Aziende tecnologiche, un'occasione da non perdere - QdS

Aziende tecnologiche, un’occasione da non perdere

Michele Giuliano

Aziende tecnologiche, un’occasione da non perdere

mercoledì 05 Marzo 2014

Dal ministero dello Sviluppo economico fondi a pioggia per micro, piccole e medie imprese che puntano a rimodernarsi. Per il Mezzogiorno è disponibile un fondo “surplus”: 240 mln per l’acquisto di innovativi macchinari

PALERMO – Finanziamenti su finanziamenti per le imprese siciliane. L’occasione è unica soprattutto per le medie, piccole e micro imprese di cui la Sicilia è piena zeppa. Oltre ai fondi disponibili per tutto il territorio italiano, specificatamente per la Sicilia sono stati stanziati fondi surplus dal ministero dello Sviluppo economico. Il riferimento è al bando “Macchinari” che prevede 240 milioni di risorse per la concessione di finanziamenti a tasso zero a disposizione delle imprese del Mezzogiorno, in particolare Campania, Puglia, Calabria e Sicilia che attuano programmi d’investimento (nello specifico acquisto di macchinari) per una cifra compresa tra 200 mila e 3 milioni di euro.
I finanziamenti saranno rimborsati in percentuali differenziate in base alla dimensione d’impresa beneficiaria. Questo pacchetto fa parte di un piano operativo legato alle nuove misure di sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese. La normativa si rivolge alle micro, piccole e medie imprese, come dicevamo, di tutti i settori produttivi che realizzano investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali e attrezzature, hardware, software e tecnologie digitali.
Le imprese devono avere sede operativa in Italia, essere iscritte nel Registro delle imprese ed essere in regola con le normative. A questo proposito la Cassa depositi e prestiti ha stanziato 2 miliardi di euro che saranno distribuiti dalle banche aderenti alla Convenzione sulla base delle richieste delle imprese. Il plafond potrà essere aumentato con successivi provvedimenti fino a 5 miliardi. Le banche che aderiscono alla Convenzione potranno utilizzare il plafond per finanziamenti fino al 31 dicembre 2016. Il ministero dello Sviluppo economico riconosce alle aziende un contributo che copre parte degli interessi sui finanziamenti bancari per gli investimenti realizzati. Il contributo è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75 per cento annuo per cinque anni.
Le piccole e medie imprese, insieme al contributo e al finanziamento, possono anche attingere al “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80 per cento dell’ammontare del finanziamento. Per accedere al contributo occorre avere una delibera di finanziamento bancario o di leasing non superiore a cinque anni di importo tra i 20 mila e i 2 milioni di euro. Il finanziamento può coprire fino al 100 per cento degli investimenti.
Da una recente ricerca condotta da NetConsulting è venuto fuori un gap siciliano rispetto alle altre aziende italiane: gli imprenditori dell’Isola mostrano di avere un approccio più “tradizionale” nella gestione del printing. Utilizzano meno i dispositivi di ultima generazione. Inoltre sono meno frequenti che altrove l’introduzione di stampanti multifunzione e azioni di rinnovamento del parco stampanti e di monitoraggio dei consumi. Il gap è meno evidente nell’utilizzo dei siti Internet, della posta elettronica certificata, dell’esecuzione online di adempimenti verso enti pubblici e della firma digitale. Proprio in questo caso la Sicilia registra il primato in confronto al resto delle realtà produttive esaminate in Italia.
 

 
L’approfondimento. Modelli di domanda online dal 10 di marzo
 
Le domande di finanziamento e di contributo potranno essere presentate alle banche o intermediari finanziari dal 31 marzo 2014. A partire dal 10 marzo saranno disponibili online sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico i moduli di domanda. Per quanto riguarda il Fondo di garanzia è intanto in dirittura d’arrivo il decreto che stabilisce i nuovi criteri di accesso. Il Fondo infatti è stato potenziato e aperto anche ai professionisti. Il decreto Fare prevede nuovi criteri di valutazione procedure semplificate, ulteriori operazioni ammissibili e garanzia innalzata all’80 per cento per anticipazioni senza cessione verso imprese che vantano crediti con la Pa e per operazioni finalizzate all’attività d’impresa di durata non inferiore ai 36 mesi. La procedura ordinaria stabilisce che le imprese dei settori manufatturiero, edilizia, alberghiero, pesca e piscicoltura siano valutate attraverso indici come la copertura finanziaria delle immobilizzazioni, indipendenza finanziaria, copertura degli oneri finanziari, incidenza della gestione caratteristica sul fatturato. Per Commercio, servizi e società alberghiere locatarie dell’immobile liquidità varrà invece la indipendenza finanziaria, copertura oneri finanziari, incidenza della gestione caratteristica sul fatturato.

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