Morti bianche, trend inarrestabile. Già 8 nei primi tre mesi del 2014 - QdS

Morti bianche, trend inarrestabile. Già 8 nei primi tre mesi del 2014

Michele Giuliano

Morti bianche, trend inarrestabile. Già 8 nei primi tre mesi del 2014

sabato 03 Maggio 2014

La Cgil lancia l’allarme: “Serve subito l’istituzione di una task force per monitorare il fenomeno”. L’edilizia resta il settore più a rischio: colpa della crisi che ha dilatato le ore di lavoro

PALERMO – In Sicilia sono otto i morti sul lavoro dall’inizio dell’anno alla fine di marzo, un numero che non include i decessi avvenuti durante gli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro. Numeri che vengono resi noti dalla Cgil siciliana che, a titolo simbolico, nella giornata mondiale per la salute e la sicurezza del lavoro, ha esposto nella sua sede regionale la bandiera listata a lutto per ricordare le morti bianche.
“Mentre la crisi economica sta inducendo un abbassamento dei livelli di sicurezza e un non puntuale rispetto delle normative – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro – si sconta una carenza del sistema dei  controlli”. Una situazione non sostenibile per Pagliaro che chiede al governo regionale l’istituzione di una task force sulla sicurezza sul lavoro: “L’obiettivo deve essere quello – aggiunge il leader siciliano della Camera del lavoro – in primo luogo di intensificare i controlli in tutti i settori. Altro passaggio fondamentale è la lotta senza quartiere lavoro nero, quello dove si annidano tutte le violazioni dei diritti a partire da quelli alla salute e alla sicurezza”.
Appena qualche settimana fa era stato il collega della Fillea Cgil, Franco Tarantino, a mettere in evidenza questa necessità: “Per la nuova giunta regionale – aveva precisato Tarantino – dovrà essere una delle priorità. I continui incidenti nel settore edile rendono infatti necessari interventi immediati sul fronte innanzitutto dei controlli”. Sono due gli operai edili che hanno perso la vita in questi ultimi giorni, uno a Palermo e uno a Agrigento. Secondo Tarantino la crisi ha fatto peggiorare la situazione sul piano della sicurezza: “Assistiamo infatti – osserva – all’aumento dei tempi di lavoro a parità di salario e al dilagare del lavoro nero e dell’illegalità, tutti elementi che incidono negativamente sugli standard di sicurezza”.
Il problema per il segretario della Fillea riguarda tutti i settori: “La task force che sollecitiamo – dice Tarantino – dovrebbe prendere in carico tutti i settori e puntare a intensificare i controlli in modo che leggi e regole per la sicurezza vengano rigorosamente rispettate dai datori di lavoro”.
Eppure numeri confortanti da parte dell’Inail erano stati illustrati nel dicembre scorso: dall’istituto nazionale era stato evidenziato che nel 2012 in Sicilia sono diminuite del 25 per cento le morti bianche: rispetto al 2011 sono stati registrati 44 incidenti mortali sul lavoro, 15 in meno rispetto all’anno precedente.

La guerra dei numeri
Esiste però di fondo, in tema di morti bianche, una guerra di numeri fra istituti che monitorano lo stesso fenomeno. In particolare l’Osservatorio indipendente di Bologna ha contestato i numeri forniti dall’Inail alla fine del 2013 sulla diminuzione delle morti bianche in Sicilia, organismo che monitora il fenomeno già da sei anni. “Mi dispiace ma ancora una volta sono costretto a dare altri dati sui morti sul lavoro – rileva Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna – non sono stati 31 i morti sui luoghi di lavoro in Sicilia ma 44, come posso documentare con dati alla mano. L’Inail deve specificare che le morti sul lavoro che divulga sono solo quelli dei propri assicurati e tante vittime non lo sono. Che poi tra i loro assicurati ci sia un calo, questo non lo posso sapere. A noi risultano in Sicilia 43 morti sui luoghi di lavoro nel 2011, contro i 44 del 2012. Quindi un seppur lieve aumento”.

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