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Catania – Una “lenta macchina burocratica con qualche sacca di eccellenza”

Melania Tanteri

Catania – Una “lenta macchina burocratica con qualche sacca di eccellenza”

sabato 08 Marzo 2014

Il dirigente: “Dobbiamo essere più veloci e cambiare i binari sui cui scorrono i nostro vagoni di servizi”. Il duro giudizio del segretario Liotta. Allo studio la revisione della macrostruttura

CATANIA – Una macchina amministrativa lenta, con una pianta organica caratterizzata da molte luci e qualche ombra. Secondo il segretario generale di Palazzo degli Elefanti, Antonella Liotta, che si sta occupando della riorganizzazione della macrostruttura dell’ente, questa sarebbe la situazione del personale in forza al Comune.
 
“Ho avuto la possibilità di conoscere le risorse umane che hanno voglia di cambiare e hanno voglia di scommettersi – spiega l’ex commissario straordinario della provincia etnea – ma, al di là delle persone, l’organizzazione letta nel suo complesso dà una percezione differente dalle singole persone. Perché, nel tempo, si sono ammagliate e incrostate prassi, rapporti, metodi di lavoro e misure organizzative che l’hanno ingrossata”. Non usa mezzi termini la Liotta: “Credo che si debbano dire le cose come stanno – afferma – e devo ammettere che questa è una macchina amministrativa lenta, è una macchina amministrativa che ha perso smalto negli ultimi tempi. La trovo stanca, abbandonata all’incertezza, come se avesse perso l’alto senso di ruolo che la funzione pubblica deve espletare nei confronti del territorio”, evidenzia il segretario, in base a una visione d’insieme.
“Poi – continua – ci sono sacche di eccellenza e di grande valore. Anzi, io direi che, rispetto ad una organizzazione elefantiaca, che tende a muoversi in maniera pachidermica, per fortuna sono proprio queste sacche di eccellenza che consentono di avere efficienza”. Insomma, l’intervento sulla macrostruttura è teso a implementare le regole, a fare formazione e, soprattutto., a modificare quelle regole del gioco che rendono lenta la macchina. “Dobbiamo essere più veloci e cambiare i binari su cui fare scorrere i nostri vagoni di servizi – prosegue la Liotta – che dobbiamo dare ai cittadini. Non c’è dubbio che ha ragione il sindaco quando il primo strumento su cui ha stabilito di intervenire è il disegno della struttura organizzativa. È chiaro che un disegno che, per certi aspetti, sconta le difficoltà finanziarie, perché le risorse da dedicare sono limitate”. Il problema, secondo il segretario, sarebbe costituito dalla mentalità che ancora caratterizza la pubblica amministrazione rispetto al privato.
“Ciò non toglie – sottolinea – che, come io credo, agendo nei posti giusti, per esempio disegnando la struttura in maniera più omogenea rispetto alle deleghe assessoriali, in modo da creare questo rapporto forte di condivisione con il programma politico – amministrativo, già si può migliorare parecchio”.
L’altro aspetto su cui si sta concentrando l’amministrazione è invece legato alla necessità di ridare vigore al premio per la produttività e per i progetti, attraverso la razionalizzazione delle posizioni organizzative e introducendo parametri di valutazione più oggettivi. “La posizione organizzativa non deve essere intesa come la posizione della vita – spiega la Liotta: lo Stato mi paga per non tenere posizioni di rendita, ma per fare camminare veloce la macchina e per rimotivare il personale. Il mio obiettivo è quello di ridare all’organizzazione la direzione di senso, dell’alto ruolo che abbiamo. Bisogna avere la consapevolezza che svolgiamo un ruolo sociale di grande valore”.
Tra le potenzialità che la Liotta ha trovato al Comune, in ogni caso, ci sono proprio le risorse umane. “Ci sono persone molto presenti – conferma – che non si tirano indietro e non fanno del proprio lavoro una questione di orario. Persone che si spendono e hanno capito che fare oggi il dipendente pubblico è importante. Questo avviene a tutti i livelli” – conclude.

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