Accordo per la trasparenza e pubblicità nel settore della Formazione professionale - QdS

Accordo per la trasparenza e pubblicità nel settore della Formazione professionale

Michele Giuliano

Accordo per la trasparenza e pubblicità nel settore della Formazione professionale

sabato 22 Febbraio 2014

Firmato dall’Assessorato regionale, enti e organizzazioni di categoria, un documento composto da sei punti. Avrà un ruolo fondamentale il sito istituzionale, su cui saranno pubblicate tutte le decisioni prese

PALERMO – Sancito in Sicilia l’accordo trilaterale sui percorsi di formazione e istruzione: protagonisti Regione, enti di formazione e organizzazioni di categoria. Essenzialmente questo “patto” mira a garantire la stabilità occupazionale di tutti i lavoratori degli enti di formazione professionale. Una salvaguardia che prende spunto dagli ultimi avvenimenti che hanno messo alla porta molti lavoratori degli enti a cui è stato ritirato l’accreditamento dal governo siciliano per le più svariate motivazioni.
A suggellare il documento, che si compone di sei punti, l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra, il dirigente generale del Dipartimento della Formazione regionale, Anna Rosa Corsello, i sindacati della Cgil, Cisl, Uil, lo Snals Confsal e gli enti del Cenfop Sicilia, Forma, Asef, Assofor e Anfop.
Il punto principale è abbastanza emblematico: l’amministrazione regionale, nel caso di interruzione o mancato avvio dei percorsi formativi del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale per qualsiasi ragione, si impegna a rendere immediatamente pubbliche, attraverso il proprio sito istituzionale, tutte le informazioni relative ai percorsi stessi e all’istituzione formativa interessata: “Questo al fine di garantire il soddisfacimento – si legge – del diritto/dovere e il rispetto dei principi generali di trasparenza e pubblicità”.
Il secondo punto verte poi su un passaggio tecnico che garantisce i livelli occupazionali degli enti formativi. In pratica la Regione sarà chiamata ad apporre apposita clausola sociale sui singoli decreti di finanziamento a favore degli operatori economici subentranti nell’assegnazione dei percorsi formativi, nell’osservanza della circolare 2/2013: “Si garantisce – si legge ancora nel testo -, tenuto conto della dotazione finanziaria decretata, la salvaguardia dei livelli occupazionali. Si assicura anche, nel rispetto delle modalità contenute nel contratto collettivo di lavoro, l’impiego del personale dell’istituzione formativa a cui è stato revocato o non assegnato il percorso, assunto entro il 2008 e iscritto all’albo regionale degli operatori della formazione professionale”.
 
Il personale docente dovrà però essere in possesso dei requisiti professionali stabiliti dalle disposizioni vigenti nella filiera di riferimento e operare nell’ambito da almeno un anno. Per il personale non docente si applicheranno le procedure e le modalità previste dal contratto collettivo di lavoro di settore.
 

 
L’approfondimento. Provvedimenti sanzionatori in autotutela
 
L’attuazione dell’accordo appena sottoscritto viene rimandata a successivi accordi sindacali e datoriali. Il governo regionale sarà chiamato a vigilare rispetto all’applicazione del testo, riservandosi di adottare provvedimenti sanzionatori in autotutela in caso di accertate violazioni alle norme di legge, di Ccnl di settore e alle disposizioni dell’accordo stesso o delle altre normative vigenti in materia. Le parti hanno anche concordato sulla necessità, da parte delle istituzioni formative impegnate nella filiera dei percorsi di istruzione e formazione di adottare “propedeuticamente ad ogni altra soluzione tutti gli atti organizzativi finalizzati al mantenimento dei livelli occupazionali”. L’amministrazione regionale si impegna infine a concedere una proroga di non oltre 30 giorni esclusivamente per questo tipo di percorsi formativi. Si blinda così un settore da eventuali altri tagli.

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