L’alimentazione, possibile cura contro il cancro - QdS

L’alimentazione, possibile cura contro il cancro

Stefania Zaccaria

L’alimentazione, possibile cura contro il cancro

lunedì 24 Marzo 2014

Pazienti guariti con orzo, verdure e vitamina C. Sono da preferire zuccheri non raffinati, vegetali, legumi e frutta, ricchi di fibre e antiossidanti

RAGUSA – Cancro, neoplasia o più generalmente tumore. I termini per indicare queste gravi malattie sono molteplici ma la difficoltà oggettiva nell’affrontare una possibile diagnosi accomuna terribilmente tutti coloro che ne vengono colpiti.
I numeri del 2013 relativi alle nuove diagnosi di cancro, in Italia, sono drammatici: nell’anno appena trascorso, infatti, ci sono stati oltre 366 mila accertamenti di tumori e circa 173 mila decessi. L’Aiom e l’Airtum (rispettivamente l’Associazione italiana di oncologia medica e l’Associazione italiana registri tumori) hanno inoltre evidenziato un aumento del tumore al colon-retto, con circa 55 mila diagnosi, che è di gran lunga quello a maggiore insorgenza tra gli italiani.
Le cause sono senz’altro innumerevoli e mai ascrivibili pienamente ai singoli casi ma indagando sulla maggior parte delle neoplasie si scopre che nei due terzi delle cause di insorgenza sono gli stili di vita a incidere ampiamente. È l’alimentazione, in particolare, a giocare un ruolo fondamentale nella dura battaglia contro i tumori e a sottolinearlo sono anche diversi studi realizzati nei decenni e i medici specializzati in questa branca della medicina.
“L’alimentazione – ha sottolineato la dottoressa Federica Scollo, esperta di dietistica e nutrizione – influenza i tumori dell’apparato digerente e i suoi annessi, dell’apparato respiratorio e di quello genitale attraverso diversi meccanismi. Pericolosa è l’esposizione a sostanze cancerogene presenti nei cibi, che si formano con la cottura (come carne cotta alla brace, patatine fritte) o con la conservazione e da non sottovalutare è anche l’azione di alcuni alimenti (zuccheri raffinati, proteine e grassi animali) che favoriscono la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’apoptosi cellulare, della mutazione del Dna e della ridotta disponibilità di antiossidanti.
 
Da ciò si evince l’importanza, ampiamente dimostrata dagli studi – ha aggiunto la dietista Scollo che opera in provincia di Ragusa – di una sana alimentazione nella prevenzione primaria del cancro, preferendo zuccheri non raffinati, verdure, legumi e frutta, ricchi di fibre e antiossidanti, eliminando o riducendo il consumo di cibi di origine animale, ricchi in sale e calorici”. I dati scientificamente accertati sono ancora pochi ma si sta diffondendo sempre di più l’ipotesi che le proteine animali tendano ad aumentare i fattori di crescita del cancro.
In Italia come all’estero, infatti, sono diversi i casi di pazienti affetti da tumore che si sono curati – dopo non essere guariti del tutto attraverso terapie convenzionali – con un’alimentazione ricca di orzo, vegetali, selenio e vitamina C, escludendo del tutto carne, latte e derivati. Non si può di certo generalizzare illudendo pazienti e familiari – fino a quando la documentazione scientifica non sarà sufficientemente articolata sull’argomento – ma si può senz’altro affermare che dal mondo dell’alimentazione giunge una speranza da non sottovalutare.
 


Il registro tumori per raccogliere tutte le informazioni sui malati
 
ROMA – Raccogliere informazioni sui malati di cancro, archiviare dati relativi alla diagnosi e alla cura dei tumori, sorvegliare l’andamento della patologia oncologica. Sono queste le attività che svolgono sul territorio nazionale i Registri tumori, strutture impegnate nella registrazione di tutti i dati relativi ai pazienti malati di cancro. Attualmente sono attivi 43 registri, di cui 38 di popolazione e 5 specializzati, che seguono complessivamente circa 28 milioni di italiani, ossia circa il 47 per cento della popolazione residente totale. Un ulteriore 3,2 per cento, invece, è in fase di accreditamento – coinvolte circa 1.880.000 persone – e un 19,5 per cento è in fase attività. C’è però ancora un consistente 30,7 per cento della popolazione a non essere coperto da nessun registro tumori: ciò significa, quindi, che i dati già allarmanti relativi alle neoplasie sono incompleti e che alle cifre che abbiamo evidenziato vanno aggiunti tutti i tumori non registrati nelle diverse aree geografiche. La Sicilia, in questo, rappresenta comunque un caso virtuoso visto che tutte le nove province rientrano in un registro tumori.
“Gli studi in merito sulle modalità con cui un alimento modifica positivamente il funzionamento dell’organismo a livello molecolare sono ancora in corso ma – ha evidenziato la dott.ssa Federica Scollo – è assodato che una corretta alimentazione, elaborata anche  sulla base dell’individualità costituzionale e metabolica del paziente in esame e subordinata a parametri variabili che rispondono alle esigenze nutrizionali e agli obiettivi dietetico-terapeutici, può rappresentare un ottimo coadiuvante alle terapie medico-convenzionate”.

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