Quando la campanella suona in ospedale - QdS

Quando la campanella suona in ospedale

Elisa Latella

Quando la campanella suona in ospedale

giovedì 01 Ottobre 2009

La Costituzione italiana all’articolo 32 tutela il diritto alla salute, ma all’articolo 34 riconosce il diritto all’istruzione. In Sicilia tre scuole elementari a Palermo e una media a Catania per dare normalità ai piccoli degenti

PALERMO – In tutta Europa ci sono circa 500 scuole in ospedale; in Italia  se ne contano 83. Di queste tre circoli elementari  sono in Sicilia. Si tratta dei  due circoli didattici di Catania, “Diaz” e “Deledda” e del circolo didattico di Palermo “Nuccio”; c’è poi per la scuola media la “Doria” di Catania.
La prolungata degenza ospedaliera, se per una persona adulta è un’esperienza pesante, per un bambino determina uno sconvolgimento nel periodo in cui cominciano le relazioni sociali e lo obbliga ad una situazione completamente nuova a cui  deve forzatamente adattarsi. Lo stesso vale per un adolescente. E allora “la scuola in ospedale” ha il compito di ridurre le distanze tra la corsia e quel mondo che è rimasto  fuori dalla porta, fatto di libri, di giochi, di risate e di litigi con i compagni di scuola, di incoraggiamenti e di rimproveri degli insegnanti.  
Le scuole in ospedale di Palermo aderiscono al progetto ministeriale Hsh@network basato sull’uso adeguato delle Tic (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), che vengono messe a servizio del diritto allo studio dell’alunno malato: in day hospital o in terapia domiciliare.
Attraverso il collegamento telematico con le classi di appartenenza degli studenti ospedalizzati o in situazione di terapia domiciliare si dà continuità al percorso  intrapreso, si incrementa la motivazione allo studio, si migliora la qualità della vita degli alunni lungodegenti e in terapia domiciliare, si riduce l’isolamento rendendo possibile la partecipazione a lavori di gruppo attraverso  l’uso di strumenti informatici, computer e linea Adsl.
Si creano  confronti tra insegnanti ospedalieri e insegnanti territoriali, si realizzano  corsi di formazione per docenti sull’uso delle tecnologie più avanzate a supporto della didattica, rivolta agli alunni degenti.
Inoltre, nei limiti delle possibilità, il progetto Hsh assicura ai bambini, che fruiscono del servizio di istruzione domiciliare, l’uso di un pc portatile in comodato d’uso per tutta la durata del progetto e l’attivazione della linea Adsl  per i progetti di almeno due mesi. A livello regionale la direzione didattica Nuccio di Palermo è stata individuata scuola polo per le scuole in ospedale in Sicilia :  coopera con la Direzione scolastica  regionale,  divulga le “buone prassi”, cura collaborazioni a livello nazionale e la formazione dei docenti ospedalieri siciliani.
Accorciare le distanze con l’aula in cui per molto tempo non si potrà tornare attraverso internet e ricreare comunque in ospedale un vero e proprio ambiente scolastico con banchi, sedie, armadi, cartelloni, computer, vuole dire ricostruire una “quotidianità” normale a ragazzi che in una situazione normale non sono. La campanella suona anche per loro, tra camici bianchi e odore di medicinali. E la scuola, forse è la cura migliore.
 

 
La Costituzione. Riconosciuto il diritto alla salute e all’istruzione
 
PALERMO – Pochi giorni fa la scuola è ricominciata anche per loro, anche se non hanno interrotto le loro cure. La Costituzione italiana all’articolo 32 tutela il  diritto alla salute, ma all’articolo 34 riconosce il diritto all’istruzione. In particolare secondo l’articolo 34 la scuola “è aperta tutti”. Ma non basta che una porta sia aperta perché tutti, proprio tutti, ci possano entrare. Per garantire contemporaneamente il diritto alla salute e quello all’istruzione alle bambine e ai bambini ricoverati nasce la scuola in ospedale, regolamentata prima dalla circolare ministeriale 353 del 1998, poi dal protocollo di intesa  tra i  Ministeri della salute, della solidarietà sociale e  dell’istruzione del 27/09/2000 ed in seguito da protocolli di intesa a livello locale che hanno coinvolto singoli presidi ospedalieri, enti locali e Usp. Per i ragazzi ospedalizzati il supporto educativo – didattico va affiancato al trattamento medico: la scuola in ospedale, garantendo  il diritto allo studio e alla formazione,  tutela soprattutto la  continuazione del percorso di crescita culturale e sociale. Un compito che non termina con la fase di ospedalizzazione o di permanenza forzata a casa in condizioni di isolamento, ma si estende alla fase del rientro a scuola, (attraverso forme di interazione con il gruppo-classe di appartenenza, trasmissione di atti d’ufficio, dei materiali prodotti e della valutazione del percorso formativo, da allegare al fascicolo personale del bambino).

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017