Blindato il Dl Lavoro, si va al voto di fiducia - QdS

Blindato il Dl Lavoro, si va al voto di fiducia

redazione

Blindato il Dl Lavoro, si va al voto di fiducia

mercoledì 23 Aprile 2014

Scontro nella maggioranza su apprendistato e numero di contratti a termine

ROMA – Il governo costretto a mettere la fiducia sul decreto lavoro. La decisione è stata formalizzata dopo il vertice di maggioranza convocato in extremis ieri in tarda mattinata e a cui hanno partecipato anche i ministri Giuliano Poletti e Maria Elena Boschi. Quest’ultima, in qualità di ministro dei Rapporti per il Parlamento, ha dato l’annuncio: "A nome del governo pongo la questione di fiducia sull’approvazione senza emendamenti del dl nel testo della commissione". La fiducia vedrà il voto positivo dell’Ncd, nonostante lo scontro tra i vertici del partito di Alfano e i dem. "Voteremo la fiducia al governo riformista di Renzi e Poletti, ma non rinunciamo alla nostra battaglia in Senato, sicuri di una mediazione", hanno spiegato Maurizio Sacconi e Nunzia di Girolamo. Sul decreto lavoro al Senato "si continuerà a discutere, naturalmente", ha confermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Poco prima si era tenuto a Montecitorio un vertice tra governo e componenti della maggioranza che aveva lasciato distanti i partiti di maggioranza, portando il governo alla scelta del voto di fiducia. Al vertice, convocato alle 12.30, erano presenti tra gli altri, con i capigruppo della coalizione, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi e il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano. Al summit non ha partecipato il premier Matteo Renzi, impegnato a palazzo Chigi con il sottosegretario Delrio sul dossier dei fondi europei.
Critiche al dl arrivano da Fi. "La maggioranza sta dimostrando tutte le sue contraddizioni in uno dei passaggi fondamentali vantati da questo governo. È ricattata costantemente dalle minoranze più nostalgiche e tradizionali del Pd", ha dichiarato il capogruppo degli azzurri al Senato Paolo Romani. "Continuiamo ad assistere sbigottiti all’incartamento interno al Pd e tra Pd e Ncd sul dl lavoro. E’ incredibile e indecente che i partiti che si sono autoproclamati salvatori del Paese non abbiano le idee chiare su come affrontare il primo e più urgente dramma vissuto dagli italiani. Forza Italia non ci sta. Agli italiani che hanno perso fiducia diciamo: non vi lasceremo soli. Dobbiamo reagire", ha aggiunto la deputata di Fi Daniela Santanché.
Le critiche al Governo sul decreto Irpef sono frutto soprattutto della campagna elettorale, ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervendendo a Radio Anch’io. "Siamo in campagna elettorale e chi non è nel governo spara sul governo. Non sono un ministro politico, ma anch’io queste cose le capisco", ha aggiunto Padoan. La situazione finanziaria del nostro paese è solida", ha spiegato il ministro: "L’obiettivo del governo è completare il consolidamento fiscale che in Italia è molto più avanti che in altri Paesi". Le banche concederanno credito, nonostante le tasse. "Sono convinto che le banche faranno il loro lavoro, che è dare credito all’economia, cosa che è e nel loro interesse, perché così fanno profitti e se l’economia riprende anche le banche ne beneficiano", spiega ancora il titolare dell’Economia. La rivalutazione sulla tassazione delle banche, aggiunge, "andava operata".

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