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Catania – Comune e affitti, la resa dei conti: alti canoni e immobili inutilizzati

Melania Tanteri

Catania – Comune e affitti, la resa dei conti: alti canoni e immobili inutilizzati

mercoledì 26 Marzo 2014

Ogni anno 300 mila € per l’Avvocatura, 377 mila € per il Collocamento e 174 mila € per il Giudice di pace. La ricognizione di Girlando, gli edifici da dismettere e i risparmi possibili

CATANIA – Locazioni troppo onerose, lontane ormai dai prezzi di mercato, che i proprietari non intendono rinegoziare. Per contenere questa voce di spreco, per cui il Piano di riequilibrio economico e finanziario non prevede dismissioni, l’amministrazione comunale, e nello specifico l’assessorato al Patrimonio, retto da Giuseppe Girlando, ha pensato di sondare il mercato alla ricerca di nuove strutture che possano ospitare alcuni uffici comunali per l’affitto dei quali, attualmente, si spende una cifra troppo alta, non più adeguata ai prezzi correnti.
 
Da qui la decisione di pubblicare un bando, in cui l’amministrazione annuncia di cercare immobili per ospitare l’Avvocatura, l’Ufficio di collocamento e quello del Giudice di pace. “Esistono numerose locazioni oggetto di dismissione – ha spiegato Girlando – secondo quanto previsto nel piano di rientro, che sono collegate alla ristrutturazione di immobili comunali non utilizzati. Tale attività è in corso – ha continuato, evidenziando però come “esistono nel contempo locazioni passive per cui era non prevista alcuna dismissione. “Per tali locazioni – ha proseguito l’assessore – l’assessorato al Patrimonio, con iniziativa autonoma ed aggiuntiva rispetto a quanto prescritto nel piano di rientro, ha attivato nei confronti dei proprietari formale richiesta di riduzione del canone originariamente pattuito”.
Non tutti, però, avrebbero accettato, spingendo l’amministrazione a tentare di percorrere questa strada, con lo scopo di ottenere locali di pari pregio e dimensioni a prezzi inferiori. “Ci sono stati casi in cui tale disponibilità alla riduzione non c’è stata – ha sottolineato Girlando – come nel caso dell’immobile in cui è ospitata l’Avvocatura comunale (di proprietà Carbografite) per la cui locazione il Comune paga un canone annuale di 300 mila euro, dell’immobile presso cui sono ospitati gli uffici di collocamento, per la cui locazione il Comune paga un canone annuale di 377mila euro e dell’immobile in cui sono ospitati i Giudici di Pace, per la cui locazione il Comune paga un canone annuale di 174 mila euro”.
La scelta dell’amministrazione, dunque, sarebbe quella non di aggravare il bilancio, ma al contrario di ottenere un significativo risparmio sostituendo locazioni assai gravose con altre più economicamente vantaggiose.
Aspetto questo che ha però scatenato un’accesa polemica lanciata dai rappresentanti del movimento Catania bene Comune e raccolta dal consigliere comunale in quota Articolo 4 Giuseppe Catalano, non convinto dalle affermazioni dell’assessore Girlando al quale chiede di ritirare il bando, considerato offensivo.
 
“Non è accettabile, infatti che, di fronte agli enormi sacrifici richiesti ai cittadini catanesi, si accendano nuovi contratti di affitto- ha affermato il consigliere – soprattutto perchè ci sono numerosi immobili di proprietà comunale vuoti e abbandonati che, se non utilizzati, perdono valore”. Catalano chiede un incontro con l’assessore Girlando, affinché il delegato del sindaco Bianco verifichi insieme ai membri della commissione Tributi quali immobili inseriti nella lista di quelli di proprietà comunale possano essere recuperati. “Noi abbiamo già avviato questo iter – ha concluso il consigliere – e vorremmo che l’assessore si confrontasse con noi. Non vogliamo sapere le novità solo a cose fatte”. In caso contrario, Catalano promette battaglia in Consiglio comunale.

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