così, alla fine del 2013 – riferisce Pippo Di Natale, portavoce del Forum terzo settore Sicilia – è stata sollecitata, ancora una volta, la nomina del garante. Precisamente il 4 dicembre scorso, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità e successivamente con una nuova richiesta fatta lo scorso 29 gennaio. In quest’ultima – continua Di Natale – è stata, inoltre, richiesta la nomina del garante dei minori e degli adolescenti (nomina mai fatta e prevista dalla stessa legge n. 47/12) e quella dei detenuti, prevista da una legge del 1995. Ma finora del garante si ha solo la legge regionale che ne ufficializza la figura e che ne disciplina funzioni (art. 8), poteri (art. 9) e natura onorifica della nomina (art. 11).
Riguardo le funzioni del garante all’art. 8 si legge che : “a) persegue, in conformità alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dalla legge 3 marzo 2009, n. 18, ai principi costituzionali ed alle prescrizioni introdotte con la legge 5 febbraio 1992, n. 104, la piena realizzazione dei diritti delle persone in situazione di handicap, nonché l’integrazione ed inclusione sociale delle persone con disabilità. Per il raggiungimento delle predette finalità si avvale delle norme contenute nella presente legge e di ogni altra disposizione normativa regionale, nazionale, comunitaria ed internazionale in materia; (…) collabora con altri soggetti istituzionali alla raccolta ed elaborazione di dati relativi alle persone con disabilità nella Regione; propone all’amministrazione regionale lo svolgimento di attività di formazione dirette a soggetti pubblici e privati preposti a svolgere compiti di tutela e salvaguardia dei diritti delle persone con disabilità, secondo i rispettivi ordinamenti di riferimento; (…)”.
Tra i suoi poteri, si legge all’art. 9, vi è quello di “informare i soggetti che hanno subito discriminazioni determinate dalla loro condizione di disabilità, ai sensi dell’articolo 2 della legge 1 marzo 2006, n. 67, indirizzandoli verso i soggetti legittimati ad agire in giudizio; (…) controllare le strutture ed i programmi destinati alle persone con disabilità allo scopo di prevenire il verificarsi di ogni forma di sfruttamento, violenza ed abuso, ai sensi di quanto disposto dall’art. 16 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.”
Si evince, dunque, che si tratta di una figura di riferimento, “ strumento che la legislazione ha individuato al fine di garantire il rispetto e l’esercizio di quei diritti che istituzioni distratte non riconoscono”, si legge nell’ultima lettera dove, tra l’altro, si sottolinea che non si intende sottoporre alcun candidato, ma si ribadisce che questa nomina venga fatta.

L’Afap denuncia: “La Regione è tra le poche a non rispettare la legge”
PALERMO – Anche l’Afap, l’associazione famiglie affidatarie di Palermo, denuncia i gravi ritardi dell’Amministrazione regionale.
“Nonostante dall’agosto del 2012 – si legge in una nota – sia stata recepita anche nell’Isola la legge sul Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza, la Regione Siciliana non ha ancora provveduto a nominare il responsabile regionale di un istituto nato con la convenzione Onu sui diritti del fanciullo siglata a New York nel 1989 e confermata successivamente dai Principi di Parigi nel 1993 e da un’altra convenzione a Strasburgo nel 1996”.
“La mancata nomina del garante – spiega il presidente Giuseppe Sortino – lascia una lacuna grave perché questa figura dovrebbe occuparsi del rispetto dei diritti di tutti i minori negli atti dell’amministrazione regionale e delle altre istituzioni comunali dell’Isola. Questo l’Afap si chiede: perché la Regione non è interessata a tale nomina? Eppure quella siciliana è tra le pochissime altre regioni d’Italia a non avere ancora ottemperato alla legge. Così sembra che non interessi a nessuno la nomina di un garante che controlli l’operatore degli addetti ai lavori”.

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