Rigassificatore di Porto Empedocle. La società vuole riaprire i cantieri - QdS

Rigassificatore di Porto Empedocle. La società vuole riaprire i cantieri

redazione

Rigassificatore di Porto Empedocle. La società vuole riaprire i cantieri

mercoledì 19 Marzo 2014

Lascia Giuseppe Luzzio, ad di Nuove Energie (Gruppo Enel), che ha ricevuto un altro incarico. Sì a carotaggi: si vuole dimostrare l’estraneità alla fornitura di materiale scadente

PORTO EMPEDOCLE (AG) – Sul versante della vicenda rigassificatore ci sono diverse novità. La prima è quella che l’amministratore delegato di Nuove Energie – società controllata da Enel – ingegnere Giuseppe Luzzio ha ricevuto un nuovo incarico e che ha lasciato quindi il vertice della società che dovrebbe realizzare l’impianto dal faraonico costo di 800 milioni di euro. Per lui ci sarebbe un posto in una società controllata da Enel con interessi energetici in Russia.
Per quanto riguarda l’inchiesta della Dda di Palermo che aveva coinvolto proprio lo stesso Luzzio, oltre che ad un altro funzionario, e che riguardano presunte infiltrazioni mafiose nel cantiere per l’importante infrastruttura energetica, c’è di nuovo che Nuove Energie ha chiesto alla magistratura la possibilità di effettuare un proprio campionamento dei materiali presenti nell’area di cantiere sottoposta a sequestro. I magistrati hanno accolto tale richiesta ed hanno disposto un parziale e temporaneo dissequestro dell’area, giusto il tempo necessario per eseguire tale attività.
 
Il tutto, ovviamente, sotto la supervisione della Squadra mobile di Agrigento, presente alla realizzazione di alcuni carotaggi ed al campionamento dei materiali che la ditta appaltatrice aveva già portato nel sito. Mosse chiare della difesa che fanno comprendere come Enel stia tentando di dimostrare la propria estraneità alle autorità inquirenti, seguendo una linea difensiva che mira a provare come il gruppo energetico sia stato vittima e non complice di eventuali materiali forniti non in regola o ad infiltrazioni di elementi legati alla criminalità organizzata.
L’ipotizzabile speranza dell’Enel è quella che al più presto il cantiere possa essere riaperto in modo da procedere alla realizzazione dell’opera per cui la società Nuove Energie ha già versato al comune empedoclino 12 milioni di euro, quali compensazioni per il territorio.
Un’opera che dagli sviluppi internazionali legati alla crisi ucraina potrebbe divenire ancor più strategica per l’emancipazione dalla Russia di approvvigionamento di gas dell’Italia e di parte dell’Ue. Quindi una vicenda economica di tutto rispetto che certamente non potrà che interessare lo stesso Governo Renzi, constatando che il rigassificatore di Porto Empedocle è l’unico ad avere tutte le autorizzazioni in regola per la propria realizzazione, mentre gli unici altri rigassificatori già esistenti si trovano a Panigaglia di proprietà di Snam ed a Rovigo di proprietà di Edison ed altri soci del Qatar.
Intanto, sempre da Enel nella cittadina empedoclina ci sono altre novità che riguardano l’altro fronte caldo, quello della riconversione della storica centrale elettrica attualmente a olio combustibile che entro l’anno dovrebbe essere riconvertita a turbogas.
Il Consiglio comunale aveva espresso parere negativo lo scorso dicembre, circa la realizzazione di una congiunzione di gasdotto che raggiungesse la centrale, parere tecnico chiesto dalla Regione, ma non vincolante. In quella circostanza la bocciatura arrivò però non su vicende tecniche, ma su pareri politici riguardanti l’occupazione nella futura centrale.
Le novità sono che dentro il cantiere della centrale, gli operai delle ditte incaricate lavorano a pieno regime, per la realizzazione dell’impianto del turbogas, che avrà un costo complessivo di 80 milioni di euro. Una corsa contro il tempo sperando che arrivi l’ok per la parte di gasdotto di Snam necessaria per far giungere alla centrale il combustibile necessario al contrario la produzione sarà bloccata perché con protocollo di Kyoto il ministero dell’Ambiente ha vietato la produzione di energia prodotta da impianti ad olio combustibile, ad esclusione di piccole quantità.

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