Ance: “Mancano i soldi”. Stop a opere per 600 mln di euro - QdS

Ance: “Mancano i soldi”. Stop a opere per 600 mln di euro

Rosario Battiato

Ance: “Mancano i soldi”. Stop a opere per 600 mln di euro

mercoledì 02 Aprile 2014

La Sicilia potrebbe essere l’Eldorado delle opere pubbliche: atteso via libera per 118 realizzazioni pari a un investimento da 5,5 mld. A rischio 600 mln perché mancherebbe la copertura finanziaria per il contratto di sviluppo con l’Anas

PALERMO – Non è un periodo semplice per Rosario Crocetta. Negli ultimi giorni il governatore ha dovuto affrontare, nell’ordine, una tesissima direzione regionale del Pd e la trattativa estenuante e sinora infruttuosa per il “rimpasto” in giunta e l’avvio del cosiddetto Crocetta-bis. L’ultimo colpo è arrivato dall’Ance, l’associazione regionale dei costruttori, che ha accusato il governo di non aver ancora firmato il Contratto interistituzionale di sviluppo con l’Anas che avrebbe subito sbloccato la realizzazione di infrastrutture viarie per 600 milioni di euro in Sicilia. Ad oggi il Cis è ancora fermo in Giunta perché nella Manovra-bis del bilancio regionale non c’è la copertura finanziaria.
Sono passati due mesi dalla comunicazione del governo sulla definizione della delibera di Giunta che avrebbe dovuto approvare, di lì a pochi giorni, il Contratto interistituzionale di sviluppo con l’Anas per un importo totale di 2,1 miliardi. Una notizia che era andata di pari passo con la comunicazione dell’ente gestore delle autostrade che aveva inoltre ricordato come entro sei mesi dalla firma del Contratto interistituzionale con i ministeri della Coesione territoriale e delle Infrastrutture e con la Regione, l’azienda sarebbe stata in grado di bandire gare d’appalto per 600 milioni sul totale di nuove opere per 830 milioni. Un sogno inespresso, perché non ci sarebbe l’adeguata copertura finanziaria per avviare l’operazione.
Un ritardo che pesa come un macigno sul settore edilizio, sempre più tumefatto dalla crisi. “Imprenditori e operai mortificati dalla crisi si suicidano, ma a quanto pare questo non è sufficiente perché la politica comprenda che è urgente cambiare passo – ha denunciato l’Ance Sicilia – . Ancora una volta lo sviluppo dell’economia reale viene sacrificato per garantire, come confermano gli scandali di questi giorni, spese improduttive e sacche di parassitismo”. Nei giorni scorsi era stata la sezione provinciale di Enna dell’Ance a dare l’avvio alla protesta per chiedere ai governi nazionale e regionale interventi straordinari capaci di rimettere in moto i cantieri e l’occupazione. La protesta, però, dicono dalla sezione regionale dei costruttori, va allargata.
 
“Tutti i sindaci dell’Isola, le organizzazioni regionali degli imprenditori e dei lavoratori e tutti i prefetti – si legge – devono chiedere insieme ai governi nazionale e regionale di fare il proprio dovere per questa terra fin troppo martoriata dalla crisi: basterebbe aprire i cantieri delle centinaia di opere appaltate ma bloccate dalla burocrazia e sbloccare le gare delle 118 opere da tempo in stand-by per un valore di 5,5 miliardi, che sono già dotate di finanziamento”.
 
E gli edili fanno sul serio: per il prossimo 8 aprile, “tenuto conto della persistente precarietà della situazione politica ed economica e della perdurante gravità della crisi del settore delle costruzioni, avendo invano proposto soluzioni, pungolato la politica e le Amministrazioni ed atteso invano risposte”, il presidente nazionale Buzzetti parteciperà al Comitato di Presidenza di Ance Sicilia, esteso a tutti i direttivi territoriali, “al fine al fine di poter addivenire a scelte ed azioni condivise nella maniera più ampia possibile”.
Tra gli appalti in attesa ricordiamo diverse realtà infrastrutturali carenti di Sicilia: tratte C1, C2, C3 e B5 della Nord-Sud (520 milioni); Licodia Eubea-Libertinia (111,85 milioni); autostrada Trapani-Mazzara del Vallo (134 milioni); adeguamento Bronte-Adrano (54,5 milioni); tangenziale S. Gregorio di Catania (10 milioni); 2° lotto della Ss 640 Agrigento-Caltanissetta (990 milioni, opere già in corso); seguito della Ss 121-198 Palermo-Agrigento (296 milioni, opere già in corso).

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