Rifiuti, guerra interna in Regione, l’Irsap cita l’assessorato Energia - QdS

Rifiuti, guerra interna in Regione, l’Irsap cita l’assessorato Energia

redazione

Rifiuti, guerra interna in Regione, l’Irsap cita l’assessorato Energia

martedì 08 Aprile 2014

Termovalorizatori bloccati, ex Asi Pa chiede risarcimento perché minoritario di una delle società realizzatrici. Difesa affidata a Fiumefreddo, tra i possibili assessori della nuova giunta Crocetta

PALERMO – La ‘guerra’ sui rifiuti in Sicilia ha diverse facce. L’ultima protagonista in ordine di tempo è l’Asi di Palermo, gestita dall’Irsap, l’ente controllato dalla Regione, guidato da Alfonso Cicero. L’ex Consorzio si è costituito in giudizio il 2 aprile scorso, davanti al Tribunale civile di Milano, proprio contro la Regione siciliana, nello specifico l’assessorato all’Energia, guidato da Nicolò Marino. Pertanto, un ramo della Regione si è messo contro la stessa Regione. Una lite in famiglia che sarà giudicata da un tribunale.
A difendere l’Asi è l’avvocato Antonio Fiumefreddo, il cui nome, tra gli altri, viene fatto in questi giorni come possibile assessore nella nuova giunta Crocetta, su indicazione dei Drs, in particolare del deputato catanese Marco Forzese.
Per l’assessore Marino la scelta dell’Irsap è di “assoluta gravità” e lo ha scritto in una nota, messa a protocollo e trasmessa venerdì scorso al presidente Rosario Crocetta. Appena il giorno prima, Marino aveva dato notizia della maxi-richiesta di risarcimento danni fatta dall’assessorato, per 500 milioni di euro, alle associazioni temporanee d’impresa (Ati) che avrebbero dovuto costruire i quattro termovalorizzatori, progetto poi bloccato in autotutela dall’ex governo Lombardo, e che secondo l’ex pm avrebbe impedito “alla Regione siciliana di dotarsi del delineato sistema di chiusura del ciclo di gestione integrata dei rifiuti”.
Sintesi della vicenda: l’Asi era socio minoritario della Pea Scpa, l’Ati che avrebbe dovuto realizzare il termovalorizzatore a Palermo. Marino segnala che la decisione dell’Irsap di proseguire il giudizio avviato nel 2009 “risale a una determinazione del 31 ottobre del 2013”. “A tale data – scrive Marino – erano già note da circa sei mesi le sentenze del 7/14 maggio 2013 con le quali il Tar Sicilia aveva accertato che l’appalto in questione era viziato da un accordo illecito in danno della Regione, ‘preconfezionato a tavolino’, lo definisce il giudice amministrativo”. Inoltre “da circa 4 anni erano note le valutazioni, in termini di nullità dei contratti di appalto per la realizzazione dei termovalorizzatori, scaturenti da adombrate ipotesi di infiltrazione della criminalità organizzata”.
Secondo l’assessore “dunque era lecito attendersi che l’Irsap, recedendo dalla precedente attività avviasse autonoma azione risarcitoria a fianco della Regione siciliana e contro la Palermo Energia Ambiente”. Marino quindi considera “necessario un chiarimento delle ragioni sottese alla scelta dell’Irsap, che appaiono in immediato, evidente ed irredimibile conflitto con le scelte di tutela della legalità su cui si fonda l’azione di questo governo regionale”.
Nella costituzione in giudizio, l’avvocato Fiumefreddo che l’Asi “nella complessa materia sul progetto dei termovalorizzatori, ha solo messo a disposizione i terreni su cui sorgere l’impianto”. “Alcuna colpa o responsabilità – sostiene il legale – può essere irrogata al presente terzo chiamato, ma anzi per esclusiva responsabilità di altri, il Consorzio Asi di Palermo ha subito danni e perdite per le vicende oggetto del procedimento e per il mancato incasso di quanto dovuto a causa dell’utilizzo dell’area di sua proprietà”. Il legale chiede dunque la condanna dell’assessorato all’Energia, subentrato all’Arra, “al pagamento dei costi e dei danni subiti dal Consorzio Asi nella misura che sarà determinata in corso di causa”.

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