Matteo Faissola: «Famiglie e Pmi come punti di riferimento» - QdS

Matteo Faissola: «Famiglie e Pmi come punti di riferimento»

Desiree Miranda

Matteo Faissola: «Famiglie e Pmi come punti di riferimento»

mercoledì 05 Marzo 2014

Forum con Matteo Faissola, responsabile del Banco Popolare Siciliano

Quali sono i numeri del Banco popolare siciliano? Quante le filiali e i dipendenti?
“Il Banco Popolare Siciliano conta 119 filiali distribuite nelle 9 province con una presenza maggiore a Catania, Messina e Palermo. In tutta la regione impegna 763 risorse. Per quanto riguarda i dati patrimoniali, abbiamo una raccolta complessiva di 3 miliardi di euro, di cui 2 miliardi di raccolta diretta e 1 miliardo di indiretta. Gli impieghi arrivano a quota 2 miliardi di euro”.
Qual è il vostro target? Si tratta soprattutto di famiglie e piccole imprese?
“Sicuramente sono questi i nostri principali settori di riferimento: famiglie e piccole imprese. Siamo una banca di credito cooperativo e siamo pertanto concentrati sul territorio e sul tessuto sociale e imprenditoriale che lo compone e lo caratterizza. È stata recentemente attuata una riorganizzazione del Banco Popolare Siciliano con l’intento di avvicinare la banca stessa ai clienti attraverso il rafforzamento della figura del direttore di filiale. E’ stata creata una struttura a grappolo con il direttore della filiale principale che guida l’attività anche di realtà di minori dimensioni. L’obiettivo è proprio quello di dare vita a un rapporto ancora più personale con l’utente, considerando che il direttore di filiale, soprattutto nei piccoli centri, è una figura centrale, un punto di riferimento per tutta la comunità”.
E invece come vi ponete nei confronti delle grandi imprese?
“Puntiamo certamente sulla specializzazione e sulla capacità di offrire consulenza ad elevato valore aggiunto. Abbiamo individuato ed accentrato tutti i rapporti corporate in sei poli – Catania, Messina, Caltanissetta, Modica, Acireale e Palermo – per offrire la migliore consulenza su temi specialistici quali per esempio le reti di impresa e l’internazionalizzazione. In particolare a Catania e Palermo abbiamo filiali che operano molto con l’estero e che sono in grado di supportare a pieno regime chi lavora abitualmente con i mercati internazionali. Se è vero che l’80% della clientela corporate opera soprattutto attraverso l’home banking, è altrettanto vero che non possiamo prescindere dall’offerta di servizi mirati ed a elevato valore. E cerchiamo di farlo con un team di colleghi continuamente formati”.
Qual è la missione del gruppo per l’anno 2014?
“Vogliamo fornire al cliente risposte celeri con una maggiore efficienza ed efficacia interna legata anche a una linea decisionale estremamente corta. In Sicilia, inoltre, abbiamo attuato un passaggio fondamentale: ad ottobre dello scorso anno, abbiamo creato una struttura regionale per decidere direttamente sul territorio. Questo ci consente di dare risposte prima e meglio, dimostrando maggiore qualità e professionalità e puntando sull’ottima sinergia tra tutti i colleghi. Una rete di valore che conosce bene il territorio e le sfide in atto”.
Avete in programma di aprire altre filiali?
“No. In questo momento ci stiamo concentrando sul consolidamento della realtà già esistente con cui possiamo fare ancora di più e ancora meglio, valorizzando le nostre risorse che sono il nostro potenziale più grande”.
La Direzione Centro Sud del Banco Popolare, di cui fa parte il Banco Popolare Siciliano, ha anche un Comitato territoriale, non è così?
“Sì, è la sua creazione è stata un ulteriore passo di avvicinamento al territorio grazie alle sue numerose funzioni consultive e propositive tra cui quelle in ambito sponsorizzazioni e investimenti in società legate alle infrastrutture territoriali”.
Quali i punti di forza delle cose fatte e quali avete in mente per il futuro?
“Abbiamo fatto alcune cose concrete in un momento difficile per il Paese e in una regione che soffre storicamente. Come detto, abbiamo creato una struttura fortemente concentrata sul territorio che tiene conto delle caratteristiche peculiari che lo contraddistinguono e che permette di assumere decisioni celeri per le aziende sia nella fase di crescita che a fronte di eventuali processi di ristrutturazione. In sostanza vogliamo sempre più diventare un punto di riferimento per la società siciliana”.

Quale strategie applicate per acquisire nuovi clienti?

“La crescita per qualsiasi azienda è fondamentale e gestirla in modo strutturato e organizzato rappresenta una priorità e un potenziale per il futuro. Il Banco Popolare Siciliano presenta una gamma di prodotti interessanti sia per le famiglie che per le imprese e gli investitori. Penso ad esempio ad alcuni conti correnti che offrono tante possibilità a costi azzerati o anche all’impegno del Banco di pagare i bolli fino al giugno 2015 per coloro che trasferiscono presso di noi dossier titoli. Abbiamo appena parlato dei mutui casa con uno spread al 2,50%, nonché una serie di prodotti e servizi per le imprese che spaziano in diversi settori merceologici con particolare attenzione ai settori dell’agricoltura e dell’agroindustria. Non dimentichiamo, come già accennato, l’assistenza anche sofisticata che siamo in grado di offrire alle imprese che operano con l’estero. Peraltro, punti di forza sono senza dubbio la preparazione dei nostri colleghi e la loro capacità di ascolto. Proprio in virtù di tale visione, il piano di sviluppo regionale che abbiamo predisposto non è partito dall’alto, ma dai direttori di filiale. Concludo dicendo che a livello nazionale il nostro gruppo ha acquisito 270 mila clienti negli ultimi tre anni e penso che questi numeri possano dimostrare più di qualsiasi parola la qualità dei nostri prodotti e della nostra rete”.

Ci sono altre strategie che state mettendo in campo per aiutare sia le famiglie che tendono al risparmio che le imprese che stanno sul mercato?
“Stiamo vicini alla famiglie risparmiatrici con un’attenta selezione di prodotti d’investimento che privilegiano sempre la trasparenza e l’elevata sicurezza dell’investimento proposto. Per le imprese abbiamo conti e finanziamenti dedicati per i diversi settori merceologici con caratteristiche specifiche”.

E le difficoltà ci sono anche per le famiglie. Quale lo stato del mercato dei mutui?
“Indubbiamente il mercato immobiliare attraversa una fase di grande difficoltà ormai da più anni con un vistoso rallentamento. Peraltro proprio in questi mesi abbiamo visto alcuni timidi segnali di ripresa che cerchiamo di agevolare al massimo con la proposta di mutui con spread particolarmente aggressivi. Consideri che proprio con l’inizio del 2014 abbiamo ridotto lo spread del nostro prodotto di punta dal 2,75% al 2,50%.
In Sicilia già da tempo la morosità sul pagamento dei mutui è molto alta e tradisce una situazione di difficoltà complessiva. In questo campo non solo funzionano le moratorie nazionali per sospendere il pagamento delle rate alle famiglie in difficoltà, ma il Banco Popolare Siciliano ha aggiunto una moratoria interna per quelle casistiche che non rientravano nelle direttive nazionali. Questo sistema ha permesso a tante famiglie di superare quello che magari era un passeggero momento di crisi”.

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