Formazione: addio all’Oif, arrivano 16 mln per i nuovi percorsi rivolti agli under 18 - QdS

Formazione: addio all’Oif, arrivano 16 mln per i nuovi percorsi rivolti agli under 18

Michele Giuliano

Formazione: addio all’Oif, arrivano 16 mln per i nuovi percorsi rivolti agli under 18

giovedì 13 Febbraio 2014

Parte un nuovo strumento pensato dall’Assessorato: attività per i minorenni a rischio dispersione scolastica. I primi anni prevedono 195 corsi che possono dare spazio a oltre 5 mila giovani siciliani

PALERMO – Sedici milioni di euro per dare il via ai corsi Iefp (Istruzione e formazione professionale), ex Oif (Obbligo istruzione e formazione), anche in Sicilia. Rivolti ai ragazzi con meno di 18 anni, rappresentano un’alternativa alla scuola pubblica. I primi fondi serviranno per l’avvio dei primi anni, 15 milioni per i secondi e a breve l’amministrazione regionale pubblicherà l’avviso pubblico, finanziato con fondi comunitari, per il terzo anno.
“Abbiamo ridisegnato – dichiara l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra – il sistema che rappresenta l’alternativa alla scuola per i ragazzi in età dell’obbligo avvicinandoci sempre di più agli standard nazionali di qualità e di contenimento della spesa. Un sistema che abbiamo riformato a partire dalle nuove regole di accreditamento, imponendo forti controlli sugli enti che operano in questo settore”. Essendo un percorso alternativo alla scuola pubblica, ma che rientra nell’ambito della scuola dell’obbligo, uno dei primi passi fatti dall’assessorato è stato, infatti, un irrigidimento dei sistemi di accreditamento per gli enti. Quindi per essere riconosciuti dalla Regione sono state chieste più garanzie qualitative a livello di attività formativo-burocratico.
Insomma, una sorta di scrematura dell’apparato per evitare corsi scadenti e attività con standard troppo bassi: “Essendo un settore assai delicato, e per dare livelli d’istruzione consoni, non si può accreditare chiunque – precisa lo staff che collabora con la Scilabra presso l’assessorato -. Gli enti devono avere un’organizzazione analoga alla scuola pubblica”. I primi anni, 195 corsi che coinvolgono 5.400 giovani, sono stati finanziati con risorse regionali e statali; 178 corsi per 3.600 ragazzi al secondo anno.
L’assessore ha avuto l’ok della giunta e il parere positivo della commissione. Ora il piano sarà sottoposto a breve all’Assemblea regionale siciliana implementato di un nuovo strumento: l’anagrafe dei corsi che seguirà il ragazzo singolarmente per tutta la fase dell’obbligo scolastico: lo studente verrà monitorato durante tutto il suo percorso formativo.
 
Quindi, tanto per intenderci, l’idea è quella di capire cosa il ragazzo impara e le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Anche l’assessorato alla Formazione è stato chiamato ad immolarsi sull’altare della spending review e ha risparmiato il 15 per cento di spesa. Un atto dovuto in un momento in cui i tagli sono praticamente sistematici.
 


L’approfondimento. Si guarderà sempre più al mercato del lavoro
 
Da sottolineare che lo Iefp regionale perde 22 profili professionali previsti a livello nazionale. Viene garantito però dall’assessorato regionale alla Formazione che sin dalla prossima edizione si cercherà di guardare maggiormente al mercato del lavoro per incardinare i percorsi formativi in profili più spendibili sul mercato del lavoro e avere opportunità in più. “Noi consideriamo i ragazzi in età dell’obbligo tutti uguali, sia quelli che scelgono di frequentare le scuole sia quelli che scelgono di frequentare i corsi Iefp – prosegue la Scilabra – e per questo motivo stiamo elaborando una riforma di sistema che guardi a tutta la platea. Su questa linea abbiamo già depositato al parlamento regionale la nostra proposta di legge per istituire l’anagrafe degli studenti regionale. Eravamo l’unica Regione italiana a non possederne una. Grazie a questo strumento normativo – conclude – avremo una radiografia precisa e dettagliata di tutti i nostri ragazzi fino ai trent’anni, che ci consentirà il monitoraggio e il controllo sulla dispersione scolastica e universitaria”.

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