Doveva essere una Cittadella dello sport invece è il simbolo degli sprechi infiniti - QdS

Doveva essere una Cittadella dello sport invece è il simbolo degli sprechi infiniti

Michele Milazzo

Doveva essere una Cittadella dello sport invece è il simbolo degli sprechi infiniti

venerdì 09 Maggio 2014

40 anni di vergogna. La costruzione iniziò nel 1975 ma le strutture non furono utilizzate almeno fino agli anni ‘90, quando alcune società sportive vennero autorizzate ad allenarsi. Camporotondo: il Centro sportivo polivalente della Provincia è rimasto una cattedrale nel deserto

CAMPOROTONDO ETNEO (CT) – Scempio di denaro pubblico.Tutti quelli che hanno visto la fiction “come un delfino”, con Raul Bova, Barbara Bobulova, ed altri, regista Stefano Reali, trasmesso nel 2011 da Canale 5 si ricorderanno la scena del film, dove Raul Bova ed i ragazzi si allenavano dentro una piscina, vuota, piena di arbusti. Quella piscina si trova a Camporotondo Etneo, nel Centro Polisportivo provinciale di Catania, sperpero di milioni delle vecchie lire, mai portato a termine, abbandonato e ridotto a rudere.
 
Nino Rapisarda, sindaco di Camporotondo Etneo, ebbe a dire qualche anno addietro: “Mi vergogno di avere questo scempio nel mio territorio”. Ma ricostruiamo la storia del centro sportivo. Nell’anno 1975 su progetto dell’ingegnere Giuseppe Albanese, anche direttore dei lavori, iniziò la costruzione di quello che doveva, e poteva essere, una cittadella dello sport. Il progetto prevedeva una pista di pattinaggio a rotelle con tribuna, un campo di calcio, tre campi da tennis, una piscina olimpionica con trampolino, ed una piccola per bambini, spogliatoi, palestra, foresteria, per la gioia di tutti i praticanti di sport dei paesi limitrofi che pregustavano già la possibilità di usare un impianto così grande e completo. La costruzione andò avanti, fin quasi ad essere ultimata. Le condizioni erano queste: pista di pattinaggio con curve paraboliche, della lunghezza di metri 190, pavimento di cemento al quarzo scorrevole con pista centrale di metri 22×44. Questo impianto fu collaudato dal mitico Pippo Cantarella, siracusano vincitore di 15 titoli mondiali, e si poteva praticare pattinaggio, corsa, artistico e hockey su pista. Il tennis comprendeva tre campi ottimi per far gioco. Il campo di calcio doveva essere spianato. Nella piscina furono sistemati tutti i motori per riscaldare l’acqua, con gli agitatori d’onda. Poi, però, tutto fu abbandonato e lasciato in preda ai vandali che smontarono ed asportarono tutto quello che poterono.
Negli anni ‘90 si disse alla Provincia che sarebbero ripresi i lavori per ristrutturare gli impianti. Ma di lavori ne vennero fatti ben pochi: furono riparati gli infissi ed i tetti. Alla inaugurazione “si fa per dire”, dei lavori ci fu la classica passerella di politici, senatori della Repubblica, deputati al Parlamento italiano e siciliano, rappresentanti della Provincia e tanti ancora. Tutti con petto all’infuori per quello che si era, o non si era, realizzato. Dopo questi lavori l’allora assessore provinciale allo Sport Salvo Pace autorizzò diverse società sportive ad usufruire degli impianti, solo per allenamenti. Furono collocate delle persone a custodia. Per qualche anno si creò un movimento di sportivi praticanti.
 
Le società erano impegnate a tenere puliti gli impianti, soprattutto all’avanzare delle erbacce e piante infestanti. Al cambio di assessore, vennero revocate tutte le autorizzazioni e gli impianti vennero abbandonati. Oggi sono tutti in rovina, infestati da arbusti ed erbacce, fin dentro la piscina, depredati di tutto. Nell’aprile 2007 ci fu un tentativo di salvataggio. La Multisport Village di Franco Molino presentò alla Provincia e al Comune di Camporotondo un progetto redatto dagli ingegneri Salvatore Arrabito e Maurizio Schillaci. Il progetto prevedeva: miglioramento, implementazione, adeguamento degli impianti per ospitare importanti manifestazioni sportive. Inoltre si prospettava la costruzione di un complesso ricettivo, con 250 posti letto, anche per diversamente abili, ristorazione e ricreativo e il miglioramento della viabilità, con parcheggio multipiano per circa 500 posti auto.
Il progetto alla presentazione ebbe il beneplacido del sindaco di Camporotondo Etneo, Nino Rapisarda e dell’allora presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo. Il progetto “aborti” e venne eliminato. Il sindaco Rapisarda disse: “Con il presidente Lombardo abbiamo trattato per fare un project financing, facendo una delibera per eliminare la bruttura degli impianti sportivi provinciali lasciati in abbandono; ignoro il motivo per cui il progetto fu messo da parte”.

Comodato d’uso per 15 anni al Comune di Camporotondo

CAMPOROTONDO ETNEO (CT) – Sulla questione del Centro Polisportivo, abbiamo raccolto la dichiarazione del giovane sindaco di Camporotondo Etneo, eletto il 10 giugno 2013, Filippo Privitera, in presenza del presidente del Consiglio comunale, Giovanni Torrisi.
“La nostra amministrazione ha dato la massima disponobilità ai due commissari straordinari della Provincia di Catania, per dare una mano nella gestione del Polisportivo; come Comune abbiamo ottenuto dai commissari un affidamento in comodato per 15 anni, che ci consentirà di proporre alla nostra comunità non grandi progetti faraonici che non portano a nulla, ma un piccolo progetto con avviso pubblico, per gestire i tre campi da tennis, la pista di pattinaggio, il campo di calcio e la foresteria. Da escludere la piscina in quanto ci vorrebbe un grosso intervento – continua Privitera – mentre quello che stiamo facendo è aprire le porte del Polivalente, ripulirlo, utilizzarlo, dopo lo stato di abbandono spendendo pochissimi soldi”. Il presidente Torrisi riguardo ai campi di tennis, fa sapere di avere pronto il materiale necessario per renderli fruibili al più presto.

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