Edilizia scolastica, i sindaci potranno affidare i lavori senza avere il permesso di costruire - QdS

Edilizia scolastica, i sindaci potranno affidare i lavori senza avere il permesso di costruire

Bartolomeo Buscema

Edilizia scolastica, i sindaci potranno affidare i lavori senza avere il permesso di costruire

mercoledì 02 Aprile 2014

Sulla Guri n. 64 del 18 marzo il decreto del presidente del Consiglio sulla messa in sicurezza degli edifici. Deroghe al Codice degli appalti per amministratori e commissari di Comuni e Province

CATANIA – È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.64 del 18 marzo scorso il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 22 gennaio 2014 “Definizione di poteri derogatori ai sindaci e ai presidenti delle Province interessati che operano in qualità di commissari governativi per l’attuazione delle misure urgenti in materia di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali”. Un provvedimento nel quale sono definiti, in attuazione dell’art. 18, comma 8-ter del D.L. 69/2013(Decreto del fare), i poteri derogatori attribuiti ai sindaci e ai presidenti delle Province per la realizzazione, in qualità di commissari governativi, degli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali.
Ai sensi del citato art. 18, comma 8-ter, per la realizzazione degli interventi, i sindaci e i presidenti delle Province interessati sono autorizzati a derogare alle norme del D. Leg.vo 163/2006, del D.P.R. 207/2010, della L. 241/1990, del D.P.R. 380/2001 indicate all’art. 1, comma 2 del D.M. 22/01/2014 e da alcuni articoli del Codice Appalti. Tutto ciò, renderà certamente più snelli gli interventi di riqualificazione degli edifici scolastici, facilitando il finanziamento dei lavori che è di 150 milioni di euro.
Secondo il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, sul totale dei 692 interventi previsti, ne sono già stati affidati 500, mentre i Comuni, invitati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a segnalare una scuola su cui effettuate le operazioni di “rammendo”, hanno inviato circa 5 mila lettere, che dovranno ora essere vagliate dall’unità di missione istituita presso Palazzo Chigi.
È qui opportuno notare che gli interventi potranno essere realizzati senza permesso di costruire a condizione che non comportino una variazione della destinazione d’uso o della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni Culturali.
Inoltre, nell’affidamento dei lavori, il decreto prevede alcune deroghe, tra cui la possibilità di appalto immediato, senza attendere i trentacinque giorni successivi all’aggiudicazione definitiva, il superamento dei controlli sulla capacità economico finanziaria e tecnico organizzativa delle imprese e una maggiore libertà negli affidamenti in economia.

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