“Non c’è più tempo e servono risposte immediate sui cambiamenti climatici – ha affermato Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – Noi siamo come sempre in prima fila e faremo la nostra parte: con questa petizione chiediamo al Governo impegni seri e concreti, a sostegno delle nostre proposte che potranno anche rilanciare l’economia in crisi”.
Il “paese del sole”, secondo Legambiente, non può restare a guardare l’intera Europa che investe su un settore che in Italia dovrebbe essere naturalmente privilegiato. Uno degli obiettivi della petizione riguarda “un metro quadrato a testa di solare termico”. I conti sui vantaggi dell’investimento statale nel solare sono presto fatti. “Si può fare se il Governo assicura – spiegano dall’associazione ambientalista – anche in futuro la detrazione dalle tasse del 55% delle spese. Produrre e installare 1 metro di collettore solare a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro. L’energia risparmiata, 42 Twh termici, sarebbe pari a quella consumata da 4 grandi centrali”.
Tuttavia questa fortuna energetica trova poca concretizzazione visto che le rinnovabili siciliane, che comunque brancolano a quota 4% della complessiva produzione elettrica dell’isola, vivono tutte all’ombra dello smoderato sviluppo dell’eolico che negli ultimi anni ha monopolizzato investimenti e finanziamenti, fornendo risultati ben poco soddisfacenti. Medesimo discorso si potrebbe fare per il fotovoltaico che continua a crescere in tutta Italia, 39mila impianti in Italia, anche se il 25% sono concentrati in Puglia e Lombardia. Non è un caso infatti se proprio in queste due regioni è in vigore l’iter autorizzativo semplificato, che permette di bypassare i passaggi burocratici per la costruzione dell’impianto che esistono altrove se l’area in questione è esente da vincoli per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico.