Leoluca Orlando insiste: la Sicilia va commissariata - QdS

Leoluca Orlando insiste: la Sicilia va commissariata

redazione

Leoluca Orlando insiste: la Sicilia va commissariata

lunedì 28 Aprile 2014

Sindaci siciliani in piazza il 5 maggio contro i tagli ai trasferimenti da parte di Stato e Regione. Il primo cittadino di Palermo durissimo con il governo Crocetta su Liberi Consorzi e sulla scelta di non confermare l'ex assessore all'Energia Marino

Commissariare la Regione siciliana, subito. È questo il pensiero di Leoluca Orlando che, senza ambage, chiede a Crocetta un passo indietro perché il baratro si fa sempre più vicino (sul tema ricordiamo ai nostri lettori di aver lanciato un sondaggio, cliccate qui per votare).
 
“Le istituzioni regionali stanno precipitando nell’abisso – ha tuonato il primo cittadino del Capoluogo dell’Isola – Al presidente Crocetta che dice di voler andare avanti dico: ‘Si fermi, c’è il precipizio’. Se fossi al suo posto chiederei il commissariamento della Regione".
Orlando ha mostrato le unghie durante la presentazione della protesta di sindaci e amministratori che il 5 maggio si ritroveranno a Palermo per un’Assemblea per affrontare i nodi della crisi degli enti locali, i rapporti con la Regione e per presentare un documento di proposte di riforma.
 
La protesta dei sindaci. Con lo slogan "Ogni euro tolto ai Comuni è un euro di tasse per i cittadini", stampato in un "avviso alla cittadinanza", i Comuni siciliani intendono fare quadrato contro i continui tagli ai trasferimenti da parte di Stato e Regione che "stanno mettendo in ginocchio le amministrazioni locali, con 190 comuni sopra i 5 mila abitanti non in grado di chiudere i bilanci".
 
Le proposte. Nel corso dell’assemblea in programma ai cantieri alla Zisa, sindaci e amministratori provenienti da ogni parte dell’Isola lanceranno ufficialmente il documento elaborato dall’Anci Sicilia "I comuni in dissesto tra riforme mancate ed il baratro finanziario": conterrà alcune proposte rivolte al governo e all’Assemblea regionale per cercare di riequilibrare un sistema che sta cadendo a pezzi.
 
Nave in gran tempesta. "I Comuni sono sostanzialmente tutti in dissesto, la Regione ci costringe a stare nell’incertezza perenne", ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presentando l’iniziativa del 5 maggio in conferenza stampa, assieme ai componenti dell’ufficio di presidenza dell’associazione. Orlando ha spiegato che la mobilitazione non ha un colore politico: "Noi abbiamo un solo partito di riferimento, i nostri Comuni". "Non possiamo farci travolgere dal sistema politico regionale che oggettivamente è imploso", ha aggiunto Orlando.
 
Il vice presidente dell’Anci, Paolo Amenta, ha ricordato che negli ultimi quattro anni il fondo per le autonomie lcali è passato da 900 a 400 milioni di euro, "e quest’anno – ha proseguito – c’è stato il capolavoro, il taglio di 100 mln in quota investimenti che ha effetto sulle rate dei mutui per l’ammortamento dei debiti con la conseguenza per i comuni di dovere trovare le risorse nei bilanci". Inoltre, la Regione non ha ancora pagato né l’ultimo trimestre del 2013 né il primo del 2014.
"I comuni non sono in condizione di approvare i bilanci di previsione per quest’anno – ha sottolineato Amenta – Ormai l’unica leva di finanziamento sono le imposte già ai massimi livelli come l’Imu, con le quali dobbiamo pagare i servizi e anche gli stipendi del personale".
 
Liberi Consorzi cosa? "In base alla legge regionale sulle Province, entro sei mesi i comuni devono aderire ai Liberi consorzi ma non sappiamo quali funzioni avranno. Come fanno allora i sindaci a scegliere? Se la legge avesse previsto per esempio la gestione dei rifiuti in capo ai Liberi consorzi, sarebbe stato agevole per un comune associarsi assieme al comune di Camporeale, dove c’è la discarica pubblica. Invece, nulla: finirà che fra sei mesi ci saranno ancora i commissari nelle Province e le discariche private continueranno a essere gestire in modo speculativo dagli imprenditori". Così il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, rispondendo ai cronisti. "Su questo c’è stata una grande polemica, ma alla fine l’unico a essere stato mandato via è stato l’ex assessore all’Energia Nicolò Marino, proprio perchè stava cercando la soluzione migliore", ha concluso Orlando.

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