Anfiteatro romano di Catania: si può aprire subito, ma gli enti rifiutano 25 mila euro dai privati - QdS

Anfiteatro romano di Catania: si può aprire subito, ma gli enti rifiutano 25 mila euro dai privati

Melania Tanteri

Anfiteatro romano di Catania: si può aprire subito, ma gli enti rifiutano 25 mila euro dai privati

sabato 15 Febbraio 2014

Una Fondazione vuol pagare la riqualificazione, ma la proposta è bloccata da un’assurda burocrazia

CATANIA – Non ci sono risorse pubbliche ma, quando si trovano quelle private, il tempo che si perde è tale che rischia di saltare una grande opportunità. Il discorso, che potrebbe essere affrontato in termini generali, trova purtroppo conferma in quanto sta avvenendo in relazione al progetto di rendere più attraente e accessibile uno dei beni storici e architettonici della città di Catania, ovvero l’anfiteatro romano di piazza Stesicoro.
La Fondazione Etica e Valori Marilù Tregua, ha infatti proposto un restyling in piena regola per valorizzare uno dei monumenti più importanti della città e del Paese, per permetterne maggiore fruibilità da parte degli utenti, stabilendo di mettere a disposizione dei fondi per organizzare un concorso internazionale di idee, rivolto a giovani architetti, per la risistemazione complessiva di piazza Stesicoro, con lo scopo di dare maggiore visibilità all’Anfiteatro rispetto al contesto. L’idea, avanzata già alla fine del mese di ottobre scorso e che, tra le altre cose, prospettava in successive fasi la possibilità di ripristinare le gallerie sotterranee di collegamento tra Anfiteatro e Teatro greco-romano, si è infatti scontrata con la lentezza e la farraginosità della burocrazia.
 
Rinvii, esame delle ipotesi e delle possibilità, ricerca della giusta via amministrativa per intraprendere il percorso, oltre al ricambio nel frattempo intercorso di qualche funzionario, hanno di fatto interrotto l’iter avviato ormai sei mesi fa, rischiando di fare perdere alla città di Catania una grandissima possibilità. E così, l’iniziativa, che avrebbe dovuto prendere l’avvio già in occasione delle appena trascorse festività natalizie, con un’illuminazione notturna a inaugurare il nuovo corso, si è dunque arenata, anche se rimane viva la speranza nei promotori che il traguardo possa essere raggiunto quanto meno entro la Pasqua, in modo da poter approfittare dell’arrivo dei turisti per mostrare una piazza Stesicoro a misura di visitatore.
Speranze riposte negli interlocutori principali della Fondazione, Sovrintendenza ai Beni Culturali, assessorato regionale e comunale alla Cultura e direzione del Museo regionale di Catania, che dovrebbero dare seguito a quanto immaginato dalla Fondazione Tregua.
Ma il condizionale rimane d’obbligo. “La questione non è ancora conclusa – ha affermato la Sovrintendente di Catania, Lucia Caffo – perché la proposta è ancora al vaglio della Regione. Ciò non toglie – ha aggiunto – che questa iniziativa ci sta molto a cuore e la porteremo avanti”.
Stesso discorso da parte dell’assessore comunale ai Saperi e alla Bellezza, Orazio Licandro. “Purtroppo, la palla è ancora alla Regione – ha evidenziato – e noi non possiamo fare molto in questa fase, se non sollecitare affinché si faccia in fretta. In questi casi – ha concluso – è sempre bene perdere meno tempo possibile”. Eppure, fino a oggi, di tempo sembra essersene perso parecchio e, insieme a questo, la possibilità di sfruttare un patrimoni prezioso che, correttamente valorizzato, potrebbe contribuire alla diffusione di un’immagine di Catania diversa, a misura di turista.

La Legge 35/12 impone di andare a coccolare sponsor

CATANIA – Ammontano a 5.000 gli euro messi a disposizione dalla Fondazione Tregua per premiare il vincitore del concorso di idee per abbellire la piazza Stesicoro, che si sommano ai 20.000 euro stanziati per interventi di restauro dell’anfiteatro, attualmente non totalmente fruibile. Oltre alcune parti chiuse al pubblico per motivi di sicurezza e che la Fondazione vorrebbe invece restituire alla fruizione collettiva, sono infatti anche altri gli interventi che sarebbero necessari, come ad esempio prevedere l’accesso per i disabili. Insomma, un finanziamento di 25 mila euro complessivi, che nessuno al momento sembra volere utilizzare. Eppure, c’è una legge che invita gli amministratori a trovare gli sponsor privati per arrivare dove le risorse pubbliche non permettono più di giungere. Si tratta della legge 35 del 2012 e della direttiva del dirigente Generale Gelardi del 9 Luglio 2013 prot. 32959, che pongono l’obiettivo di cercare e coccolare gli sponsor disponibili ad erogare risorse finanziarie per supplire all’incapacità della pubblica amministrazione. Lo stallo in cui, dopo mesi, si trova la proposta della Fondazione Tregua, in questo senso, rappresenta un vero e proprio nonsense. La citata legge impone, infatti, ai dirigenti di andare a cercare gli sponsor, anziché stare comodamente seduti sulle loro seggiole. Sorprende dunque, anche se ci sarà sicuramente una spiegazione plausibile, la perdita di tempo da parte delle istituzioni coinvolte, nel non approfittare dell’iniziativa di una fondazione che vuole essere esclusivamente filantropica e a servizio della collettività. E che, se i tempi dovessero dilatarsi ulteriormente, potrebbe dirottare le risorse verso altre realtà maggiormente recettive.

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