La Sicilia, terra del sole, ancora non investe sul fotovoltaico - QdS

La Sicilia, terra del sole, ancora non investe sul fotovoltaico

Rosario Battiato

La Sicilia, terra del sole, ancora non investe sul fotovoltaico

giovedì 24 Settembre 2009

Legambiente: “Produrre e installare 1 metro di collettore solare a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro”. In Lombardia e Puglia il solare cresce grazie a iter autorizzativi semplificati

PALERMO – Le ultime notizie sul fronte climatico spingono le istituzioni a muoversi rapidamente sul fronte dell’incentivazione delle energie alternative. Legambiente lancia la campagna “Solare per tutti” organizzando una raccolta firme che dovrà servire a sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo per fare in modo che ogni casa abbia un pannello solare sul tetto.
“Non c’è più tempo e servono risposte immediate sui cambiamenti climatici – ha affermato Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – Noi siamo come sempre in prima fila e faremo la nostra parte: con questa petizione chiediamo al Governo impegni seri e concreti, a sostegno delle nostre proposte che potranno anche rilanciare l’economia in crisi”.
Il “paese del sole”, secondo Legambiente, non può restare a guardare l’intera Europa che investe su un settore che in Italia dovrebbe essere naturalmente privilegiato. Uno degli obiettivi della petizione riguarda “un metro quadrato a testa di solare termico”. I conti sui vantaggi dell’investimento statale nel solare sono presto fatti. “Si può fare se il Governo assicura – spiegano dall’associazione ambientalista – anche in futuro la detrazione dalle tasse del 55% delle spese. Produrre e installare 1 metro di collettore solare a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro. L’energia risparmiata, 42 Twh termici, sarebbe pari a quella consumata da 4 grandi centrali”.
Investire sul solare diventa sempre più un’esigenza improcrastinabile per la Sicilia, l’isola del sole per quantità di irraggiamento sul proprio territorio.
Tuttavia questa fortuna energetica trova poca concretizzazione visto che le rinnovabili siciliane, che comunque brancolano a quota 4% della complessiva produzione elettrica dell’isola, vivono tutte all’ombra dello smoderato sviluppo dell’eolico che negli ultimi anni ha monopolizzato investimenti e finanziamenti, fornendo risultati ben poco soddisfacenti. Medesimo discorso si potrebbe fare per il fotovoltaico che continua a crescere in tutta Italia, 39mila impianti in Italia, anche se il 25% sono concentrati in Puglia e Lombardia. Non è un caso infatti se proprio in queste due regioni è in vigore l’iter autorizzativo semplificato, che permette di bypassare i passaggi burocratici per la costruzione dell’impianto che esistono altrove se l’area in questione è esente da vincoli per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico.
In Sicilia i numeri dicono molto sullo stato attuale dello sviluppo dell’energia rinnovabile. L’isola, secondo gli ultimi dati diffusi dal GSE fino al 23 giugno, infatti possiede 2023 impianti fotovoltaici, potenza installata pari 21.529 chilowatt, 4,2% della quota nazionale, e distanziata, oltre che dalle irraggiungibili Lombardia e Puglia, anche dall’Emilia Romagna, 45.068 chilowatt e 4011 impianti, dal Piemonte, 42.199 chilowatt e 3321 impianti, e poi dal Veneto, dal Trentino, dalla Toscana, dalle Marche e dal Lazio. Nel 2007, dati GSE, la Sicilia ha prodotto energia da rinnovabile pari a 1012,4 GWh, una cifra lontana dalla Calabria (1514,4 GWh), dall’Abruzzo (1.161,8 GWh) dalla Lombardia (9.765 GWh), e dal Piemonte (5511,8 GWh).

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