Crocetta 2.0: “Il mio nuovo piano via Skype” - QdS

Crocetta 2.0: “Il mio nuovo piano via Skype”

Raffaella Pessina

Crocetta 2.0: “Il mio nuovo piano via Skype”

venerdì 04 Aprile 2014

Cerca di recuperare con l’assessore Valenti: “C’è stato un equivoco”. Il presidente punta a confermare il patto Pd, Udc e Megafono

PALERMO – Il commissario dello Stato per la Regione Siciliana, prefetto Carmelo Aronica, ha impugnato dinanzi alla Corte costituzionale la legge “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”, approvata dall’Assemblea regionale siciliana il 26 marzo scorso. Nell’impugnativa vengono eccepite da un lato la mancanza di copertura finanziaria degli oneri che la legge comporta prevedendo misure di assistenza supplementari rispetto ai livelli essenziali stabiliti dal piano di rientro dal disavanzo sanitario, e dall’altro la insufficiente determinatezza delle sanzioni amministrative nei confronti di dipendenti pubblici che violino le disposizioni in materia di amianto.
 
Sono, in particolare, oggetto di impugnativa la parte dell’articolo 7 che prevedeva a carico del bilancio regionale la spesa di 200 mila euro da destinare a pazienti affetti da patologie derivanti dall’amianto e la norma dell’articolo 13, frutto di un emendamento presentato dal Movimento 5 stelle, sulle sanzioni nei confronti di dirigenti pubblici che non conseguono gli obiettivi stabiliti dalla legge. Per l’articolo 7 si configura una violazione dell’articolo 117 della Costituzione perché non viene rispettato “il principio di contenimento della spesa pubblica sanitaria, quale principio di coordinamento della finanza pubblica”. Per l’articolo 13, il Commissario segnala che è in contrasto con l’articolo 23 della Costituzione perché non prevede “nè espressamente, nè indirettamente, i titolari del potere sanzionatorio e quindi l’autorità competente ad erogare la sanzione e a verificare la violazione dell’obbligo”.
L’Aula intanto riprenderà martedì della prossima settimana. Sul fronte politico l’Udc ha espresso in un documento la fiducia a Patrizia Valenti disconoscendo Ester Bonafede (assessore al Lavoro e vicina a Lorenzo Cesa) e Dario Cartabellotta (Risorse agricole): i due, disobbedendo alla linea dettata da Gianpiero D’Alia, avevano preso parte all’ultima riunione di giunta dedicata alle nomine dei manager della sanità. L’Udc ha quindi sostenuto l’esigenza che il nuovo governo regionale abbia “una forte caratterizzazione politica”.
Quanto alla scelta dei componenti del nuovo esecutivo si è ribadito che è legata alla realizzazione del programma di governo. Il governatore Crocetta dal canto suo ha ribadito di essere pronto al confronto per la conferma del patto siglato all’inizio della legislatura tra Pd, Udc e Megafono che ha consentito l’elezione del presidente. “Quel patto – ha detto Crocetta – per me è il caposaldo dell’accordo che abbiamo sottoscritto col popolo siciliano e che non può essere messo in discussione. Sono coerente e leale, non tradirò mai quel patto. Sono convinto che dobbiamo partire necessariamente da lì e che le questioni di assetto del governo e l’assicurazione di una maggioranza in aula non possono che partire da questa considerazione, anche a rischio di essere minoranza in Assemblea”. “Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche parlamentari – ha concluso il presidente della Regione – per verificare una possibile intesa per le grandi riforme, lo sviluppo, l’occupazione, la lotta alla mafia, la semplificazione amministrativa, la riqualificazione della spesa. Non ho posto veti a nessuno”.
Nel tardo pomeriggio, poi, ieri, Crocetta ha lanciato il modello 2.0: “Tavoli? No, Matteo Renzi ha ragione. Siamo nell’epoca della tecnologia, meglio la posta elettronica e Skype. Nel week-end finirò di scrivere un piano sistemico sulle cose da fare in Sicilia per lo sviluppo, la legalità e la lotta agli sprechi. Lo trasmetterò per mail ai partiti che mi sostengono, ai sindacati, agli imprenditori, alle associazioni, ai gruppi parlamentari; ci confronteremo anche via Skype. Non appena ci sarà la condivisione, a quel punto convocherò il tavolo per sancire l’intesa”.

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