Redditometro, vi arriva la lettera del Fisco? Niente panico! - QdS

Redditometro, vi arriva la lettera del Fisco? Niente panico!

Bruno Grande

Redditometro, vi arriva la lettera del Fisco? Niente panico!

martedì 18 Marzo 2014

Conti correnti e spese sotto la lente d’ingrandimento dell'Agenzia delle Entrate. Ecco cosa fare se ricevete un accertamento

I risparmiatori italiani sono costantemente alla ricerca dei conti correnti più convenienti fra le offerte di Hello Bank, Fineco, Ing Direct o CheBanca! per fare degli esempi di prodotti online. Tuttavia, le preoccupazioni dei consumatori dovrebbero più che altro riguardare le proprie spese e occorre verificare letteralmente che i conti tornino. Sono pronte al via, infatti, le 20 mila lettere del Fisco relative al redditometro, ovvero lo straordinario controllo sui conti degli italiani.
 
Ormai tutti o quasi conoscono il funzionamento di questo strumento, ma è bene riassumere le principali caratteristiche del redditometro e informare i contribuenti su cosa fare in caso di arrivo della lettera del Fisco. Se abbiamo un conto Bancoposta aperto allo sportello delle Poste oppure un tradizionale conto bancario è infatti utile controllare il proprio saldo di inizio e fine anno, perché il redditometro andrà proprio ad indagare quali spese abbiamo effettuato nell’anno considerato.
 
Innanzitutto, però, è bene ricordare che questa fase del redditometro riguarderà l’anno 2009 e saranno “soltanto” 20 mila le lettere inviate dal Fisco ai risparmiatori. La regola è che saranno “segnalati” solo i contribuenti le cui spese fanno registrare uno scostamento del 20% rispetto al reddito dichiarato nell’anno. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate potrà utilizzare per i controlli solo spese certe, ovvero dimostrabili con fatture intestate. L’accertamento del Fisco, poi, ricadrà solo sui casi più “eclatanti”, per usare la terminologia usata dai principali quotidiani.
 
Insomma, il funzionamento è abbastanza chiaro, ma non è facilmente prevedibile per un consumatore se riceverà o meno la lettera del Fisco. In ogni caso, come reagire? Calma e gesso, penna in una mano e fatture nell’altra. Rispondere all’indagine del Fisco sui nostri conti è possibile e non complicato, se abbiamo a posto la coscienza. È stato inoltre comunicato che la lettera del redditometro avrà allegato una lista delle spese “contestate” come eccessive per il proprio reddito, da poter compilare dall’interessato con tutte le giustificazioni del caso.
 
Ma facciamo degli esempi: le spese segnalate dal Fisco saranno probabilmente riferite a investimenti molto onerosi come l’acquisto di una casa, di un’auto o di una barca. Bene, come fate a giustificarle se avete un reddito annuo di 20 o 30 mila euro? Ovviamente è possibile che sia intervenuto un finanziatore esterno come un parente o un amico molto generoso, oppure possiamo aver chiesto un prestito in banca. Queste sono tutte informazioni che dobbiamo dichiarare e dimostrare se interrogati.
 
Questo è uno dei casi più semplici e meno controversi, anche perché il Fisco sicuramente terrà conto del possibile contributo di parenti, figli o nipoti lavoratori che possono intervenire ad arricchire il reddito familiare. Ma se questo non basta, che succede? È possibile che venga richiesto un colloquio di approfondimento con un agente del Fisco, ma anche in questo caso niente paura: se non siamo evasori possiamo dimostrarlo con le prove e senza addentrarci in dettagli troppo particolari della nostra privacy.
 
Certo se effettivamente non abbiamo dichiarato qualcosa fra i nostri beni (mobili e immobili) le sanzioni saranno alte, ma potremo avere uno sconto importante se decidiamo di pagare subito senza altre procedure. Per difendersi dai controlli del redditometro, quindi, è bene dotarsi di buona memoria e ricordarsi dove sono arrivati i soldi per questa o quella spesa.
 

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