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Catania – Sicurezza, turismo e sviluppo la città non può più aspettare

Melania Tanteri

Catania – Sicurezza, turismo e sviluppo la città non può più aspettare

giovedì 20 Febbraio 2014

Il progetto di Bianco: riqualificazione antisismica, accoglienza e riaccensione dell’economia locale. Il sindaco: “Di fatto siamo già Città metropolitana, la faremo partire lo stesso”

CATANIA – Un’occasione sprecata. Non usa mezzi termini il sindaco, Enzo Bianco, commentando la bocciatura di martedì sera da parte dell’Ars della norma che avrebbe dovuto istituire le città metropolitane (oltre quella etnea anche Messina e Palermo). Il voto negativo da parte del parlamento siciliano, infatti, secondo il primo cittadino etneo, tra i maggiori sostenitori dell’avvio delle nuove realtà istituzionali, rappresenterebbe una vera e propria sconfitta per il territorio.
“Si tratta di un errore clamoroso – ha commentato a caldo Bianco – di un atteggiamento incomprensibile che sa di ripicca, di scontri politici che passano sulla testa della gente in un clima di assoluta irrazionalità. La Sicilia – ha aggiunto il primo cittadino – per una volta, aveva l’occasione di varare un provvedimento innovativo come quello che istituisce le città metropolitane prima del resto del Paese, e invece l’ha perduta in maniera incredibile e sulla base di ragionamenti assolutamente inconsistenti. È indispensabile adesso correre subito ai ripari – ha sottolineato – nell’interesse dei Siciliani”.
Già, perché per Enzo Bianco le città metropolitane costituiscono una vera occasione di riscatto di un territorio martoriato. Delle potenzialità dei nuovi enti e della necessità che non si perda altro tempo, ha infatti parlato a lungo sabato, in occasione dell’apertura catanese della Campagna Etica 2014 promossa dal Quotidiano di Sicilia, incontro focalizzato proprio sulle città metropolitane.
“L’importante è che la città parta – aveva esordito il sindaco di fronte alla sala gremita dello Sheraton – l’importante è che si dia avvio alle nuove realtà”. Tanti i vantaggi, infatti, per Enzo Bianco, che deriverebbero dall’accentrare la gestione amministrativa di un vasto territorio, di fatto già area metropolitana. Infrastrutture, servizi, ma anche promozione e messa in sicurezza, tra i vantaggi.
“Catania non si salva con il sindaco, chiunque esso sia, da solo – ha evidenziato ancora – ma si salva se i catanesi decidono di proporre idee e progetti concreti”. Tre, in particolare, i macro settori su cui puntare per modernizzare la città: la sicurezza, con priorità per quella da rischio sismico; il turismo e lo sviluppo economico. Il primo, occasione unica per ammodernare la città e per rilanciare il settore edilizio, perno dell’economia locale. Il secondo, ancora una vocazione non concretizzata, da potenziare immediatamente sfruttando le unicità del territorio, non solo quello metropolitano, ma l’intera costa orientale (da qui la creazione del Distretto del Sud Est). L’ultimo ma non meno importante, da garantire difendendo il patrimonio industriale della città, a partire dall’Etna Valley in modo da attirare capitali stranieri, pronti a investire. Insomma, Bianco ha parlato di come Catania possa diventare “una città moderna, competitiva, con una buona qualità della vita, con infrastrutture efficienti e regole condivise, ma soprattutto con obiettivi concreti che possano renderla una delle città più competitive del Mezzogiorno e potenzialmente d’Italia”: questi i vantaggi, secondo Bianco, del dismettere l’atteggiamento lamentoso e assumere, invece, quello propositivo. “La città metropolitana di Catania è già una realtà – ha concluso il sindaco Bianco. Se fanno la legge partirà, se non la faranno, noi la faremo partire lo stesso”.

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