Basta Scaldasedie, lavorare per obiettivi - QdS

Basta Scaldasedie, lavorare per obiettivi

Carlo Alberto Tregua

Basta Scaldasedie, lavorare per obiettivi

martedì 29 Aprile 2014

Dirigenti e dipendenti pubblici

La Santa crisi ha scoperto le inefficienze, le incapacità e la corruzione che si sono accumulate in decenni nelle pubbliche amministrazioni siciliane, regionale e comunali.
Prosciugandosi le risorse finanziarie si è tolto il sangue al parassitismo e al clientelismo oggetto delle nostre inchieste da decenni. Forse è più grave l’inefficienza e l’irresponsabilità di dirigenti e dipendenti siciliani rispetto alla corruzione, perché quest’ultima se scoperta può essere punita, le prime due, invece, non vengono scoperte perché non esiste il Piano aziendale di Regione e Comuni.
Per conseguenza, non sono indicati gli obiettivi e il carico di lavoro di ciascun dipendente pubblico, anche ai sensi del dlgs 29/93. Non sono determinate le figure professionali e le quantità necessarie a ciascun servizio, non sono verificati i risultati con gli obiettivi.
Chi lavora, bene o male, e chi non lavora, percepisce in ogni caso il proprio emolumento puntualmente, accreditato sui conti bancari ogni 27 del mese.

La questione è la seguente: chi percepisce un compenso nella pubblica amministrazione rende i servizi corrispondenti ai cittadini oppure no? Se non si va a misurare tale rendimento, dirigente per dirigente e dipendente per dipendente, si può tranquillamente affermare che i soldi pagati dai contribuenti a codesti dirigenti e dipendenti sono in parte non dovuti.
Infatti, l’onere della prova che tutti costoro rendono per quanto percepiscono è a carico degli stessi. Sono loro che devono dimostrare di avere meritato lo stipendio e di non averlo rubato. Sono loro che devono dare conto ai cittadini di quello che fanno, bene o male.
Sono loro che hanno il dovere etico e contrattuale di fare quello per cui sono stati assunti.
è proprio la mancanza di corrispondenza fra lavoro, tanto per passare il tempo, e lavoro efficiente che produca risultati, il grave vulnus delle pubbliche amministrazioni siciliane, regionale e comunali.
Gli assessori al ramo che si sono succeduti in questi decenni, hanno avuto, ed hanno, la gravissima responsabilità politica di non aver messo mano alla profonda riforma delle Pa, ribaltando l’attuale lassismo con il principio di organizzazione ed efficienza.

 
Basta Scaldasedie, basta gente che entra in uffici ove poi magari si mette a giocare con Internet, basta fannulloni e pelandroni che non hanno il senso del proprio dovere. è arrivato il momento di fare sul serio, di tenere nelle pubbliche amministrazioni esclusivamente dirigenti e dipendenti che servono i cittadini ed alla stessa. è venuto il tempo di mettere in cassa integrazione tutti quelli che esuberano rispetto al Piano aziendale prima indicato.
Presidente e assessori regionali, sindaci e assessori comunali, devono capire, una volta per tutte, che l’amministrazione pubblica è tecnicamente un’azienda di servizi senza scopo di lucro e come tale va gestita, sulla base di valori etici quali equità, merito e responsabilità, cui va aggiunta l’indispensabile dose di professionalità, senza parlare dell’onestà che costituisce una pre-condizione.
La fortuna della Sicilia è che vi sono centinaia di dirigenti pubblici molto bravi che non sfigurerebbero se lavorassero in aziende private; e migliaia di dipendenti pubblici onesti, puntuali e capaci, che onorano il loro lavoro.

Lo ripetiamo senza stancarci: i bravi e meritevoli debbono avere incarichi di responsabilità ed essere premiati; i disonesti e gli incapaci vanno cacciati. Se non si separano con chiarezza i primi dai secondi, continua a vincere la perniciosa situazione secondo la quale dirigenti e dipendenti sono tutti uguali. Non è vero. Anche in natura si forma la graduatoria fra i viventi, distinguendo chi vale da chi non vale.
Basta Scaldasedie, scrivevamo. Basta nullafacenti. Presidente e sindaci, mettete tutti costoro in cassa integrazione a 800 euro al mese. Si risparmieranno preziose risorse da destinare ad attività produttive, ricchezza e occupazione e si darà l’esempio di un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica siciliana basata sui valori. Non più sullo schifoso clientelismo che ha rovinato l’economia e la società siciliana.
Presidente e sindaci, abbiate il pudore della concretezza e del servizio, dimostrate di essere all’altezza dei suffragi dei cittadini che vi hanno eletto, siate consapevoli della grande responsabilità: rimettere la Sicilia sul binario della sviluppo e dell’occupazione vera.

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