Ritardo pagamenti Pa, rischio procedura d'infrazione - QdS

Ritardo pagamenti Pa, rischio procedura d’infrazione

redazione

Ritardo pagamenti Pa, rischio procedura d’infrazione

sabato 05 Aprile 2014

L'Italia è il peggior pagatore dell'Ue. Avvio delle pratiche per la messa in mora, prima tappa per l'apertura dell'ennesima procedura d'infrazione. L'Ance: colpa del patto di stabilità interno

BRUXELLES – Il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, dopo un incontro con l’Ance e una risposta insoddisfacente da parte di Roma, ha deciso di “avviare le pratiche necessarie per l’invio di una lettera di messa in mora” all’Italia, prima tappa dell’apertura di una procedura d’infrazione Ue, per il ritardo dei pagamenti della Pa. “Dopo l’incontro con il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti che mi ha consegnato una documentazione allarmante” sui ritardi dei pagamenti della Pa, “ho dato mandato ai miei servizi di avviare le pratiche necessarie per l’invio di una lettera di messa in mora all’Italia” ha affermato Tajani, sottolineando di essere “rimasto insoddisfatto dalla risposta lapalissiana dell’Italia alla Eu Pilot”, la fase che precede l’avvio di una procedura d’infrazione. Il vicepresidente della Commissione Ue non ha fornito una data precisa per l’effettivo invio della lettera, in quanto ci sono "tempi tecnici burocratici necessari”.
 
Peggior pagatore dell’Ue Bruxelles contesta a Roma il mancato rispetto della direttiva Ue sui tempi di pagamento, che sono 30-60 giorni, confermandosi l’Italia invece il “peggior pagatore dell’Ue”. La lettera di messa in mora non riguarderà invece la questione del corretto recepimento delle norme europee, in quanto la risposta arrivata venerdì sera a Bruxelles alle sue richieste di chiarimento su quella che sembrava un’interpretazione scorretta del pagamento della mora come alternativa al rispetto dei tempi sembra “dare ragione alla Commissione”, ha detto Tajani, anche se “ora la esamineremo da un punto di vista giuridico”. 
 
La risposta dell’Ance Nell’80% dei casi le pubbliche amministrazioni hanno in cassa i soldi per pagare i debiti contratti con le imprese, ma non lo fanno a causa del Patto di stabilità interno, i cui vincoli andrebbero quindi allentati. È la denuncia portata a Bruxelles dal presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, che ha sottolineato come, per il settore edilizio, secondo le stime aggiornate a fine febbraio restino ancora 11 miliardi di pagamenti arretrati a cui non è stata trovata una soluzione. Intanto sono stati segnalati tempi medi di pagamento, da quando è entrata in vigorela direttiva Ue, di 5 mesi da parte di Ance Piemonte, e 10-12 mesi sia Ance Napoli e che Ance Calabria. Per Buzzetti andrebbe verificata anche la possibilità di aprire un’infrazione Ue legata al sistema, esclusivamente italiano, di contabilità che spinge le amministrazioni a rimandare il più possibile il pagamento per non pesare sul deficit dell’anno corrente.
 
La proposta di Renzi “Ben venga la fatturazione elettronica dal 6 giugno, ma questa non è sufficiente", quindi "mi auguro che Renzi oltre ad emettere la fattura faccia anche il pagamento dei debiti entro 30 giorni". Così il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani dopo il ‘botta e risposta’ con il premier sull’annuncio dell’avvio delle pratiche per l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto della direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione. "Dalla fase della fattura a quella del pagamento c’è ancora un passaggio essenziale", ha sottolineato Tajani, ricordando che i nodi da sciogliere per risolvere alla radice il problema dei ritardi dei pagamenti alle imprese da parte delle pa riguardano la legge di contabilità dello stato, il Patto di stabilità interno e il pagamento dei debiti pregressi. 

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