Emergenza lavoro per gli U30. Disoccupazione record al 46% - QdS

Emergenza lavoro per gli U30. Disoccupazione record al 46%

Michele Giuliano

Emergenza lavoro per gli U30. Disoccupazione record al 46%

martedì 13 Maggio 2014

Studio di ManagerItalia su dati Istat, Sicilia terza regione d’Italia per numero di disoccupati. Per il 2014 si stimano 265 milioni di euro per ammortizzatori in deroga

PALERMO – La Sicilia è la terza regione in Italia per tasso di disoccupazione. Una situazione che va diventando sempre più pesante alla luce soprattutto di una tensione sociale sempre più palpabile. ManagerItalia ha rielaborato i dati Istat facendo un quadro complessivo delle condizioni del mercato del lavoro e, neanche a dirlo, quello siciliano è tra i più problematici.
 
A conclusione del 2013 emerge con chiarezza che in Sicilia la disoccupazione affligge il 21 per cento della popolazione, e la percentuale sale vertiginosamente al 46 per cento per i giovani al di sotto dei trent’anni. Numeri impressionanti soprattutto se confrontati con quelli a livello nazionale, già di per sé abbastanza traumatici per via della crisi congiunturale che pare non risparmi davvero nessuno nella sua onda travolgente.
 
Eppure in Italia la media della disoccupazione è nettamente più bassa rispetto a quella siciliana: si arriva ad un picco del 12 per cento. A livello regionale poi si arriva a scendere ulteriormente nelle regioni settentrionali (5,5 per cento in Trentino e 7,6 per cento in Veneto).
A certificare questa crisi soprattutto siciliana la firma nei giorni scorsi tra la Regione siciliana e le parti sociali dell’intesa che proroga gli ammortizzatori per il 2014: oltre 211 milioni serviranno per mobilità in deroga (licenziamenti), più di 53 per la cassa integrazione in deroga (riservata alle aziende in crisi). Nel documento sottoscritto anche la sottolineatura dell’urgenza che il nuovo governo regionale convochi sindacati e imprese per affrontare il nodo delle emergenze dell’economia. Le parti, inoltre, auspicano che la giunta includa sotto l’ombrello degli ammortizzatori anche settori finora esclusi, quali la sanità privata e il trasporto pubblico locale.
Quanto ai dati, in base alle domande presentate finora ai nove Uffici provinciali del lavoro, il costo quantificato per il 2014, per ammortizzatori in deroga, ammonta a 265 milioni di euro di cui oltre 211 per mobilità in deroga e più di 53 per Cig in deroga.
 
L’inversione dell’ordine di grandezza consueto, tra i due istituti, “è un pesante indicatore della crisi – commenta la Cisl – ma è anche il drammatico risultato dell’assoluta assenza, finora, di politiche regionali di sviluppo”. Riguardo alle risorse, finora dal governo nazionale sono stati assegnati alla Sicilia, per quest’anno, appena 20 milioni. Il fabbisogno regionale attuale è di 265 milioni, numero destinato purtroppo a crescere secondo gli economisti.
“Ribadiamo l’esigenza – insiste la Cisl – che la Regione cofinanzi lo strumento, integrando fino a copertura quanto arriverà da Roma”. Hanno firmato l’accordo, per la Regione, la dirigente generale Anna Rosa Corsello e Francesca Garoffolo, dirigente responsabile. In questo contesto di crisi c’è anche un aspetto preoccupante da analizzare. La Cisl ha reso noto che nel 2013, sempre in Sicilia, sono state 4.072 le assunzioni con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, e 14.261 i rapporti di lavoro occasionali. Un fenomeno amplificato dall’eccessivo utilizzo delle Partite Iva individuali, non professionali, soprattutto nel settore dell’edilizia e aumenta a dismisura il lavoro nero in tutti i settori.
 


In 100.000 hanno perso il lavoro nel 2013
 
“E’ un momento drammatico quello attuale in Sicilia. In 100 mila quest’anno hanno perso il posto di lavoro e altri 200 mila, già in cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, sono a rischio. Non abbiamo nemmeno notizie rassicuranti per i 18 mila Lsu dei Comuni dell’Isola, che dovevano essere stabilizzati e che ancora una volta rischiano di finire in mezzo alla strada. I forestali, poi, non sanno ancora se potranno effettuare le giornate necessarie per accedere agli strumenti di sostegno al reddito mentre i circa 8 mila lavoratori della Formazione professionale sono senza stipendio da gennaio e, malgrado l’annunciata riforma, ancora senza alcuna certezza sul futuro”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che precisa: “Una situazione drammatica sottovalutata da quanti invece continuano a litigare per logiche interne e spartizioni di potere non capendo che chi vive di lavoro e stipendio non ne può più. Subito, quindi, risposte a tutte le emergenze a partire dal provvedimento di variazione di bilancio. Bisogna sbloccare i grandi investimenti e utilizzare le risorse Ue facendo ripartire l’economia e lo sviluppo”.

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