Bilancio ingessato per stipendi, la Regione spenda i fondi Ue - QdS

Bilancio ingessato per stipendi, la Regione spenda i fondi Ue

redazione

Bilancio ingessato per stipendi, la Regione spenda i fondi Ue

venerdì 07 Marzo 2014

La Cgil scrive a Matteo Renzi e Rosario Crocetta: "va deciso rapidamente come accelerare la spesa dei 9,9 miliardi disponibili, la gran parte dei quali vanno utilizzati entro il 31 dicembre 2015, pena la restituzione a Bruxelles"
 

Per il 2007-2013 la Sicilia ha finanziamenti monitorati per 14,4 miliardi di euro (fondi strutturali, ex Fas e risorse Cipe) a fronte di pagamenti effettuati per appena 5,5 miliardi. Dei 38.961 progetti ben 28.859 riguardano l’acquisto di beni e servizi, 4.019 le infrastrutture, 3.152 gli incentivi alle imprese e 2.513 i contributi a persone.
 
Solo un progetto supera il miliardo di euro, mentre – limitatamente ai fondi strutturali 2007/2013 – appena 24 progetti ammontano ad una cifra superiore ai 100.000 euro. Lo ricorda il coordinatore del dipartimento Mezzogiorno e politiche di coesione della Cgil, Franco Garufi, in una e-mail inviata al presidente Matteo Renzi, rispondendo al suo invito lanciato nei giorni a Siracusa.
 
Garufi scrive per conoscenza anche al presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Invece di continuare ad inseguire un bilancio regionale che non potrà svolgere altro ruolo che quello di stipendificio sarebbe preferibile decidere rapidamente attraverso quali strumenti amministrativi accelerare la spesa dei 9,9 miliardi di euro disponibili, la gran parte dei quali – quelli finanziati dai fondi strutturali – vanno spesi entro il 31 dicembre 2015, pena la restituzione a Bruxelles”.
 
“Scelgano i due presidenti – conclude l’esponente della Cgil – se farlo per posta elettronica, piccione viaggiatore, segnali di fumo oppure attraverso l’antico e tanto deprecato strumento dell’interlocuzione seria con le istituzioni territoriali e le forze economiche e sociali. L’importante è che i punti di partenza siano chiari e i tempi entro cui ottenere risultati certi e monitorati”.
 

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