Cracolici attacca Crocetta con Pd e Udc ai ferri corti - QdS

Cracolici attacca Crocetta con Pd e Udc ai ferri corti

Raffaella Pessina

Cracolici attacca Crocetta con Pd e Udc ai ferri corti

venerdì 11 Aprile 2014

Nomine alle elezioni europee acuiscono la profonda frattura tra i democratici. Deputato escluso: “Vendetta tipica dei regimi non democratici”

La frattura all’interno del Pd siciliano è diventata insanabile e già i primi effetti si sono visti con le nomine della nuova giunta da parte del governatore Crocetta, che fa parte della corrente renziana di Davide Faraone. Il secondo effetto lo si è visto con le nomine di coloro che correranno per il Partito democratico alle elezioni europee. L’esclusione più eccellente è stata quella di Antonello Cracolici, il quale non intende tacere sulla vicenda.
 
"Io sono vittima di Crocetta e di una manovra di cui era parte anche Lumia (Beppe, senatore del Pd ndr), di una vendetta tipica dei regimi non democratici – ha detto Cracolici – Il presidente ha tentato di esercitare un dominio per affermare la sua visione e le sue scelte con prepotenza dentro il Pd. Lo scontro va oltre le persone- ha affermato Carcolici – perchè oppone chi ha una considerazione seria e rigorosa della politica, del partito e dell’esercizio del governo e chi vuole affermare la logica di una giostra nella quale si sale e si scende per convenienze. La candidatura di Lumia è maturata, ad esempio, dentro un mercimonio. Rispetto a tutto ciò siamo pronti a una dura opposizione".
 
Cracolici ha annunciato un atteggiamento intransigente nei confronti dell’esecutivo guidato da Rosario Crocetta. "All’Ars – ha detto – valuteremo i provvedimenti della giunta e se saranno convincenti li faremo passare, altrimenti li bloccheremo". La situazione all’Ars è piuttosto critica perchè ben 9 deputati su 18 sono sulle posizioni di Cracolici. Lo stesso dissidente però ha tenuto a precisare che non prevede di dividere il partito con una scissione. La frattura certamente non aiuta la ricomposizione di quella maggioranza che fino ad ora, seppure con grande difficoltà, era riuscita a mantenere la governabilità, appoggiando le scelte di Crocetta.
 
La circostanza viene sottolineata da Cracolici che ha detto che “Il governo così com’è, non ce la può fare e il modello che ha messo su lo isola. Non può mettere insieme, esemplificando, Ingroia e Fiumefreddo, esponente di punta del Mpa di Lombardo". E prosegue dicendo che"questo è il governo non delle correnti, ma delle sottocorrenti, in cui Crocetta ha persino stabilito chi fa parte di un certo partito. La Sgarlata che era Megafono, a esempio, è diventata Pd, Fiumefreddo un Drs. Fa parte del processo di mistificazione messo in atto da Crocetta".
 
Ma non è solo il Partito democratico ad avere problemi con Crocetta, fratturandosi al suo interno. Anche nell’Udc è scoppiata una rivolta da parte di alcuni componenti che non si riconoscono nei due assessori Valenti e Torrisi, nominati dal Governatore. In una nota dai toni duri, il capogruppo Lillo Firetto, e i deputati Nino Dina, Mimmo Turano, e Margherita La Rocca Ruvolo affermano che "Nella proposizione dei due assessori, computati all’Udc, sono state gravemente violate nel nostro partito le regole democratiche poste alla base di un sistema che garantisce la rappresentanza e la corretta costruzione delle decisioni e delle scelte.
 
I due assessori Valenti e Torrisi non risulta siano stati individuati dal gruppo parlamentare all’uopo riunito. Il rischio concreto è che Valenti e Torrisi possano rappresentare solo se stessi, non rappresentando sicuramente l’area occidentale della Sicilia con le province di Palermo, Trapani ed Agrigento, con gravi ricadute politiche ed elettorali anche in vista delle prossime elezioni europee. Riteniamo, pertanto, di non potere garantire la maggioranza a sostegno del governo Crocetta in presenza di esponenti dell’Udc non rappresentativi del gruppo parlamentare".

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