San Vito Lo Capo, un modello per tutta la Sicilia - QdS

San Vito Lo Capo, un modello per tutta la Sicilia

Emiliano Zappala

San Vito Lo Capo, un modello per tutta la Sicilia

martedì 11 Marzo 2014

Il piccolo comune in provincia di Trapani nell’ultimo anno ha fatto registrare un aumento dei turisti stranieri del 71%. Sito internet dedicato, eventi da aprile a novembre, comunicazione efficace oltre alle bellezze paesaggistiche

CATANIA – È sempre più evidente ormai che il sistema turistico italiano poggi sui visitatori stranieri, considerato soprattutto il continuo calo dei numeri che riguarda i turisti italiani. A goderne però è in generale il Nord molto più del Sud. Regioni come Veneto e Toscana rimangono le mete predilette. Dei quasi 16 milioni di persone che si sono recate in Veneto nel primo semestre 2013 infatti, il 65 per cento proveniva da oltre i confini. Solo il 13 per cento degli stranieri invece sceglie il Sud. In Sicilia poi si è registrata nel 2013 una crescita dell’8 per cento, eppure i numeri rimangono bassi rispetto alle regioni settentrionali.
 
Non bastano le condizioni climatiche e geografiche, né il fascino esercitato dalla storia e dalla tradizione. Gli stranieri vanno altrove. Secondo i sondaggi sull’indice di gradimento al Sud mancano infatti strutture adeguate, collegamenti e un sistema di informazione efficiente.
In questo scenario al ribasso emergono però alcune realtà sorprendenti, che fanno ben sperare. Come il piccolo comune trapanese di San Vito lo Capo che, nello scorso anno, ha fatto registrare uno straordinario aumento del 71 per cento nel flusso dei turisti internazionali. Si è passati cioè, dagli 81.897 del 2012 a 140.263 della scorsa annualità. Un vero e proprio boom. Un faro nella notte.
Se si vuole però meglio capire il perché di questa impennata vertiginosa bisogna andare a guardare i numeri più nello specifico. La gran parte dei turisti stranieri che affolla San Vito giunge nei periodi di bassa stagione; novembre per esempio fa registrare una crescita impressionante, passando dalle 516 visite del 2012 alle oltre 20mila del 2013. Oltre a novembre i mesi prediletti dai turisti sono maggio e, ovviamente, settembre, quando la cittadina si riempie degli odori e dei colori del celebre “Cous cous fest”. Ed è probabilmente questa la chiave del successo di San Vito lo Capo, ovvero quello di essere riusciti a creare e promuovere un evento dal fascino internazionale, capace di catalizzare l’attenzione dei viaggiatori di tutto il mondo. Ad esso si aggiungono poi molte altre iniziative, di minor fama e rilievo ma non per questo di minor effetto.
In questo senso è stata probabilmente la campagna di sponsorizzazione messa in moto dal Comune e dalla provincia di Trapani a fare la differenza. Grazie a essa si è riusciti a rendere la località accattivante e ambita, e non solo nei mesi solitamente di maggior afflusso. Il tutto ha permesso di metter in piedi un sistema ricettivo estremamente efficiente e vivace, funzionante per gran parte dell’anno. Pronto ad accogliere fiumi di turisti quando in altri lidi si stanno già smontando le tende.
“Il nostro territorio – spiega Matteo Rizzo, sindaco di San Vito lo capo – offre ai suoi visitatori non soltanto le sue incredibili bellezze naturalistiche, come la spiaggia pluripremiata per la pulizia delle acque, i servizi offerti e la riserva naturale dello Zingaro, ma anche un calendario di eventi e iniziative che si snoda da aprile a novembre, che fa sì che la stagione turistica si prolunghi per nove mesi dell’anno”.
Non sorprende quindi che San Vito lo Capo sia, in assoluto, la località che esercita un’attrattiva maggiore nella nostra regione. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio statistica della Provincia di Trapani infatti continuano a crescere anche le presenze in generale, ovvero quelle che comprendono sia il turismo straniero che quello italiano. In totale si è passati da 481.903 a 555.736, registrando quindi un aumento del 15,3 per cento, mentre agosto è diventato un mese che, in linea con le politiche di destagionalizzazione, segna una leggera flessione delle presenze complessive del 5,8 per cento.
 


L’approfondimento. I portali web dedicati sono un valore aggiunto
 
CATANIA – Nell’ultimo anno il numero dei turisti stranieri in Sicilia è cresciuto dell’8 per cento. Eppure località che potrebbero esercitare un fascino notevole non sono riuscite a godere di questo aumento. Si è creduto che il fascino e le risorse naturali potessero bastare a garantire la presenza turistica massiccia. Ma non è più così. I viaggiatori sono sempre più informati. Usano internet, conoscono, confrontano e comparano.
In più il turismo in generale si è destagionalizzato ormai in maniera vistosissima. C’è bisogno dunque di mettere in piedi strutture, cartelloni di eventi, iniziative, campagne di comunicazione che siano in grado di catalizzare i flussi di viaggiatori. In questo probabilmente sono stati commessi degli errori. Ne è un esempio il Festival del cinema di Taormina, ormai sempre più degradato, privo di fondi e irrilevante.
Anche se i budget a disposizione delle varie amministrazioni si sono assottigliati, è fondamentale tuttavia non rinunciare a organizzare attività che possano tenere in vita “il marchio” e, in questo modo, attirare l’attenzione di visitatori curiosi e intraprendenti. Basta poco. Per questo le associazioni di categoria rimangono fiduciose per il 2014.

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