Dieci miliardi di euro per 10 milioni di italiani - QdS

Dieci miliardi di euro per 10 milioni di italiani

Oriana Sipala

Dieci miliardi di euro per 10 milioni di italiani

venerdì 14 Marzo 2014

“Più soldi in busta paga. Se i tempi slittano, non esiterò a fare il decreto legge”

ROMA – Il premier Matteo Renzi ha tutte le intenzioni di mantenere le promesse: “Mi sono impegnato a mettere entro il primo maggio dieci miliardi di euro nelle buste-paga dei dieci milioni di italiani che guadagnano meno di 25 mila euro l’anno; e lo farò. Se vediamo che i tempi slittano non esiterò un attimo a farlo davvero, il decreto legge”. Il primo ministro si è pure dato una scadenza improrogabile: “Mi sono impegnato sul primo maggio, e primo maggio sarà”. I tempi, in effetti, sono risicati, ma stiamo a vedere se la rispetterà.
L’ex sindaco di Firenze ha poi la risposta pronta per chi ha manifestato un certo scetticismo nei confronti del suo programma: “Chi ironizza non ha la minima idea di cosa voglia dire guadagnare 1.500 euro al mese, dover rinunciare a comprare un libro ai propri figli, non poter uscire una sola sera la settimana a mangiare una pizza”. E riferendosi al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha poi aggiunto: “Questa è la manovra più di sinistra degli ultimi tempi, per come intendo io la sinistra: non abbiamo fatto assistenza, abbiamo orientato l’intera manovra sull’obiettivo di togliere tasse sul lavoro senza aumentare la spesa pubblica, anzi tagliandola, facendo pagare un po’ di più solo le rendite finanziarie, senza toccare i Bot”. Non è vero, dunque, che le imprese sono state trascurate.
Rassicurazioni arrivano anche dal sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio, il quale garantisce che, grazie al piano Cottarelli, saranno possibili tagli per 32 miliardi di euro nei prossimi tre anni. L’operazione annunciata da Renzi, osserva Delrio, “scontenta le inefficienze”, sottolineando che l’Italia sa risparmiare e ora deve imparare a crescere. “La tassazione delle rendite finanziarie ci porta in Europa e ci consente di ridurre le tasse” – ha aggiunto il braccio destro di Renzi, e che tra le ipotesi ci sarebbe anche un contributo da parte delle pensioni d’oro. Con questa agenda il Governo vuole convincere la cancelliera tedesca, Angela Merkel, con la quale è previsto un incontro il prossimo 17 marzo.
Non sappiamo se la Merkel vedrà di buon occhio il programma Renzi, ma a giudicare dai primi commenti, sappiamo che sul fronte interno c’è scarsa fiducia. Qualcuno, dal fronte forzista, ha parlato di scelte di “finanza creativa” che superano quelle di Tremonti. Mentre da Renato Brunetta arriva un messaggio scritto, in cui si ironizza sulla tempestività spettacolare del premier: “Caro presidente ti sfido. Tu sei stato rapido e spettacolare nel presentare i primi provvedimenti, e io sarò altrettanto tempestivo nella mia risposta. La anticipo in una frase come faresti tu per agganciare l’attenzione dei distratti. Va bene, benissimo l’idea di dare una frustata all’economia con un effetto choc, ma bisogna essere credibili. E tu non lo sei stato. Con la stessa franchezza, però, ti dico che la strada che hai scelto non è praticabile e non ti porterà da nessuna parte”. “La sfida – aggiunge – è, quindi, quella di partire dalla tua proposta, ma correggendone e rafforzandone la direzione di marcia, sia sui contenuti, che sulle procedure da seguire”.

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