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Catania – San Berillo: i sogni del sindaco tra arte, artigianato e turismo

Melania Tanteri

Catania – San Berillo: i sogni del sindaco tra arte, artigianato e turismo

martedì 06 Maggio 2014

Rilancio attraverso le botteghe e il social housing europeo. L’edificio comunale al volontariato. Le annose difficoltà di un quartiere alle prese con un’eterna riqualificazione

CATANIA – “Attendiamo da anni che venga riqualificato, ma chiediamo interventi inclusivi che mantengano l’esistente”. La pensano così i rappresentanti del Comitato San Berillo, storico quartiere centrale di Catania, sul quale l’amministrazione Bianco sembra avere progetti a breve e a lungo termine, per recuperarlo alla città e trasformarlo in un punto di attrazione culturale e turistico.
 
Occasione per discuterne è stato il sopralluogo della scorsa settimana quando l’assessore all’Urbanistica e al Decoro urbano, Salvo Di Salvo, ha accompagnato il sindaco, i rappresentanti delle associazioni di categoria e una nutrita rappresentanza di esponenti del Comitato tra le vie del rione, illustrando le iniziative per renderlo più decoroso (scerbamento, pulizia ordinaria) e le idee per farne un punto centrale dell’offerta culturale, e non solo, della città.
“L’ampia presenza dei rappresentanti del Comitato del Quartiere San Berillo e dei residenti – ha affermato l’assessore – ci rafforza nella convinzione di poter proficuamente operare in collaborazione per i progetti di riqualificazione urbanistica. Sono fermamente convinto che con queste premesse – ha aggiunto – l’amministrazione può ben lavorare per il rilancio di questa parte importante della città”.
L’idea prospettata dal primo cittadino ad associazioni e residenti è quella di dedicare parte dello storico quartiere all’artigianato e all’arte, rendendo le botteghe e i bassi piccole gallerie o laboratori e le abitazioni alloggi per gli studenti. “Bisogna risolvere prima le questioni più urgenti e delicate – ha evidenziato Bianco – e poi serve una prospettiva di rilancio di medio e lungo termine. Si cercherà di favorire la vocazione del rione con l’apertura di botteghe artigiane e artistiche – ha proseguito – incentivando la presenza degli studenti universitari, magari studiando la possibilità di canoni agevolati d’affitto. Ma non solo. Con i fondi Europei destinati al Social Housing – ha sottolineato – pensiamo di destinare l’immobile comunale all’interno del Vecchio San Berillo, che va restaurato, al volontariato per promuovere l’integrazione tra le varie realtà del quartiere, nel rispetto di chi già ci vive”. Interventi che potranno essere effettuati attraverso lo strumento del piano particolareggiato, dal momento che il Piano regolatore generale è ancora fermo nelle stanze di Palazzo degli Elefanti. “Il nostro orientamento – ha concluso Bianco – è anticipare, nel concreto e operativamente, tutto quello che va in questa direzione, senza aspettare l’approvazione del Piano”.
 
Ma le preoccupazioni rimangono elevate, non solo da parte delle associazioni di categoria le quali temono che i progetti di riqualificazione rimangano fermi al palo. Anche i residenti chiedono certezze, prima tra tutte che qualsiasi azione venga pensata su San Berillo, includa chi nel quartiere vive e opera da decenni. Comprese le operatrici del sesso e le comunità di stranieri che, da anni, sono gli unici custodi del rione.
“Tutto ciò che include le attività storiche e le strutture esistenti va benissimo – ha commentato Roberto Ferlito, rappresentante del Comitato. Quindi – ha aggiunto – se si mantengono questi punti fermi, tutte le azioni di riqualificazione all’interno ci stanno bene. L’importante è capire quali saranno le modalità per portare avanti quanto previsto”.

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