Quando l’individuo si sostituisce al cittadino - QdS

Quando l’individuo si sostituisce al cittadino

Carlo Alberto Tregua

Quando l’individuo si sostituisce al cittadino

mercoledì 16 Aprile 2014
Alexis De Tocqueville (1805-1859) sosteneva che i cittadini devono comportarsi come tali, subordinando la loro condizione di individui. L’individuo, infatti, è normalmente egoista e pensa a sé stesso. Il cittadino, invece, è consapevole di essere membro di una collettività, di agire nel sociale e di operare prima nell’interesse generale e, subordinatamente, come individuo. Il guaio è che spesso qualcuno di noi si dimentica di essere cittadino e si comporta come qualsiasi altro animale: segue l’istinto, corre per agguantare una preda, corre per non divenirepreda, insomma,nonvadietro alla ragione e nemmeno all’educazione. Per comportarsi da cittadino, l’individuo deve sapere, deve conoscere, deve informarsi. Per ciò ha bisogno di letture, di confrontarsi con gli altri su temi seri e non fatui, di riflettere molto per cercare di capire quali sono imeccanismidella vita equelli che tengono insieme lepersone.

Fare parte di una collettività significa avere la responsabilità personale, seppur parziale, della collettività stessa. essuno dovrebbe pensare principalmente di tenere pulita la propria casa se prima non contribuisce a tenere pulito ilmarciapiede antistante e lastrada chevi sta sotto. Se tutti si comportassero in questo modo, si innesterebbe un processo virtuoso secondo il quale chi dà agli altri, in un percorso automatico, alla fine, riceve dagli altri senza nulla chiedere. Èproprio suldare che sidovrebbero fondare i comportamenti dei membri di una collettività, cioé dei cittadini. on solo sul dare, ma anche sul fare, secondo una tabella di marcia basata sulle realizzazioni e sulledateperrealizzarle. La concretezza delle azioni di ogni cittadino viene riassunta da quella parte di essi che ricevono ilmandato per andarli a rappresentare all’internodelle Istituzioni. Ed è proprio nelle Istituzioni che si vede la valentia o l’ignavia di quei cittadini che le devono governare. Sono valenti se valutano, scelgono, decidono e agiscono.Sono ignavi se si impaludano, rinviano, prendono scusepernonfare, gabellando coloro che glihannodato i suffragi,mentendo conpromessevane.

 
È inutile girarci intorno. on è facilitando la contrattualistica che le imprese aumenteranno l’assunzione di dipendenti,ma occorre ripristinare le corrette condizioni di mercato, per fare inmodo che gli imprenditori possano aumentare il loro fatturato con nuovi piani d’investimento per i qualioccorrenuovamanodopera. Insomma, bisogna dare carburante al motore dello sviluppo, in modo che acceleri la velocità delle ruote del veicolo Italia. La timida mossa di mettere 80 euro in busta paga dei dipendenti è un segno di buona volontà manonlasoluzione. Essa, invece, deve essere affrontata drasticamente riducendo di almeno un terzo l’indebito cuneo fiscale. Tradotto in numeri: un dipendente costa al datore di lavoro (pubblico o privato) 2.600 euro al mese, ma ne percepisce 1.300; se il cuneo fosse ridotto di un terzo, il costo resterebbe 2.600 euroma ildipendentenepercepirebbe 1.700 con ovvia positiva conseguenza per consumi e benessere dellostesso.

Come si riduce il cuneo fiscale?Tagliando di alcuni punti le aliquote fiscali del 20, 23 e 27% e le aliquote previdenziali di tre punti. Ovviamenteper fare leduemanovre occorre tagliare 20 miliardi di spesa pubblica nel primo caso emettere in cassa integrazione almeno un sesto dei pubblici dipendenti (a 800 euro al mese) dimodo che l’onere per l’Inps possadiminuire. Come si vede le soluzioni ci sono permettere inmoto il Paese.Ma non bastano.Occorre diminuire le imposte sull’energia e, dall’altra parte, promuovere fortemente le fonti rinnovabili, per renderla piu competitiva. E serve, punto principale, azzerare la burocrazia, inmodo da consentire che tutti i provvedimenti richiesti da cittadini e imprese s’intendano approvati, se no negati entro 30 giorni, dalla data dell’istanza, da formularsi esclusivamente per Pec (Posta elettronicacertificata). Renzi ha detto che ilMediterraneo deve diventare il cuore dell’Europa: obiettivo lontano. Ma anche su questo bisogna lavorare intensamente perraggiungerlo.

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