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Catania – Giustizia amministrativa a rilento per la paurosa carenza d’organico

Melania Tanteri

Catania – Giustizia amministrativa a rilento per la paurosa carenza d’organico

martedì 04 Marzo 2014

Notevoli sforzi per far diminuire l’arretrato, ma la realtà è nera: in 15 anni dimezzate le unità. All’inaugurazione del Tar etneo, si fanno i conti con giudici e personale insufficienti

CATANIA – Una situazione di luci e ombre, è quella che caratterizza l’andamento della giustizia amministrativa a Catania. Tanto è emerso dalle parole del presidente del Tribunale amministrativo regionale, sezione di Catania, Biagio Campanella, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, che si è celebrata sabato scorso al Centro fieristico Le Ciminiere di piazzale Asia. Un’occasione per fare il punto e per evidenziare quali problematiche continuano a pesare sul funzionamento degli uffici, nonostante evidenti miglioramenti.
Sotto accusa, anche quest’anno, le carenze strutturali e quelle registrate a livello di organico. E se, per quanto riguarda il primo aspetto, la politica starebbe studiando le soluzioni opportune per trovare nuove collocazioni agli uffici del Tribunale amministrativo, anche se la questione delle sedi rimane un’emergenza che provoca difficoltà quotidiane, per quanto riguarda l’aspetto legato alla pianta organica, le cose stanno diversamente. É lo stesso presidente Campanella a sottolinearlo: “Le insufficienze dell’organico del personale di segreteria – afferma il presidente del Tar – si è sempre sottolineata nelle precedenti cerimonie di apertura e che in 15 anni è stato praticamente dimezzato, e questo provoca non pochi problemi di gestione, organizzazione e anche efficienza, garantita soltanto dal grande senso di responsabilità delle risorse umane”.
A gravare sull’attività del Tribunale rimane dunque l’insufficienza dell’organico di diritto dei magistrati rispetto alla mole di contenzioso, cui si aggiunge l’insufficienza del personale di segreteria. “Già l’organico di diritto di 38 unità appare poco “generoso” – continua Campanella – per cui la mancanza, nell’organico di fatto, di ben 8 unità, crea non pochi problemi”.
Una situazione che, come lo stesso presidente ha evidenziato, negli anni è andata sempre peggiorando, creando un rallentamento dell’intera macchina che inficerebbe anche i passi in avanti fatti, ad esempio, a livello di diminuzione dell’arretrato, altra “zavorra” che pesa sulla velocità, e dunque sull’efficacia, della giustizia amministrativa.
Nonostante il calo di arretrato, infatti, che si attesta intorno al 7,5 per cento, i ricorsi sono superiori alla somma di quelli presentati interamente in altre regioni italiane. Un quantitativo consistente, dunque, che con cui si scontrano i vuoti di organico.
“Alla data del 31 dicembre 213, va registrato – afferma ancora il presidente Campanella – un discreto calo dell’arretrato rispetto a quello esistente al 31 dicembre dell’anno precedente. Si è scesi da 58.936 a 54.635; i ricorsi presentati sono 3.334, quasi quanto l’anno precedente. Tali ricorsi superano la somma di quelli presentati in Piemonte e Toscana. È doveroso sottolineare – evidenzia inoltre Campanella – che i ricorsi definitivi sono soltanto 2.343; 5.657 sono i ricorsi con decreti di ‘perenzione’, il cui approntamento è da ascrivere quasi esclusivamente all’impegno e all’elevato senso di collaborazione dei colleghi di Segreteria”.
Insomma, ancora una volta la macchina continua a funzionare soprattutto grazie a chi, quotidianamente, fa in modo che il delicato meccanismo, già messo a dura prova dalla contingenza, non si blocchi.

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