Ora la Giunta c’è manca l’azione - QdS

Ora la Giunta c’è manca l’azione

Carlo Alberto Tregua

Ora la Giunta c’è manca l’azione

venerdì 11 Aprile 2014

Regione immobile e inconsistente

Nella notte fra lunedì e martedì, Crocetta ha partorito la Giunta numero due, con sei assessori confermati (Lucia Borsellino, Linda Vancheri, Patrizia Valenti, Michela Stancheris, Nelli Scilabra e Mariarita Sgarlata) e sei nuovi (Roberto Agnello, Antonio Fiumefreddo, Nico Torrisi, Giuseppe Bruno, Paolo Ezechia Reale), cui assegnare le deleghe. Ma la sinistra cuperliana del Pd, rappresentata in Sicilia dal giovane Raciti, non è d’accordo e ha trasferito alla propria Direzione nazionale la palla.
Ai siciliani, tutti questi giochetti di Palazzo non interessano né punto né poco. Ai siciliani interessa un presidente e una Giunta che governino, un’Assemblea regionale che approvi le leggi per pagare le imprese e fare le riforme urgenti. Ai siciliani interessa una burocrazia che emetta i provvedimenti in trenta giorni, se non negati nello stesso termine. Ai siciliani interessa il taglio chirurgico di tutte le spese improduttive e clientelari, senza intaccare i veri servizi. E, con le risorse risparmiate attivare subito i seguenti piani.
 
Sono: per l’agricoltura, la linea del legno, l’agroenergia, la zootecnia e i prodotti biologici; per l’industria, il rafforzamento del tessuto delle piccole e medie imprese, anche cooperative; per il turismo, la messa a profitto dell’immenso tesoro di beni paesaggistici, archeologici, culturali, nonché la ristrutturazione degli 829 borghi, la Disneyland siciliana (4 mln di turisti); per il territorio, il piano antisismico regionale per la messa in sicurezza di 1,3 milioni di immobili ed il piano di riassetto idrogeologico del territorio; per le infrastrutture, materiali e immateriali, il piano stradale, autostradale, ferroviario, portuale, aeroportuale e interportuale; e via elencando.
Attuando questi piani, in tempi brucianti, si possono attivare duecentomila posti di lavoro e fare lavorare oltre diecimila imprese, puntando ad un aumento di un punto del Pil siciliano.
Come si vede, cosa fare è noto, bisogna avere la voglia, la capacità e l’onestà di farlo, non facendosi invischiare in quei giochetti che danneggiano i siciliani e che ormai durano da qualche decennio.
Se si accertasse l’incapacità della Giunta di governo e dell’Assemblea di fare quanto precede, sarebbe opportuno che la Regione venisse commissariata.
 
Finalmente anche il quotidiano La Sicilia ha preso posizione: “La Regione degli onnipotenti” di giovedi 20 febbraio; “Alla Regione fallimento della Giunta” di domenica 9 marzo; “Renzi corre, Crocetta è impantanato” di domenica 6 aprile. Il bravo editorialista, Domenico Tempio, ha messo anche lui il dito sulla piaga. Dice che Crocetta in confronto a Renzi sembra un parruccone vecchia maniera.
I nostri editoriali, da oltre un anno, ribadiscono che in Sicilia ci vuole un Renzi, con la sua determinazione, con la sua rapidità di azione, con la sua svizzera puntualità nell’attivare la tabella di marcia.
La palude in cui si trova la Regione, impestata da miriadi di parassiti, è una situazione che non può durare perché trascina verso il basso tutta la popolazione e quel che resta di un sistema produttivo che ha avuto i suoi anni di fulgore. Se il presidente non è capace di condurre lo sviluppo, vada subito a casa.

In questo caso, ben venga il commissariamento della Regione. Lo chiede Piero Agen, presidente di Confcommercio Rete Imprese Sicilia; lo chiede Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia; lo chiede Michele Pagliaro, neo seggretario regionale della Cgil, che lo ha ribadito nella seconda riunione della nostra Campagna etica 2014 a Palermo, nella Sala Gialla dell’Ars sabato 5 aprile; lo chiede Leoluca Orlando, presidente Anci Sicilia e sindaco di Palermo, anche nel corso del nostro forum pubblicato lo stesso giorno. Ma lo chiedono tutti i siciliani che non ne possono più di questa situazione piatta e senza prospettive.
I nuovi mandarini, come chiama i dirigenti Matteo Renzi, bloccano i tagli e difendono la loro posizione privilegiata. Papa Francesco ha chiamato a raccolta 500 politici e li ha rimproverati aspramente ammonendoli a combattere la corruzione anche al loro interno.
Sprechi e superstipendi dei dirigenti regionali, compensi di amministratori e revisori delle partecipate regionali e comunali, sessantamila privilegiati perché raccomandati entrati nella Pa senza concorso vadano emarginati. Ora e subito. Largo a talenti e meritevoli.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017