Castello dei Conti di Modica a rischio crolli. Museo del vino ed Enoteca zone off-limits - QdS

Castello dei Conti di Modica a rischio crolli. Museo del vino ed Enoteca zone off-limits

Stefania Zaccaria

Castello dei Conti di Modica a rischio crolli. Museo del vino ed Enoteca zone off-limits

venerdì 07 Marzo 2014

Nonostante il restauro del 1990 il monumento presenta ancora pericolose crepe e lesioni

ALCAMO (TP) – Un restauro da 6 miliardi delle vecchie lire restituì alla città, nel 1990, un grande gioiello architettonico del 1350: ma oggi il Castello dei Conti di Modica di Alcamo appare nuovamente compromesso.
Il monumento è uno dei simboli più maestosi del potere politico, feudale ed economico dei Conti modicani: la struttura sorge nel centro storico di Alcamo e, a causa delle trasformazioni prima in caserma e poi in carcere monumentale, nel corso del tempo venne notevolmente manomessa, soprattutto all’interno, per l’insediamento di celle e uffici.
Il Castello, restaurato con un progetto dell’architetto Paolo Marconi su committenza della Regione Sicilia e con la collaborazione dei tecnici G. Cataldo, G. Saporito e M. Zampilli, fu oggetto di un rilievo dettagliato – già nel 1979 si appurò che il monumento si trovava in cattive condizioni statiche e di conservazione – che evidenziò come le murature fossero già sottoposte a un grande deterioramento per la disgregazione delle malte che avevano ormai perso la loro funzione di legante.
Seppur il Castello sia tornato fruibile negli scorsi anni, però, già nel 2011 vennero rinvenute numerose fessure, crepe e lesioni interne ed esterne: soprattutto le torri di Nord ed Est sono tutt’oggi interessate da danneggiamenti e rigonfiamenti, elementi segnalati anche dal Comando dei Vigili del fuoco.
Nel dicembre del 2013 il Castello ha riaperto i battenti al pubblico, consentendo però l’accesso solamente all’atrio interno, al piano terra, alla torre quadrata lato Sud-Est e al camminamento lato Sud del Castello. Tra le parti non fruibili, però, ci sono anche il Museo del vino e delle tradizioni e l’Enoteca regionale, istituiti dalla legge regionale n.5 del 2002, finanziati da fondi europei ma mai, finora, utilizzati. Le attrezzature installate – costate oltre 350 mila euro (l’importo totale della fornitura posto a base d’asta è di 354.067,25 euro più iva) – presentano in molti punti ancora gli imballaggi originali: nuovissimi e all’avanguardia, gli strumenti voluti per incentivare le “strade e le rotte del vino” vennero installati all’interno del Castello anni fa ma, come ci hanno confermato anche i dipendenti comunali che operano all’interno della struttura, non sono mai divenuti operativi.
Vetrine per mostre con annessa illuminazione, cucine, banconi, carrelli, frigoriferi, tavoli, espositori a parete per vini e spazi idonei per la degustazione sono quindi collocati da tempo all’interno del Castello ma abbandonati da anni senza essere stati mai utilizzati. Seppur la legge regionale indichi chiaramente che l’enoteca dovrebbe promuovere la cultura vitivinicola siciliana attraverso incontri, eventi e stage formativi, nulla di tutto ciò è stato ancora realizzato, registrando di fatto solamente un’enorme dispendio di risorse economiche.
L’idea era di rendere in funzione una torre del vino, una sala delle esposizioni, un winebar come punto d’incontro diurno e serale e di realizzare mostre ed esibizioni relative ai temi della vitivinicultura, predisponendo addirittura un’intera area che rievocasse la produzione del vino, dalla piantagione delle viti alla raccolta alla pigiatura dell’uva. Nei fatti, però, il progetto è stato abbandonato. Senza contare che le stanze ospitanti queste attrezzature presentano evidenti problemi di infiltrazioni e, in alcune casi, grosse fessurazioni nelle pareti: nell’ipotesi in cui si volesse rendere fruibile l’enoteca regionale, il Comune di Alcamo dovrebbe reperire ingenti somme per gli interventi di recupero di quest’area che, purtroppo, come altre parti del Castello, presenta preoccupanti cedimenti strutturali.
È ovvio, quindi, che l’apertura di quest’importantissimo centro non avverrà sicuramente in tempi brevi e le attrezzature che possiamo osservare in foto potrebbero presto divenire inutilizzabili per l’usura del tempo. Queste, infatti, furono consegnate dalla ditta incaricata già nel 2008 e, a distanza di sei anni, rappresentano l’ennesimo spreco realizzato nella nostra Isola.

L’amministrazione comunale cerca risorse per intervenire

ALCAMO (TP) – “Dobbiamo intervenire al più presto, non possiamo tenerlo così”. Con queste parole è intervenuto sulla questione Gianluca Abbinanti, fino a qualche giorno fa (prima del recentissimo rimpasto deciso dal sindaco Sebastiano Bonventre, di cui parliamo ampliamente a pag. 13, ndr) assessore comunale all’Economia e prima ancora ai Lavori pubblici.
“Qualche anno fa – racconta – abbiamo acquistato una casa che confinava con la parte Nord del Castello, l’abbiamo buttata giù per fare in modo che la struttura fosse libera da tutte le parti. Forse, togliere quell’abitazione ha di fatto creato un cedimento in quel pezzo della torre a Nord-Est che, adesso, presenta, dei problemi. I lavori del Museo e dell’enoteca erano stati già realizzati: nel secondo caso mancava solo una parte di arredamento e l’ascensore, che abbiamo comunque installato da qualche mese”.
Per la parte non fruibile, che presenta problemi strutturali, l’amministrazione di Alcamo ha già predisposto dei provvedimenti. “È stato avviato un intervento tampone – spiega Abbinati – con finanziamenti comunali, per circa 200 mila euro e poi abbiamo presentato dei progetti alla Protezione civile, visto che c’era un bando aperto per alcuni immobili di pregio storico e culturale. In quest’ultimo caso, abbiamo presentato un progetto più ampio da circa 700 mila euro”.
I lavori dovrebbero cominciare a breve, anche se, dal punto di vista strutturale, secondo Abbinati “la situazione è abbastanza stabile. C’è – ha concluso – un monitoraggio continuo con degli strumenti appositi”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017