Essere contenti fa bene alla salute - QdS

Essere contenti fa bene alla salute

Carlo Alberto Tregua

Essere contenti fa bene alla salute

mercoledì 14 Maggio 2014
Sorridere, non ridere, guardare quello che ci circonda e le persone con positività, non con sciocca beatitudine. Insomma, non fare u babbu priatu, ovvero l’utile idiota, ma comportarsi con consapevolezza senza affliggersi di fronte alle avversità.
Le avversità ci vengono incontro, che ci piaccia o meno, ogni giorno. Mai pensare al mattino che non ne incontreremo, ma auguriamoci di incontrarne poche e di difficoltà non elevata. Se siamo pronti ad affrontarle, con spirito costruttivo, avremo molte probabilità di superarle. Se non dovessimo farcela subito, dobbiamo provare e riprovare finchè non riusciremo a superarle. Oppure le avversità ci sommergeranno.
È vero che ci sono sempre linee di mediazione in tutte le vicende, ma è anche vero che bisogna puntare al massimo livello per accontentarsi, eventualmente, di raggiungere livelli più bassi. 
Non per questo bisogna essere scontenti, né peraltro accontentarsi è male quando non si può ottenere di più.

Essere contenti fa bene alla salute. A che serve angustiarsi quando le cose vanno male? A che serve deprimersi quando ci colpisce una malattia, più o meno grave? Se abbiamo la consapevolezza che le grandi cose vanno come debbono andare, mentre noi possiamo intervenire a modificarne il corso in rapporto alle nostre modeste dimensioni, non ci deprimiamo, pur facendo tutto il possibile per uscire dalle secche.
Mio padre mi ha insegnato che per essere liberi basta accontentarsi,  mangiando pane e cipolla. Cioè condurre una vita sobria, semplice, nella quale i bisogni sono ridotti all’osso. Meno bisogni si hanno e più liberi si è. Se si riesce a non essere contagiati dalla bulimia dilagante di cose materiali e ci si ciba di cose culturali, non solo la nostra libertà aumenta, ma si allarga dentro di noi una sorta di serenità che ci consente di vivere meglio.
Fra l’altro, se siamo sereni – non come scrisse Renzi a Letta, Stai sereno (e poi gli prese il posto) – produciamo serotonina, quell’ormone che ci fa vedere la vita rosa. Non è solo un fatto psicologico, ma anche chimico. Noi stessi possiamo produrre col nostro meraviglioso laboratorio chimico corporale sostanze tossiche o sostanze benefiche.

 
Quando circolate per le strade, se fate attenzione ai guidatori delle auto, ne vedrete moltissimi ingrugniti e pochi col sorriso sulle labbra, ripetiamo, non il sorriso ebete, ma quello intelligente.
Ricordiamo il detto cinese: se c’è un rimedio perchè ti arrabbi? se non c’è perchè ti arrabbi? Proprio l’arrabbiarsi è un comportamento stupido, perchè dà libero sfogo all’istinto, cioè all’aspetto animalesco che c’è in ognuno di noi.
Chi si arrabbia, a torto o a ragione, fa male a sé stesso e rischia di diventare perdente, perché fa diminuire  lucidità e capacità di ragionare. Con ciò, perde anche la capacità di trovare soluzioni.
A proposito di soluzioni, poca gente va in questa direzione. La maggioranza trova sempre il modo di obiettare alle soluzioni che propongono gli altri. Ecco perchè, nelle tante riunioni che ho fatto ho sempre cominciato: nessuno faccia osservazioni ostative, ma solo migliorative delle soluzioni proposte. Con ciò la maggioranza degli astanti rimane spesso in silenzio.

Chiedere competizione sulle soluzioni rispetto ai problemi è un modo per indurre tutti a sforzarsi per trovare proposte che risolvano le questioni. Proposte serie e vere, che si possano trasformare in progetti e in conseguenti realizzazioni. Quando c’è l’onestà di fare proposte serie, prima o dopo i problemi si risolvono.
Mal nati sono invece coloro che fingono di proporre, mentendo, per trarre vantaggio personale rispetto a questioni di interesse generale che riguardano i tanti. L’interesse di molti deve sempre prevalere su quello dei singoli. Chi non vivesse in questo solco non avrebbe la coscienza a posto e non potrebbe pensare, quando arriva l’ultimo giorno dell’esistenza terrena, ad un rendiconto positivo consistente nell’avere speso bene la propria vita.
È proprio questa la chiave che induce alla serenità interiore. Capire che, come dicono i francesi: tout passe, tout casse, tout lasse. Quando si diventa Spirito non si ha più bisogno delle cose fisiche perchè, come energia, si è presenti ovunque ed in chiunque, senza tempo e senza spazio.

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