Palazzi del malaffare, Crocetta vara i nuclei antimafia - QdS

Palazzi del malaffare, Crocetta vara i nuclei antimafia

Adriano Agatino Zuccaro

Palazzi del malaffare, Crocetta vara i nuclei antimafia

giovedì 13 Marzo 2014

Le deliberazioni di martedì contro il malaffare: la Regione si costituisce parte civile nello scandalo “Ciapi” e “Iban”. Il Governatore: “A ogni attacco risponderò con misure straordinarie come sperimentato a Gela”

PALERMO – La Regione deve essere posta sotto tutela di “nuclei speciali antimafia”. La motivazione? Lunedì 10 marzo viene intercettata dal sistema di sicurezza a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, una busta con una cartuccia inesplosa da mitraglietta indirizzata al Governatore. L’accaduto, gravissimo, genera azioni e reazioni nel mondo politico i cui postumi non sono ancora del tutto spenti. Crocetta lo aveva affermato già nella mattinata di lunedì: “Intensificheremo l’azione antimafia in modo ancora più forte” aggiungendo “questo è il risultato anche di chi con toni verbali estremizza. Quando si parla di colpi di Stato alla siciliana uno degli esempi è questo”.
Detto fatto. Intorno alle 12.00 di martedì ecco arrivare la notizia Ansa: “Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha convocato d’urgenza la Giunta per assumere, a quanto si apprende, provvedimenti antimafia”. Intorno alle 18.00 dello stesso giorno la Giunta si riunisce e partorisce quattro deliberazioni: sullo scandalo “Ciapi”, sull’indagine “Iban”, sul piano di ripartizione dei finanziamenti agli Enti Gestori delle scuole di Servizio sociale e (come ampiamente anticipato) provvedimenti che riguardano l’intensificazione della lotta alla mafia.
Ed ecco che arriviamo alla Regione che dovrà essere posta sotto tutela di “nuclei speciali antimafia”, che risponderanno alla Presidenza, col compito di controllare appalti, forniture, convenzioni, ribassi di gare pubbliche e regolarità nelle certificazioni. Gli uffici speciali saranno istituiti attraverso apposite direttive e verificheranno le attività dei dipartimenti della Regione, degli enti controllati, degli uffici periferici, e delle Aziende sanitarie provinciali. Una task force così corposa è motivata da Crocetta che ha dichiarato: “Visto che la mafia vuole alzare lo scontro – ha affermato prima di riunire la giunta – noi alziamo il tiro. A ogni attacco risponderò con misure straordinarie, questo è il metodo che ho sperimentato quando ero sindaco a Gela”.
Sugli altri fronti dibattuti la Giunta non è stata meno morbida. Si è decisa infatti la costituzione di parte civile della Regione Siciliana nei procedimenti relativi allo scandalo “Ciapi”, l’ente di formazione regionale che avrebbe intascato illecitamente fondi per progetti mai realizzati. Il procedimento vede imputati diversi soggetti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, truffa e falso in atto pubblico. Stessa decisione per il processo relativo all’indagine “Iban” che vede imputati diversi soggetti colpevoli secondo l’accusa di aver intascato somme destinate al pagamento di beni e servizi forniti all’amministrazione regionale. L’indagine ha messo in luce un meccanismo di distrazione e appropriazione indebita di denaro pubblico, fatto confluire sui conti correnti personali degli indagati invece che su quelli delle imprese fornitrici della Regione. Infine, la Giunta ha deliberato il piano di ripartizione dei finanziamenti agli Enti Gestori delle scuole di Servizio sociale per l’anno accademico 2012/2013.
Crocetta ha così lanciato l’ennesimo guanto di sfida alle organizzazioni criminali e anche ad alcuni personaggi pubblici che avevano minimizzato l’accaduto. “Ho ricevuto un proiettile con polvere da sparo, eppure qualche politico ha detto che è stata una cosa mediatica o anche peggio. Ma questo è linguaggio istituzionale? Invito le opposizioni a riflettere” ha detto ieri Crocetta. E forse una riflessione su toni ed esternazioni farebbe bene non solo alle opposizioni, ma a tutti.

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