L'insostenibile pesantezza del mutuo dopo il divorzio - QdS

L’insostenibile pesantezza del mutuo dopo il divorzio

Bruno Grande

L’insostenibile pesantezza del mutuo dopo il divorzio

giovedì 20 Febbraio 2014

Sono 610mila in Italia gli ex coniugi che ancora pagano le rate. Quasi il 60% delle coppie mettono da parte gli screzi matrimoniali e continuano a vivere sotto lo stesso tetto per difficoltà economiche
 

Quando una giovane coppia vuole comprare casa spesso si affida a internet per confrontare i mutui on line alla ricerca dei tassi più convenienti. Dopo alcuni anni di matrimonio, però, per molte famiglie arrivano i problemi e si decide di aprire le pratiche per il divorzio. Oltre ai problemi coniugali, a questo punto, purtroppo si aggiungono quelli economici perché bisogna continuare a pagare le rate del mutuo e la banca non fa sconti alle coppie separate.
 
Secondo una ricerca effettuata da Demoskopea per il portale Immobiliare.it, in Italia sono circa 610mila i divorziati che stanno ancora pagando le rate del mutuo, un numero equivalente al 22,6% del totale. Se quindi per le giovani coppie la prima preoccupazione è trovare un mutuo prima casa vantaggioso, per le famiglie già proprietarie il problema è pagare e il peso delle rate raddoppia per chi decide di divorziare. Il 42,2% di chi si è separato, infatti, lamenta una condizione economica peggiore dopo il divorzio.
 
In media le pratiche per il divorzio tengono impegnate le coppie per 5 anni e fino a quel momento la gran parte delle persone continua a pagare le rate del mutuo e sostenere spese non indifferenti anche per avvocati e notai. Un anno dopo la separazione più della metà degli ex sposi stanno ancora pagando il mutuo (il 54,7%), per fortuna la percentuale scende al 5,4% dopo 5 anni. Il problema, però, è trascorrere questi anni con una spesa che nella maggior parte dei casi non permette di ottenere un nuovo finanziamento.
 
Proprio per questo motivo sono moltissime le coppie che mettono da parte gli screzi matrimoniali e per un certo periodo continuano a vivere sotto lo stesso tetto (succede al 57,8% dei separati). Per gli altri, invece, le soluzioni si restringono all’affitto di una nuova abitazione (nel 26,6% dei casi) oppure al ritorno nella casa dei genitori, scelta fatta dal 10,9% degli ex sposi. Dal punto di vista del genere (maschile o femminile) i dati si equivalgono, mentre le differenze si notano particolarmente sul discrimine geografico.
 
Gli italiani che (almeno economicamente) soffrono di più la separazione dalla moglie o dal marito sono quelli del centro Italia, forse anche per i prezzi alti delle case. Al sud e al nord, invece, il divorzio si assorbe con un po’ meno problemi e al nord ovest solo il 34% degli intervistati dichiara di essere in forte difficoltà dopo la separazione, forse anche grazie a stipendi più alti della media nazionale.
 
Quali soluzioni ha, per sostenere meglio il mutuo, una famiglia che divorzia? Purtroppo non molte perché le banche come detto non fanno sconti e vogliono il rimborso del prestito. Una possibilità, comunque, è quella di vendere la casa e cedere anche il mutuo annesso, sempre che si trovi un acquirente interessato. Secondo la ricerca di Immobiliare.it solo il 40% dei coniugi separati sono ancora proprietari dell’abitazione, mentre la parte restante ha preferito vendere e lasciarsi alle spalle le delusioni matrimoniali.
 

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