Nella periferia di Londra si riciclano fino a 35.000 T/a di bottiglie Pet e Hdpe - QdS

Nella periferia di Londra si riciclano fino a 35.000 T/a di bottiglie Pet e Hdpe

Andrea Salomone

Nella periferia di Londra si riciclano fino a 35.000 T/a di bottiglie Pet e Hdpe

venerdì 14 Febbraio 2014

Tecnologia all’avanguardia per separare, lavare e decontaminare, rispettando i requisiti richiesti dall’Ue

LONDRA – La compagnia Closed Loop Recycling gestisce un impianto a Dagenham, nella periferia di Londra, in grado di riciclare fino a 35.000 T/a di bottiglie di bevande analcoliche e acqua in polietilene tereftalato (Pet) e bottiglie di latte in polietilene ad alta densità (Hdpe, high-density polyethylene). Il risultante rPet e rHdpe (dove la r sta per “riciclato”) viene reimpiegato per fabbricare nuovamente bottiglie per bevande o imballaggi per prodotti alimentari.
L’azienda sostiene di essere la prima ad impiegare una tecnologia all’avanguardia per separare, lavare e decontaminare entrambi i tipi di plastica rispettando i requisiti richiesti dall’Ue e dalla statunitense Fda (Food and Drug Administration).
875 milioni di bottiglie, il 10% del totale raccolto in tutto lo Stato tramite la raccolta differenziata (Rd), possono essere adesso riprocessate nel Regno Unito. Ciò consente di risparmiare ogni anno 52.500 T di CO2 e di evitare che questi materiali finiscano in discarica o esportati per essere riciclati.
Riciclare la plastica per ottenere materiale di qualità richiede l’impiego di tecnologie specifiche e innovative e implica tre passaggi fondamentali: separazione, granulazione, lavaggio e decontaminazione.
Le bottiglie vengono schiacciate e compattate in balle cubiche di quasi mezza tonnellata e contenenti ca. 12.500 bottiglie in Pet o Hdpe.
Dopo essere state messe su rulli meccanici che vanno ad alimentare una macchina “rompi-imballaggi”, le bottiglie vengono aperte da sei cavatappi rotanti e passano attraverso una lavatrice meccanica, un tamburo roteante pieno di piccoli buchi che consente l’eliminazione di piccole frazioni di scarti e impurità. Spesso, infatti, molti tappi sono colorati e non sono dello stesso genere di plastica della bottiglia cui appartengono originariamente, quindi vanno scartati. I contaminanti metallici – come barattoli di alimenti e bevande, viti e fili – vengono rimossi. Un potente elettromagnete estrae gli oggetti d’acciaio e una corrente di eddy (meglio nota anche come corrente parassita o di Foucault) viene usato per rimuovere gli oggetti in alluminio. Carta, buste di plastica e pellicole trasparenti vengono separate dalle bottiglie grazie all’azione di gettiti d’aria che fanno saltare gli oggetti leggeri fuori dai nastri trasportatori. Dopo che la maggior parte dei rifiuti indesiderati viene rimossa, le bottiglie sono pronte per essere separate per tipo di plastica e colore.
Tre macchine ottiche separatrici riconoscono, separano ed espellono le bottiglie selezionate dal mucchio. Ogni macchina è programmata per trovare un tipo diverso di plastica o colore, rimosso dal resto grazie ad un getto d’aria azionato attivato da un sensore che riconosce la cromatura del materiale e permette così di rimuoverlo dal resto. Così le bottiglie di plastica vengono separate in cinque bunker di deposito: Pet chiaro, Pet blu (continuamente riprocessato), Hdpe, Pet colorato (riciclato in altri impianti) e altri generi di plastica.
Il Pet chiaro e blu passa attraverso un processo finale di separazione manuale finalizzato alla rimozione di ogni elemento contaminante per essere successivamente granulato e lavato.
Tutto quello che non è Pet chiaro o blu e che è riuscito a passare nonostante la separazione meccanica viene separato manualmente.
Anche le bottiglie in Hdpe vengono rimosse dagli operatori, ma prima che ciò avvenga esse passano attraverso una quarta macchina di separazione che le separa in Hdpe naturale (solitamente usato nel Regno Unito come contenitore per il latte) e colorato (tipico dei prodotti per pulire): ogni bottiglia entrata in contatto con sostanze chimiche o altri liquidi va rimossa dal mucchio. Le bottiglie colorate vengono separate e vendute a costruttori di tubi per il drenaggio di acque di scolo, cassonetti con le ruote, forniture da giardino e molti altri oggetti.
 

Il sistema sink-float consente la separazione
LONDRA – Dopo la separazione manuale la maggior parte degli agenti contaminanti viene rimossa. In questo modo bottiglie chiare e blu in Pet e in Hdpe naturale sono pronte per essere trasformate in granulato plastico. I granulatori tritano le bottiglie in piccole scaglie che vengono spostate all’interno dell’impianto usando tubi e compressori ad aria.
Prima del lavaggio, le scaglie vengono fatte passare attraverso una macchina per il lavaggio a secco in grado di rimuovere qualsiasi elemento più leggero di una scaglia. Ogni etichetta sfusa, scontrini e piccoli contaminanti vengono rimossi con un classificatore a zig-zag, uno strumento che usa una spinta d’aria verso l’alto per soffiar via ogni etichetta, pezzo di carta o altri materiali più leggeri delle scaglie plastiche. Per pulire i residui delle etichette fatti di colla e inchiostro viene usata acqua calda. Le scaglie vengono lavate per circa 15 minuti a 80 °C usando una debole soluzione di soda caustica che fa cadere i frammenti di colla e di etichette sul fondo, dove si viene a formare una polpa che viene poi rimossa. Le scaglie e le etichette plastiche staccate vengono poi risciaquate e centrifugate. Quelle ricavate dai tappi, che sono fatte principalmente da Hdpe colorato sono ancora lì e devono essere rimosse dalle scaglie in Pet prima del processo di decontaminazione. Ciò è reso possibile da una macchina separatrice con sistema sink-float, ossia affonda-galleggia. Il procedimento consistente nell’immergere materiali diversi in un liquido di densità d, che consente la separazione dei materiali con densità maggiore di d, che andranno a fondo (to sink = affondare), da quelli con densità minore di d, che galleggeranno (to float = galleggiare). Il Pet affonda nell’acqua, mentre l’Hdpe galleggia e può quindi essere rimosso.
Per riportare i fiocchi di Pet ad uno stato in cui possono entrare nuovamente in contatto con alimenti senza infettarli viene utilizzato un procedimento chiamato Urrc, sviluppato dall’azienda americana United Resource Recovery Corporation e in perfetto accordo con i requisiti qualitativi stabiliti dall’Ue e dalla Fda. Per pulire la plastica e rimuovere ogni traccia di contaminanti, gli strati superficiali delle scaglie di Pet vengono rimosse impiegando una soluzione di soda caustica: il processo viene controllato attentamente assicurando che ne venga aggiunta la giusta quantità. Tutti gli scarti vengono rimossi e opportunamente trattati.
Successivamente viene fatta passare aria calda attraverso la mistura in modo da far evaporare i prodotti liquidi. Le scaglie trattate chimicamente passano poi attraverso forni roteanti per circa un ora e vengono fatte raffreddare in una vasca d’acqua per essere infine completamente risciacquate e asciugate.
 

 
Plastica di alta qualità priva di agenti pericolosi
LONDRA – Per assicurare che la plastica riciclata sia di alta qualità e rispetti i requisiti specifici richiesti dai produttori di imballaggi, essa viene messa in una macchina di separazione per colore per rimuovere ogni pezzo colorato e, successivamente, in un separatore laser per rimuovere i contaminanti rimanenti. Entrambi i dispositivi utilizzano una tecnologia d’individuazione e getti d’aria per rimuovere gli elementi indesiderati. Le scaglie di Pet pulite ed epurate vengono raccolte e vendute ai produttori di imballaggi per essere ritrasformate in nuove bottiglie o altri imballaggi alimentari.
Dopo essere stato separato per colore, l’Hdpe naturale è pronto per essere trasformato nuovamente in materia prima disinfettata e sterilizzata. Ciò viene reso possibile dall’impiego di Vacurema, un “estrusore” che decontamina la plastica fondendola ad una temperatura superiore ai 200°C e a bassa pressione. La plastica estrusa (dal lat. extrud?re, comp. di ex- “da” e trud?re “cacciare, spingere”) viene filtrata, tagliata in pellet e raffreddata. In questo modo è pronta per essere venduta e ritrasformata in nuove bottiglie di latte.
La descrizione di una tecnologia così all’avanguardia fa capire quanto sia indietro la Sicilia, dove di impianti di questo genere non si ha alcuna notizia. Anche se si dovessero riuscire a raggiungere percentuali elevate di Rd, infatti, alla fine se mancano gli impianti dove recuperarla, gli sforzi si rivelano vani, perché tutto va a finire inevitabilmente in discarica. E non ha certo senso che tutti i materiali raccolti e riciclabili vengano trasportati altrove da Corepla, perché così facendo devono essere sostenuti costi per trasportarli e farli trattare fuori dalla Sicilia, esportando lavoro verde di cui i siciliani hanno fortemente bisogno.
 
(41. Continua. Le precedenti puntate sono state pubblicate – nel 2013 – il 22 febbraio, l’1, 12, 15, 22, 29 marzo, il 5, 12, 19 aprile, 3, 10, 17, 24 maggio, il 7 giugno, il 5, 12, 19, 26 luglio, 2, 9, 23, 30 agosto e 6, 13, 20, 27 settembre, 4, 18, 25 ottobre, 1, 8, 15, 22, 29 novembre, 6, 13 dicembre, – nel 2014 – 10, 17, 24 e 31 gennaio. La prossima pubblicazione è prevista venerdì 21 febbraio).

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