Aiuti all’occupazione: in arrivo i soldi dell’Avviso 1 per le aziende beneficiarie - QdS

Aiuti all’occupazione: in arrivo i soldi dell’Avviso 1 per le aziende beneficiarie

Michele Giuliano

Aiuti all’occupazione: in arrivo i soldi dell’Avviso 1 per le aziende beneficiarie

martedì 25 Marzo 2014

Via libera da parte della Regione allo stanziamento dei fondi alle imprese che hanno assunto disagiati. La manovra complessiva ammonta a 50 milioni di euro: spazio per donne, immigrati e detenuti

PALERMO – Arrivano i soldi per le imprese che hanno assunto personale attraverso la misura dell’Avviso 1/2011 “Aiuti all’occupazione”. Il governo regionale ha deciso di dare un’accelerata alle procedure di liquidazione dei fondi dovuti alle aziende aggiornando il sistema informativo di gestione e controllo del processo.
 
In pratica nuova modulistica e passaggi semplici per rendicontare quanto dovuto alla Regione e richiedere la prima tranche di fondi. In tutto sono tre i moduli che dovranno essere compilati: la scheda tecnica di liquidazione e l’asseverazione dovranno essere firmati in digitale mentre la certificazione bancaria dovrà essere tutto cartaceo in quanto si tratta dell’attestazione dell’avvenuto pagamento degli emolumenti per le mensilità dovute ai lavoratori. Qui dovrà essere contenuto il dettaglio della transazione finanziaria avvenuta per ogni risorsa umana e per singolo mese di agevolazione.
 
Dovranno essere riportati il totale della retribuzione, i contributi previdenziali e il premio assicurativo Inail. Arriva così una boccata d’ossigeno alle imprese siciliane che godono di questa agevolazione che sgrava i costi del lavoratore in maniera sostanziosa. Gli “Aiuti all’occupazione” si inseriscono nell’ambito dell’asse III del Po Fse Sicilia 2007/2013, volto a “promuovere una società inclusiva assicurando opportunità e risorse necessarie alla piena partecipazione di tutti alla vita economica, sociale e culturale”. L’Avviso 1 in particolare ha il preciso obiettivo dell’inclusione sociale. In base alle disposizioni contenute nei suddetti documenti della programmazione comunitaria della Regione, sono individuate diverse aree del disagio sociale.
Le assunzioni presso le aziende hanno riguardato soggetti con disabilità psichica e fisica, immigrati, donne vittime di violenza, madri con figli minori in condizione di disagio sociale, tossicodipendenti, minori con priorità per quelli in condizione di disagio (minori sottoposti a procedimento giudiziario dell’Autorità Minorile, minori in uscita da comunità alloggio e/o case famiglia, etc…), detenuti soggetti in esecuzione penale esterna e soggetti in condizione di disagio sociale a causa di povertà estrema.
Ad essere state previste attività prima formative e poi in azienda con costo del lavoro a totale carico della Regione. L’intera manovra varata è stata pari a 50 milioni di euro. L’intervento dovrà avere una durata non inferiore ai 18 mesi e non superiore ai 24 mesi.
 

 
L’approfondimento. I principi ispiratori della misura
 
I principi ispiratori sono individuati dal Po Fse nell’integrazione delle politiche attive del lavoro con le politiche di welfare, secondo l’approccio sostenuto dall’Unione Europea e che ha trovato sintesi strategica nell’agenda sociale 2005/2010 e legittimazione in termini di obiettivi target nelle linee guida per la crescita e l’occupazione della rinnovata strategia di Lisbona, e in particolare nell’orientamento numero 10 “Promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà”, che si sostanzia nell’obiettivo generale di ridurre del 25 per cento il numero dei cittadini europei che vivono al di sotto delle soglie di povertà nazionali facendo uscire dalla povertà più di venti milioni di persone. La Regione Siciliana, attraverso il programma Fse, “intende favorire l’instaurarsi d’intrecci virtuosi tra politiche economiche, politiche del lavoro e politiche sociali affinché si migliori la competitività, la qualità del lavoro e il raggiungimento della piena occupazione”.

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