Rifiuti, le discariche nel mirino - QdS

Rifiuti, le discariche nel mirino

Rosario Battiato

Rifiuti, le discariche nel mirino

mercoledì 12 Marzo 2014

Gli scandali fanno breccia nell'inattaccabile sistema delle discariche dell'Isola. I politici isolani si sbracciano  per attaccare la vecchia gestione dei rifiuti e chiedono azioni concrete per svelare le illegalità del sistema autorizzativo. 

PALERMO – Ormai è lotta senza quartiere. Le rivelazioni di Lo Bello e Marino hanno aperto uno squarcio nel sistema discariche di Sicilia. Non che sia una novità assoluta – per avere un’idea sarebbe sufficiente andarsi a rileggere i rapporti della commissione Pecorella sul ciclo dei rifiuti e i vari dossier della Corte dei conti – ma tant’è che ormai i politici nostrani hanno cominciato il "tiro alla discarica", specialità in cui eccelleva, in tempi non sospetti e a ragion veduta in alcuni casi, soltanto Nicolò Marino, assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità.
 
Caso mazzette in assessorato Territorio e ambiente. Mariella Lo Bello ha firmato una denuncia alla Procura in seguito a un’indagine interna su un giro di mazzette che coinvolgerebbe funzionari del dipartimento in merito alle procedure connesse all’iter autorizzativo di una discarica nel gelese. Oggi è intervenuto anche Nello Musumeci, presidente della Commssione parlamentare antimafia. “Le autorizzazioni e la gestione delle discariche in Sicilia, pubbliche e private, sono già da mesi al centro dell’esame della Commissione Antimafia regionale”. Niente di nuovo sotto il sole, visto che, ha precisato l’ex eurodeputato, "abbiamo aperto un’istruttoria nel dicembre scorso e, fra l’altro, abbiamo ascoltato in audizione più di una volta l’assessore regionale all’Energia Nicolò Marino. Anzi, proprio ieri ho scritto allo stesso assessore per invitarlo a tornare in commissione e completare l’audizione rinviata all’ultimo momento il 6 febbraio”. Gli atti sono secretati, ma si prevedono notizie esplosive come i botti di fine anno. Non si esclude che nei prossimi giorni vengano sentiti in commissione l’assessore Mariella Lo Bello, i dirigenti Gaetano Gullo e Marco Lupo ed il sindaco di Gela.
 
Stop discariche, l’appello di Crocetta. Le discariche siciliane non sono soltanto nel mirino dell’illegalità e della speculazione, ma restano anche insostenibili a livello economico. E le casse della Regione lo sanno bene. “Non possiamo dipendere – ha scritto Crocetta – dalle discariche private anche in termini di spese di trasporto, di consumi di benzina, di noleggio dei mezzi. Con la scusa dell’efficienza nella raccolta dei rifiuti negli anni si sono autorizzate troppe discariche private e nessuna discarica pubblica. In questo modo si rischia di riprodurre il modello napoletano che ha portato le discariche nelle mani della camorra”. Il riferimento corre al caso scoppiato in provincia di Catania (ne abbiamo parlato in questo articolo) che ha visto l’assessorato all’Energia inviare alle procure di Catania e Palermo la relazione sulle discariche gestite dalla società Oikos. Crocetta ha sostenuto che “questa situazione vige in mezza Sicilia e ha generato sprechi e fallimenti. L’assessore Marino ha scoperto che un funzionario avrebbe richiesto un parere legale bloccando un’autorizzazione non corretta sulla discarica dell’Oikos di Catania, c’è una documentazione molto dettagliata sulla denuncia”.
 
La risposta dell’azienda. Dopo le polemiche scoppiate in tutta la Sicilia la Oikos ha comunicato ufficialmente la propria posizione in una nota. “Nel formulare le domande di autorizzazione, la Oikos si è sempre attenuta alle disposizioni di legge in una materia notoriamente in continua evoluzione, avendo, come punto di riferimento ed obiettivo principale la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica”. Secondo il gestore della discarica di Motta Sant’Anastasia "pur non avendo allo stato piena contezza dei rilievi mossi, ritenendo doveroso fornire alcuni chiarimenti" sui "risultati dei lavori di verifica dell’iter istruttorio e autorizzativo" dei siti da lei gestiti. "Ogni qual volta è stato richiesto – si legge nel comunicato dell’Oikos Spa – si è conformata alle disposizioni impartite dalle Autorità istituzionalmente preposte al settore, cercando di offrire strutture e servizi rispondenti alle migliori tecnologie disponibili, in un rapporto di assoluta correttezza e spirito di collaborazione con le medesime autorità; pertanto, affronterà le attuali problematiche in coerenza con tali principi, ricorrendo, solo ove necessario, alla giurisdizione amministrativa in caso di divergenze con gli Enti preposti". "La società – sottolinea la nota dell’Oikos – apprezza l’impegno manifestato da questa amministrazione regionale a mettere ordine e disciplina in un settore così delicato e nel quale non è escluso che si siano verificate disfunzioni o incongruenze nell’intero territorio siciliano, e da parte sua – conclude il comunicato – farà tutto il possibile perché, ove vi siano criticità, a queste si ponga rimedio in un quadro di assoluto rispetto dell’ambiente e garantendo la doverosa trasparenza e informazione".
 

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