Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, per coprire le opere in fase di progettazione e quelle in esecuzione servono 11 mld. Senza il Ponte sullo Stretto l’alta velocità diventa una spesa quasi inutile
PALERMO – Sul futuro infrastrutturale della Sicilia ci sono, al momento, due certezze che sono irrimediabilmente collegate: l’addio al Ponte sullo Stretto e la necessità di collegare i futuri nodi del trasporto con lo sviluppo del corridoio Helsinki-La Valletta. I piani della Regione e del governo, e dei principali attori del settore come Rfi e Anas, si muovono, pertanto, in questa direzione anche se, senza la sua infrastruttura principe, l’Isola resterà comunque sempre monca rispetto a un progetto di continuità territoriale in grado di coniugare continuità territoriale e sviluppo.
Nei prossimi anni, forse decenni, sull’Isola pioveranno, tra progetti già finanziati e in attesa di finanziamento, oltre dieci miliardi di euro, eppure ci sarà sempre quel buco sullo Stretto a frenare un piano dei trasporti che ci liberi dalla nostra marginalità.