Riccardo Sciuto: «Criminalità riorganizzata ma l’Arma è presente» - QdS

Riccardo Sciuto: «Criminalità riorganizzata ma l’Arma è presente»

Annalisa Giunta

Riccardo Sciuto: «Criminalità riorganizzata ma l’Arma è presente»

venerdì 14 Marzo 2014

Forum con Riccardo Sciuto, comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento

Qual è la situazione ad Agrigento dal punto di vista della criminalità organizzata?
“Agrigento è un territorio difficile. La criminalità organizzata, non solo per l’uscita dal carcere di alcuni personaggi di spicco, ma anche e soprattutto in ragione di alcune operazioni compiute negli ultimi anni, è in fase di riorganizzazione. Recentemente il comando provinciale di Agrigento ha arrestato su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, su proposta della locale Dda, la sorella di Gerlandino Messina a seguito dei pizzini ritrovati nell’ultimo covo del boss e vergati dalla stessa, riuscendo a dimostrarne il ruolo di “tramite” tra il fratello, all’epoca dei fatti latitante, e altre persone con le quali manteneva contatti sottotraccia per fini certamente illeciti. Le famiglie agrigentine si stanno preparando a riempire gli spazi lasciati vuoti con nuove figure, anche di vertice, come, probabilmente, quella del rappresentante provinciale, figura chiave in grado di rapportarsi – per le questioni di valenza interprovinciale – con gli omologhi di altri ambiti territoriali. Sotto il profilo organizzativo, Agrigento è sempre stata una provincia più conforme all’area palermitana, talché il numero di collaboratori di giustizia è relativamente basso se paragonato ad altre contesti siciliani. Il territorio provinciale, peraltro, pur essendo attraversato da realtà locali disomogenee tra loro per morfologia, vocazione commerciale ecc., sul piano socio-ambientale annovera più o meno la medesima impermeabilità”.
Quali i risultati più importanti del 2013?
“È stato un anno molto intenso. L’Arma dei Carabinieri ha messo in campo quasi 19.000 tra servizi di pattuglia e perlustrazione, identificato più di 86.700 persone e controllato 65.000 veicoli. Il Comando Provinciale ha complessivamente tratto in arresto 603 persone per vari reati, denunciato 4.563 persone alcune delle quali per associazione mafiosa. Rispetto al 2012 è stato registrato un leggero incremento di alcune tipologie di reato, come ad esempio i furti e le rapine. Registriamo un incremento degli arresti in flagranza di reato a testimonianza di un’attività di controllo del territorio molto efficace. La capillarità territoriale dei presidi dell’Arma e il corretto impiego di uomini e servizi sul territorio significa maturare la capacità, non solo in risposta alla chiamata di emergenza da parte del cittadino, ma anche nel momento in cui si verificano determinati fatti, di intervenire tempestivamente a salvaguardia delle comunità che tuteliamo”.
Quanti uomini ha il comando?
“Il comando dispone di oltre 800 uomini, un organico che ritengo adeguato. Le 43 stazioni del comando esprimono una capacità di controllo del territorio e di risposta operativa, particolarmente soddisfacente”.
Qual è il rapporto tra l’Arma e i cittadini?
“Una parte sana della cittadinanza è tendenzialmente portata ad avere un buon rapporto con le forze dell’ordine e a collaborare con queste, tuttavia non si è ancora creata quella condizione ottimale che porti chiunque sia vittima di un reato, in particolare con riferimento alle estorsioni, a denunciare immediatamente il fatto. È anche nostro compito lavorare affinché la cultura della legalità si diffonda in profondità, seminando soprattutto tra i giovani che rappresentano il futuro del nostro Paese. Anche quando ci si confronta con episodi di bullismo, per esempio, si assiste a manifestazioni di prevaricazione, prepotenza e silenzio che, se non adeguatamente affrontati e spiegati, creano involontariamente, in prospettiva e a livello più alto s’intende, terreno ideologicamente favorevole per la subdola semina dei falsi miti alimentati dalla criminalità organizzata. È anche da qui che dobbiamo partire”.
 
Lavoro irregolare e droga, qual è la situazione?
“Il fenomeno del lavoro irregolare è rimasto sui medesimi livelli. I controlli sono aumentati e anche il numero di persone denunciate. Il tema è molto delicato. In merito allo spaccio di sostanze stupefacenti, l’Arma ha condotto numerose operazioni che hanno complessivamente portato al sequestro di circa 40 kg di sostanze illecite e 114 piantine di marijuana”.
 
Cosa ci dice sul fenomeno dell’immigrazione?
“Il 2013 ha registrato un incremento notevole di sbarchi con l’arrivo di oltre 16 mila immigrati. Siamo impegnati, accanto alle altre FF.PP., non solo sul piano dell’assistenza ai migranti ma soprattutto i termini di repressività del fenomeno legato alla tratta di esseri umani e alle drammatiche conseguenze di viaggi della speranza, come quelli dell’ottobre 2013, organizzati da criminali senza scrupoli. Abbiamo delle indagini in corso che spero possano concludersi con esito positivo nel 2014".
Cosa si augura per il 2014?
“Nell’anno del bicentenario dalla fondazione dell’Arma, il mio auspicio è che la crisi economica lasci un po’ più di respiro, consentendo a tutti di guadagnare serenità. Ciò potrebbe avere positivi riflessi sul tessuto sociale. Mi auguro inoltre che l’Arma dei Carabinieri di Agrigento possa esprimere tutte le sue potenzialità, così come già in passato, nell’esclusivo interesse del Paese e delle collettività che siamo chiamati a salvaguardare”.
 


Curriculum Riccardo Sciuto
 
Riccardo Sciuto è il comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento. Nativo di Rho, in Lombardia, 48 anni, si è formato al 168° corso dell’Accademia militare di Modena. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma e la laurea specialistica in Scienze della sicurezza interna ed esterna alla “Tor Vergata” di Roma. Fra i principali, precedenti, incarichi, comandante della Compagnia dei carabinieri di Carpi, Rivoli, Caltanissetta, del nucleo operativo del Gruppo di Frascati (RM), del Reparto operativo del Comando provinciale di Catania.

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