Furti in casa, in testa la Lombardia. Ma in Sicilia c’è poco da stare sereni - QdS

Furti in casa, in testa la Lombardia. Ma in Sicilia c’è poco da stare sereni

Oriana Sipala

Furti in casa, in testa la Lombardia. Ma in Sicilia c’è poco da stare sereni

giovedì 20 Febbraio 2014

Le violazioni degli appartamenti sono in crescita nelle grandi città come Palermo e Catania. Secondo i dati 2012 dell’Interno le ruberie nell’Isola sono state 259 ogni 100mila abitanti

PALERMO – Nelle nostre case non siamo al sicuro. Se guardiamo all’impennata dei furti nelle abitazioni registratasi negli ultimi anni, questo è il primo pensiero che affiora nella mente.
Nel 2012 in Italia sono stati commessi furti in appartamenti al ritmo di uno ogni minuto, e il numero di denunce per case svaligiate ha sfiorato quota 240 mila. Dal 2004 al 2012, insomma, c’è stato un aumento impressionante del 114%. Se guardiamo ai dati disaggregati per regione, si osserva come l’aumento più rilevante sia stato in Umbria, dove si è registrato un +166%. Si pongono al di sopra della media nazionale anche la Lombardia (+156%), la Toscana (+141%), e Friuli Venezia Giulia (+140%).
A rivelare questi dati è stato uno studio condotto da Transcrime, l’istituto di criminologia dell’Università Cattolica di Milano, in base ai numeri del ministero degli Interni. Il fenomeno non risparmia nessuna regione d’Italia e si presenta particolarmente diffuso al Nord.
Tralasciando gli incrementi, la regione più colpita, secondo i dati del ministero degli Interni, è la Lombardia, con i suoi 470,4 furti ogni 100 mila abitanti, ma i topi d’appartamento non scherzano neanche in Piemonte e in Emilia Romagna, dove si parla rispettivamente di 464,5 e di 439,8 furti ogni 100 mila abitanti. La Basilicata e la Calabria, invece, sembrano risentire meno di questo fenomeno: in queste due regioni, infatti, si sono registrati rispettivamente 154,4 e 156,2 furti ogni 100 mila abitanti. Ad alzare la media tra le regioni del Mezzogiorno ci pensano la Sicilia e la Puglia, la prima con 259,1 furti ogni 100 mila abitanti e la seconda con una cifra pari a 280,1. In generale, la macroarea del Meridione presenta una media di 218,6 furti ogni 100 mila abitanti, contro i 456,4 del Nord Ovest, i 355,9 del Nord Est, i 366,2 del Centro, e i 399,8 del Centro Nord.
A confermare la crescita dei furti nelle abitazioni è anche Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari.
Secondo il rapporto di tale associazione, nel primo semestre del 2013 c’è stato un incremento non indifferente in tutte le province italiane, con picchi nelle grandi città. Nello specifico l’indagine parla di un furto ogni due minuti, con la media a livello nazionale di settanta abitazioni su mille, e di ben 20 furti in casa ogni giorno in ciascuna delle grandi città. Con un +30,3% Bologna è la città che registra l’aumento maggiore, seguita da Milano (+29%), Torino (26%) e Roma (+25%).
Non si salvano le due principali città siciliane, Palermo e Catania, dove l’incremento è pari rispettivamente al 14,2% e al 15,4%. Tra le metropoli meridionali figurano anche Napoli, con un aumento del 16% e Bari, che registra un +13%. Sempre secondo il rapporto di Confabitare, la causa di questo trend è da attribuire alla particolare situazione di crisi economica, mentre il 34% delle denunce si attribuisce a stranieri senza permesso di soggiorno.
A fronte dell’acuirsi del fenomeno, Confabitare ha anche fornito alcuni consigli utili per evitare di “attirare” i ladri in casa. Non lasciare incustoditi, se è possibile, oggetti di valore; chiedere ai vicini o al portiere di ritirare la posta, evitando così di lasciarla accumulare nella cassetta (il che sarebbe indice di una lunga assenza); non lasciare messaggi in segreteria con l’indicazione esatta del periodo di assenza; evitare di spargere ai quattro venti la notizia della propria assenza tramite i social network; sono queste alcune delle mosse più intelligenti da attuare per scongiurare il pericolo di rientrare in casa e trovare brutte sorprese.

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