Pubblicità sessiste invadono nuovamente la città di Catania - QdS

Pubblicità sessiste invadono nuovamente la città di Catania

Desiree Miranda

Pubblicità sessiste invadono nuovamente la città di Catania

martedì 15 Aprile 2014

L’assessore alle Pari opportunità: “Oscurati una decina di manifesti, ma è difficile individuarli”. Il sindaco Bianco: “Il messaggio è diseducativo e denigra la persona”

CATANIA – Tornano in città a fare bella mostra di sé alcuni cartelloni pubblicitari discriminanti per genere e scatta subito la corsa alla loro copertura. Questi infatti vanno contro le due ordinanze (una comunale e una provinciale) entrate in vigore già da diversi mesi, che ne vietano l’affissione in città perché considerati offensivi della dignità altrui, soprattutto delle donne.
 
Gigantografie di sei metri per tre mettono in bella mostra solo alcune parti del corpo della donna quasi a significare che sono queste le uniche cose importanti. Diverse e per diversi prodotti le pubblicità discriminanti, ma è una in particolare, quella di una nota marca di assorbenti intimi, a suscitare i maggiori clamori. “Ti piacerebbe un corpo così? Te lo pago io!” si legge sui grandi cartelli. L’invito è quello di comprare il prodotto e conservare le prove d’acquisto,  come si legge sui grandi cartelloni, al fine di avere un intervento di chirurgia plastica a spese del marchio.
 
“Un’occasione da non perdere per avere il look che hai sempre sognato”, continua lo slogan. “Un messaggio profondamente diseducativo – lo considera il sindaco di Catania Enzo Bianco – oltre che offensivo della persona umana e in particolare, in questo caso, della donna. Non è soltanto un problema di cattivo gusto, è davvero incredibile che si possano far passare certi concetti che degradano la dignità della persona", aggiunge. Una decina i manifesti che al momento sono stati oscurati in città, “ma sembra invasa, è come lottar contro i mulini a vento”, afferma l’assessore alle pari opportunità Valentina Scialfa che sottolinea la difficoltà nell’individuare i cartelli per poi coprirli.
 
Anche da parte dell’amministrazione provinciale si sono attivati alcuni mesi fa per cercare di limitare la diffusione di messaggi pubblicitari capaci di veicolare un messaggio di disparità e discriminazione nei confronti delle donne e il Cug, il Comitato unico di garanzia, ringrazia tutti coloro che stanno collaborando per contrastare tale diffusione pubblicitaria.
 
“Finalmente, i cittadini hanno avuto modo di esprimere, ad un referente istituzionale, la loro indignazione per rappresentazioni degradanti ed offensive della dignità della persona. Ci sembra perciò doveroso ringraziare  quei cittadini che, con senso civico, hanno denunciato volgari messaggi pubblicitari che, falsificando l’identità di genere femminile, propongono alle donne, come occasione massima di felicità, l’aspirazione a costruire un corpo ad uso e consumo del piacere maschile”.

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