Sbarchi immigrati, situazione insostenibile - QdS

Sbarchi immigrati, situazione insostenibile

Serena Giovanna Grasso

Sbarchi immigrati, situazione insostenibile

giovedì 24 Aprile 2014

Nicolini, sindaco di Lampedusa: “Necessario che l’iniziativa continui sulla terra ferma, all’occorrenza aprire le caserme all’accoglienza”. Così si supererà il record di 62 mila migranti del 2011. Nove mln € al mese per l’operazione Mare nostrum

PALERMO – Il buon tempo e il mare piatto e calmo hanno nuovamente incoraggiato i “viaggi della speranza”. Si parla di un numero che supera abbondantemente le 1.300 unità di migranti approdati sulle coste dell’Isola in appena tre giorni, tra la domenica di Pasqua e martedì.
Oltre 20.000 in cerca di speranza.
Numero che fa arrivare a quota 20.700 gli immigrati arrivati in Italia dall’inizio dell’anno. Cifra davvero esorbitante, in particolar modo se si tiene a mente che nello stesso periodo dell’anno scorso gli immigrati sopraggiunti sulle coste della Penisola rappresentavano poco più del 10% del totale odierno (2.500). Numero che si appresta a competere con il record conquistato nel 2011 in seguito alle primavere arabe, anno in cui arrivarono circa 62 mila migranti.
L’operazione Mare nostrum.
Nessuno può dire se questo mezzo record targato 2014 si sarebbe verificato negli stessi termini se non fosse stato varato il progetto “Mare nostrum”, o se al contrario si sarebbero contati molti, anzi troppi dispersi o Dio sa che cosa. Quel che però è certo è che sono stati 19 mila gli extracomunitari portati in salvo dall’iniziativa concepita consequenzialmente al 3 ottobre 2013, data tristemente nota per la morte di oltre 300 migranti a bordo di quella carretta del mare naufragata e incendiata a poche miglia da Lampedusa.
Anche gli ultimi 1.349 migranti sbarcati in questi giorni rientrano in questo progetto: oltre ottocento sono stati salvati alla vigilia di Pasqua mentre erano alla deriva sue due barconi che rischiavano di affondare; altri 321 sono stati raccolti dall’ammiraglia della flotta italiana (la nave San Giorgio) nel canale di Sicilia e 200 sono sopraggiunti martedì 22. Ma come dichiarato dal ministero dell’Interno, Angelino Alfano, di fronte al Comitato Schengen, l’operazione costa oltre 9 milioni di euro al mese. Dunque, è indispensabile un ulteriore concorso dell’Europa.
Non mancano, comunque, le polemiche come quella mossa da Roberto Maroni (Lega) il quale ha dichiarato: “Mare Nostrum è un irresistibile richiamo per i clandestini. L’operazione è un fallimento per tutti: per i profughi, trattati come carne da macello, per il Governo italiano, che ha di fatto messo a disposizione lo strumento ideale per permettere a questi criminali di organizzare al meglio i loro sporchi traffici e per un’Europa sempre sorda e lontana”. Alla Lega arriva l’appoggio di Forza Italia, con Gasparri che chiede di “bloccare subito un’operazione demenziale” in cui l’Italia è “di fatto complice dei mercanti di morte”. “Siamo ormai alla farsa – aggiunge – con la segnalazione delle partenze da parte degli scafisti stessi che fa scattare l’intervento delle navi italiane che portano da noi quantità sterminate di clandestini”.
Benvenuti… all’inferno.
Se da una parte possiamo vantare i prodigiosi risultati raggiunti grazie all’iniziativa, dall’altra non possiamo negare che i migranti una volta sbarcati sulle coste italiane si ritrovano di fronte un sistema di accoglienza del tutto carente, assimilabile quasi ad un campo di concentramento. Infatti, a dispetto dell’immagine dell’Italia come una sorta di America delle opportunità di inizio novecento, è diamtralmente opposto lo scenario con il quale dovranno confrontarsi. I centri di accoglienza sono al collasso: vedi il Cara di Mineo tarato per una capienza massima di 2.000 unità, ma che in realtà ne ospita esattamente il doppio, vedi il centro di accoglienza di Pozzallo, un capannone industriale con le finestre oscurate, che potrebbe contenere un massimo di 180 migranti, ma dove invero ne sono presenti oltre 300.
Le proposte del sindaco di Lampedusa.
Proprio relativamente alla materia accoglienza si è espressa Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, avanzando una serie di proposte.
“Il Papa ha detto di aprire i conventi. Noi diciamo di aprire le caserme, tanti edifici pubblici – ha dichiarato la Nicolini al Corriere della sera – e di non considerare centri di accoglienza lager da 4 mila posti come il Cara di Mineo che serve per garantire milioni di euro ai privati”. Ma l’idea del sindaco va oltre, la quale continua affermando: “Occorre un ‘Mare nostrum 2’ sulla terraferma e sulle due coste. Qui da noi non abbiamo più dei veri centri accoglienza. È saltato tutto. Né quello di Lampedusa potrà risolvere i problemi perché, non appena finiranno i lavori di ristrutturazione e riaprirà, avremo appena 450 posti. Declassati da 800 a 450. E quindi bisogna ripensare ad una strategia completa. Con navi che non debbono salvare i migranti in mezzo al mare, ma che debbono farli salire a bordo nei porti di Tripoli o di altre città africane dopo una selezione, tagliando così il business dei trafficanti. Bisogna aprire un canale umanitario in Siria che  coordini il Paese con l’Europa intera’’.
Vedi l’Italia e scappa.
Come anticipato, sono davvero pochi coloro i quali credono di trovare la fortuna in Italia. I più considerano lo Stivale come una terra di passaggio. Ed è proprio per questo motivo che numerosi immigrati fuggono, evitando il riconoscimento ed evitando altresì di incappare nei tempi lunghissimi a cui vengono condannati dalla burocrazia italiana. Molti altri intingono i polpastrelli nella vernice, in modo che le impronte digitali non risultino leggibili e riconoscibili. Degli sbarchi degli ultimi giorni sono in oltre 300 a mancare all’appello. Ospitati dall’ex centro di sperimentazione agricola della Regione siciliana “San Pietro”, struttura tra Comiso e Ragusa allestita per fare fronte, si sono dileguati. Le capitali del Nord Europa sono le mete più gettonate.
Se fossimo capaci di attrarli e trattenerli, gli immigranti costituirebbero una grande risorsa. Innanzitutto permetterebbero l’abbassamento dell’età media, cosa che già rendono possibile, in una popolazione che sta progressivamente invecchiando.
I nuovi schiavi.
In secondo luogo, non è da sottovalutare il pericolo che corrono con la loro fuga, diventando troppo facile preda della criminalità organizzata, facilitando così la tratta di persone e la riduzione in schiavitù. Troppi sono i minori da annoverare purtroppo tra questi. Come denunciato da Save the children. “I rischi ai quali questi ragazzi e queste ragazze si espongono sono enormi: possono diventare facile manovalanza per il lavoro nero, lo sfruttamento sessuale, la criminalità” spiega Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Secondo i dati raccolti dall’organizzazione, degli oltre 800 minori non accompagnati arrivati via mare a Porto Empedocle, Catania e Augusta tra il 9 e il 14 aprile, almeno 500 sono scappati dalle strutture di prima accoglienza dove erano stati condotti. Si tratta, per la maggior parte, di ragazzi eritrei, somali ed egiziani, che si aggiungono alle altre centinaia arrivati nelle settimane e mesi scorsi anche dalla Siria, per un totale di oltre 2.370 minori stranieri non accompagnati giunti dal primo gennaio ad oggi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017