Ictus cerebrale, in Italia 200 mila casi all’anno - QdS

Ictus cerebrale, in Italia 200 mila casi all’anno

Maria Francesca Fisichella

Ictus cerebrale, in Italia 200 mila casi all’anno

venerdì 25 Aprile 2014

In Sicilia insufficienti i 4 centri che offrono trattamento intravenoso e arterioso. Solo il 20% delle unità specializzate è presente al Sud

PALERMO – “L’ictus cerebrale è una malattia la cui incidenza è costantemente in crescita e rappresenta non solo una delle principali cause di mortalità, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, ma è la prima causa di disabilità permanente. Ad oggi, esistono delle strutture chiamate Stroke unit (Unità urgenza ictus), nelle quali tramite la terapia in fase acuta (somministrando un farmaco antitrombotico in vena entro quattro ore e mezza dall’esordio dei sintomi neurologici), il precoce trattamento riabilitativo e il tempestivo intervento nel risolvere eventuali complicanze, è possibile combattere questa malattia riducendo il livello di mortalità e invalidità, rispondendo in maniera efficace ad un’emergenza sempre più dilagante”.
 
A descrivere questo scenario, tanto chiaro quanto poco confortante, è Gianluca Lopez , medico-chirurgo, specialista in Neurologia, dirigente di I Livello presso la Uoc di Neurologia con Stroke unit dell’ospedale Civico – Arnas di Palermo oltre che presidente di Alice onlus Sicilia, ramo di Alice Italia onlus (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale) che ha dedicato il mese di aprile alla prevenzione. Un dato su tutti dovrebbe bastare a far riflettere: ogni sei secondi, nel mondo, una persona viene colpita da ictus, indipendentemente dall’età o dal sesso.
Nel nostro Paese a fronte di un fabbisogno stimato di oltre 300 unità cerebrovascolari (una ogni 200.000 abitanti), ne sono operative circa 160, l’80 per cento delle quali ubicate nelle regioni del settentrione d’Italia (addirittura nessuna unità si trova nel territorio di Napoli), dunque se già si parla di carenze al Nord, al Sud le criticità sono ancor più marcate. “Le unità emergenza ictus (stroke unit) possono essere di I, II e III livello; in Sicilia quelle di III livello, nelle quali oltre al trattamento endovenoso è possibile effettuare un trattamento intrarterioso, non riescono a rispondere alle esigenze dell’intera popolazione siciliana, dal momento che ve ne sono due a Palermo, una a Catania e una a Messina. Queste strutture necessitano di personale altamente specializzato, adeguatamente addestrato e soprattutto stabilizzato, al fine di rendere possibile la creazione di un team affiatato ed efficiente” spiega il presidente Lopez.
I numeri legati a questa patologia non ammettono “se o ma”: secondo i dati diffusi da Alice onlus vi sono circa 200.000 casi di ictus cerebrale l’anno in Italia, dei quali circa 4.200 colpiscono persone con meno di 45 anni e circa 930.000 persone portano gli effetti invalidanti di questa grave patologia. è a questo punto che entrano in gioco i costi sociali.
“L’ictus cerebrale è una vera e propria malattia sociale – sottolinea il presidente Lopez – che non colpisce soltanto il singolo individuo, ma un’intera famiglia viene inaspettatamente travolta dalla sua violenza. Ciò che accade è il totale sconvolgimento degli equilibri familiari, la necessità di riconfigurarsi attorno al cambiamento repentino che la patologia determina nel familiare colpito da ictus. Nella maggior parte dei casi il paziente infatti, di età spesso inferiore ai 65 anni, non solo non è più in grado di lavorare ma necessita anche di assistenza continua, ossia di un parente (care giver) che possa coadiuvare lo svolgimento di tutte le principali e basilari attività quotidiane – cambiamenti posturali, alimentazione, cure personali, assunzione di farmaci – e che si trova spesso costretto ad abbandonare le precedenti occupazioni, non potendo più provvedere ai bisogni della famiglia. L’ictus quindi rappresenta inevitabilmente un costo sociale spesso insostenibile, e un fattore di discriminazione tra chi può offrire al proprio caro un’assistenza adeguata e chi non ne ha le risorse”.
 

 
Alice onlus Sicilia ha indetto per il prossimo 27 aprile a Sciacca una giornata di informazione sulla malattia e screening gratuito
SCIACCA (AG) – Alice onlus Italia – associazione di volontariato libera e non lucrativa, formata da persone colpite da ictus, familiari, medici, personale addetto all’assistenza , riabilitazione e volontari – per sostenere le famiglie, sensibilizzare la popolazione, far conoscere i fattori di rischio, i segni clinici, l’importanza della tempestività dei soccorsi, gli esiti della malattia, l’imprescindibilità della prevenzione promuove sul territorio nazionale incontri e manifestazioni, volti anche a sfatare molti luoghi comuni, tra cui quello che l’ictus colpisca solo gli anziani e che chi ne viene colpito non può che essere tagliato fuori dal mondo del lavoro, mentre questo accade spesso non per oggettivi fattori clinici ma per ignoranza e pregiudizio di chi valuta l’eventuale “inabilità” dei pazienti.
Dal canto suo, in questo mese dedicato alla prevenzione, Alice onlus Sicilia coadiuverà un gruppo di studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza di Roma, originari di Sciacca, nell’organizzazione di una giornata di informazione sulla malattia e screening gratuito, che si svolgerà il prossimo 27 aprile a Sciacca (Ag), in Piazza Angelo Scandaliato dalle ore 9.00 alle 17.00. L’evento prevede: la misurazione dei valori di glicemia, pressione arteriosa, colesterolo e circonferenza vita; la compilazione di un questionario anonimo, nel quale riportare i relativi dati e le abitudini dei soggetti partecipanti; la lettura dei dati da parte dei medici specialisti dell’associazione “Alice Sicilia onlus” e l’immediata informazione ad ogni soggetto che si è sottoposto allo screening.

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