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Catania – Anfiteatro, gioiello tra le fogne: ora il caso approda in Senato

Melania Tanteri

Catania – Anfiteatro, gioiello tra le fogne: ora il caso approda in Senato

lunedì 07 Aprile 2014

Gli scarichi dei palazzi finiscono nelle antiche gallerie, corrodendo le strutture

CATANIA – Il degrado dell’anfiteatro romano di Catania, di cui si è occupato a lungo anche il QdS, ha raggiunto Palazzo Madama. La senatrice eletta con il Movimento 5 Stelle, Ornella Bertorotta ha infatti presentato una interpellanza per denunciare lo stato in cui versa quello che la stessa esponente politica definisce “un gioiello” per la città. In particolare, la senatrice segnala la presenza di infiltrazioni di acqua, proveniente prevalentemente dagli scarichi dei palazzi che circondano la parte emersa della struttura costruita sotto l’Imperatore Adriano e tra le più importanti al mondo per il suo valore artistico e culturale, che sembra non siano allacciati alla rete fognaria cittadina. Una situazione grave, che starebbe compromettendo la staticità del monumento, contribuendo a danneggiarne le basi non soltanto dell’anfiteatro stesso, ma anche dell’edificio che ospita il Dipartimento di Giurisprudenza, che si trova a ridosso di piazza Stesicoro.
“La struttura dell’anfiteatro risulta essere molto instabile – afferma la Bertorotta – considerato che acque bianche e i reflui fognari ormai hanno corroso le fondamenta d’acciaio che sorreggono il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, la cui struttura appare talmente arrugginita che, con la minima oscillazione o con l’aumento del peso degli edifici sovrastanti e dell’acqua stessa, potrebbe crollare mettendo a repentaglio la vita degli studenti e del personale, dei cittadini della zona, oltre che l’inevitabile distruzione dell’Anfiteatro stesso”. Da qui la richiesta innanzitutto ai senatori etnei ma, in generale all’intera città, a partire dagli amministratori fino a tutti i cittadini, di attivarsi per scongiurare danni a uno dei monumenti più significativi della città.
Immediata la risposta della sovrintendente ai Beni Culturali di Catania, Fulvia Caffo, che, non appena ricevuta la segnalazione della Bertorotta, ha effettuato un sopralluogo per verificare le condizioni dell’anfiteatro. “La senatrice ha interloquito con il direttore del parco archeologico – spiega la Caffo – che mi ha fatto avere una relazione di sopralluogo dei giorno scorsi da cui sembra confermato il peggioramento delle condizioni e un’accentuazione dello stato di degrado”. La soluzione, secondo la Sovrintendenza, potrebbe essere la richiesta al governo di una somma urgente e, soprattutto, coinvolgere l’amministrazione comunale, dal momento che la rete fognaria è una questione di pertinenza dei lavori pubblici.
“Il problema è serio e l’amministrazione sta facendo una corsa contro il tempo per poter acquisire, o meglio non perdere ed evitare l’infrazione comunitaria, un finanziamento Cipe di 213 milioni – spiega l’assessore al ramo, Luigi Bosco – per il sistema fognario cittadino. A ottobre – aggiunge – abbiamo presentato il progetto preliminare di questo primo stralcio e, a fine febbraio, è stato presentato un progetto complessivo di 393 milioni che riguarda anche i Comuni limitrofi”. A disposizione, al momento, potrebbero esserci dunque i 213 milioni del Cipe, ai quali, stando sempre a Bosco, potrebbero aggiungersi i ricavi dai nuovi contratti di allacciamento alla rete fognaria. Questi potrebbero servire a completare le opere. “Stiamo lavorando in questa direzione – conclude Bosco – e, in questo quadro, nel primo stralcio faremo rientrare le opere propedeutiche alla messa in sicurezza dell’anfiteatro”.

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